Giorgio Carnevale e la crisi dell’identità maschile
Ancora una volta Psiconline vuole portare i suoi visitatori all'interno delle cose per consentire loro di comprendere al meglio i motivi che le determinano e i loro concreti significati.
Questa volta abbiamo cercato ed intervistato Giorgio Carnevale, Psicologo analista, autore dell’interessante nonché originale volume “Ilcinquantaduepercento. I vissuti della sessualità maschile”, prefazione di Volfango Lusetti, pubblicato da edizioni Psiconline nella Collana Punti di Vista, nel quale analizza “i possibili ‘perché’ della clamorosa crisi dell’identità maschile che indubbiamente oggi si registra, almeno nelle società occidentali contemporanee“. Ringraziamo Giorgio Carnevale per la sua disponibilità, e iniziamo subito l’intervista.
Perché il titolo Ilcinquantaduepercento?
In questi ultimi anni, in vari paesi europei, è passata in televisione una campagna di sensibilizzazione sulle problematica della disfunzione erettile. In Italia il Ministero della sanità ha pubblicato i risultati di una ricerca dell’ISPO che afferma: “Il 52% degli uomini con più di 40 anni soffre di problemi di erezione: stress, stanchezza, ansia da prestazione…”
Il titolo e il contenuto del libro, prende spunto da questa ricerca.
A chi è rivolto il libro?
Il libro è rivolto a tutte quelle persone che hanno voglia di avvicinarsi all’universo maschile mettendo da parte una logica di contrapposizione tipicamente mediatica, che tende a creare due fazioni: uomini contro donne o, al contrario, donne contro uomini.
Quali novità propone?
La novità principale è determinata dal fatto che, la tesi proposta, si articola attraverso un’osservazione del genere maschile relativamente ai cambiamenti avvenuti nel secolo scorso. La crisi del genere maschile, che si evidenzia anche nei giovani e giovanissimi, così come nella paternità, viene analizzata non come risultante dei cambiamenti avvenuti nel genere femminile, ma come cambiamenti avvenuti nella specie Uomo.
Che cosa l’ha spinta ad indagare sulla storia dell’uomo e sul cambiamento intervenuto nella sessualità e l’interdipendenza con il processo creativo?
La sessualità, in natura, è al servizio della procreazione. Negli esseri umani, attraverso milioni di anni d’evoluzione, questo legame si è via via allentato. Infatti la specie uomo gode, in modo esclusivo rispetto alle altre specie, della sessualità perenne. Ciò comporta che la sessualità, pur rimanendo intimamente legata alla procreazione, è divenuta anche al servizio del piacere, ed è un collante fondamentale nella coppia. Queste caratteristiche peculiari dell’essere umano, insieme ai cambiamenti avvenuti nel processo procreativo intorno alla metà del ‘900 sono di estremo interesse e utilità per comprendere alcune caratteristiche del mondo maschile che osserviamo oggi.
Cosa si intende per crisi dell’identità maschile e da cosa origina?
Intendo sottolineare attraverso la mia ricerca, quanto i pilastri storici dell’identità maschile (virilità e professionalità) si siano via, via, indeboliti determinando un vuoto nella struttura maschile.
L’origine, secondo la mia tesi, è stata determinata dai cambiamenti avvenuti nel secolo scorso che hanno coinvolto sia la procreazione, attraverso il crollo della mortalità infantile e l’aumento della speranza di vita, sia i cambiamenti avvenute nelle professioni.
Come viene sviluppato questo argomento nel suo libro?
All’interno del libro, tratteggio l’universo maschile partendo dalle sue radici biologiche fino ad evidenziare le difficoltà di adattamento ai recenti cambiamenti.
Con il mutare dell’identità maschile è mutata anche quella femminile? Quali sono le ragioni di questi cambiamenti?
Il presupposto della mia ricerca tende a considerare i cambiamenti del genere maschile indipendenti da quello femminile e viceversa. Questo perché i mutamenti avvengono all’interno di una specie e non all’interno di un genere, maschile o femminile che sia.
È ovvio che i cambiamenti avvenuti all’interno della specie Uomo hanno avuto un impatto sia sul genere maschile sia su quello femminile.
Dove stanno andando oggi uomini e donne? Chi sono oggi gli uomini e le donne?
Sia gli uomini, sia le donne, vengono spinti da cambiamenti che avvengonogiorgio carnevale all’interno della specie uomo. Questi sono differenti a seconda di zone geografiche che a loro volta hanno avuto un’evoluzione differente. La differenziazione tra primo, secondo e terzo mondo, non è semplicemente un fatto geografico ma interessa principalmente evoluzioni differenti. All’interno del libro, i riferimenti statistici, antropologici e psicodinamici, fanno riferimento a quelle zone del mondo in cui uno stato di generico benessere ha permesso cambiamenti radicali del processo procreativo. In questi ambienti e in questa fase storica, il maschio soffre di un problema di adattamento, essendo venuta a mancare la precedente
solidità, determinata nell’identificazione con la virilità e nelle professioni.
La donna ha certamente guadagnato molto da questi cambiamenti, in quanto sollevata, anche se non completamente, dal ruolo rigidamente determinato al servizio della procreazione. Questa maggiore libertà gli ha permesso di conquistare il mondo professionale a vantaggio di un ruolo sociale articolato su vari livelli. Pur tuttavia, tenendo conto che ogni forma di adattamento determina un costo, oggi la donna si trova esposta ad una realtà di cui non è totalmente padrona, in quanto vi si è inserita solo da poco tempo.
Intervista a cura di Arianna Ciamarone
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Tags: sessualità erezione giorgio carnevale sessualità maschile deficit erettivo procreazione