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Aver vissuto l'adolescenza (dai 15 ai 18) in casa e con pochissimi rapporti sociali può rovinare un'intera esistenza?


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Purtroppo a 15 anni ho sofferto di attacchi di panico somatizzati in malessere intestinale, non volevo più andare a scuola nè vedere nessuno.. Ancora non ero paranoico, avevo una medio-buona stima di me stesso, amici ecc... poi mi sono chiuso. Uscivo solo per vedere i miei genitori, parenti e evitavo con ansia ogni possibilità di vedere ragazzi che conoscessi, convinto che PRIMA O POI SAREBBE PASSATO COME PER MIRACOLO E CHE UNA VOLTA USCITO SAREI TORNATO QUELLO DI UN TEMPO, ESTROVERSO E FELICE... passavo le giornate al pc pur sapendo che stavo perdendo anni bellissimi di vita, ma non ce la facevo, era più forte di me... Poi a 18 anni ho ripreso scuola e anche se è solo di 2 anni fa ho dei vaghi ricordi (ora ho 20 anni), mi ricordo che ero molto brutto visto che non mi curavo, non uscivo, non avevo rapporti.. insomma ero come un cavernicolo che non se ne rendeva conto.. però con le ragazze ci provavo, gli attacchi di panico erano molto deboli/inesistenti, l'ansia non c'era (in tutti questi anni in casa ci ho lavorato da solo).. poi ho iniziato a fumare le canne, e da lì anche se non subito ho iniziato a avere paranoie, a vedermi brutto, incapace, sfigato, uno A CUI E' CROLLATO SOTTO I PIEDI IL PAVIMENTO CHE FORMA LA STRUTTURA DI UNA PERSONA: L'ADOLESCENZA. Poi ho provato anche droghe più forti ma non è questo il punto, visto che ormai droga più droga meno non mi toglie queste convinzioni.. Tornando alle canne voi direte di smettere, ma volete forse mettere in dubbio la veridicità di queste paranoie? Mi sento handicappato più adesso che ho 20 anni di quando sono uscito a 18.. e non che non abbia conosciuto persone (perlopiù fusi), ma ragazze poco o niente.. Le canne mi hanno fatto vedere chi sono, un 20enne che non ha avuto un'adolescenza. La cui crescita è stata bruscamente bloccata nel periodo più delicato. IO ORA IL PIU' DELLE VOLTE NON SO COME RAPPORTARMI. NON VOGLIO FAR CAPIRE DI ESSERE UN RAGAZZO A META'.. Non so dove sbattere la testa.. Non ditemi fregatene perchè non si può fingere di aver avuto una vita normale con esperienze graduali quando non la si è avuta.. IO NON RICORDO DIFFERENZE TRA QUANDO AVEVO 15,16,17 O 18 ANNI!! E questo è terribile.. Mi ricordo solo un calderone di anni tutti uguali al buio nemmeno avessi commesso un omicidio... Gli altri a 16 anni avevano una ragazza, avevano provato questo e quello, erano andati lì e laggiù.. a 17 altre cose, a 18 altre ancora E INTANTO CRESCEVANO in tutti i sensi.. io non so più se ha senso vivere così.. Sembra che posso fare anche le cose più eccitanti del mondo ma non provo gioia.. e anche CON I MIEI GENITORI.. Tante volte penso di comportarmi in modo freddo con loro e poi pensandoci soffro come un cane, vorrei dimostrargli tutto l'amore che provo per loro ma se prima dell'adolescenza ce la facevo adesso non lo so più.. Mi sento come giudicato una delusione anche da loro, insomma per una madre di un figlio di 20 anni non aver mai visto una ragazzina a casa, aver sempre visto il figlio chiuso e triste.. Non si meritavano questo e vorrei dar loro tutto l'oro del mondo per scusarmi di averli costretti ad una vita che non si meritavano (genitori di un figlio così..)

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ma i tuoi genitori cosa pensano e cosa fanno x aiutarti xchè il quadro che hai fatto della tua giovane esistenza è alquanto pesante e ingombrante sia x chi ti ha generato sia x gli insegnanti che hai avuto a scuola.a proposito,hai conseguito un titolo di studi?smettila subito con canne,ogni tipo di droga e affini,videogame o internet xditempo;se vuoi uscirne devi eliminare tutte le dipendenze nocive,smettila di compiangerti ed autocommiserarti coltiva amicizie sincere e costruttive,passioni e interessi gratificanti e buone letture.se vuoi seguire il mio profilo, e non solo,troverai consigli ed esperienze utili x migliorare la tua condizione.grazie x aver condiviso con noi i tuoi problemi aspettando notizie migliori!

rufuge

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Ma cos'è la normalità?

Pensa che in altri stati, questo status non viene compreso.

Cioè non esiste che uno è più normale dall'altro... Tutti hanno una particolarità.

Quindi se tu vuoi invece omologarti alla massa per non sentirti diverso, sei libero di farlo, ma credo che giovi solo al commercio/alle mode del momento.

Spero di essere stata abbastanza chiara.

Vorrei solo capire se questi attacchi di panico sono stati riconosciuti da te o dai tuoi genitori? Chi ha analizzato la situazione?

Distinti saluti.

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