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erasmus

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  1. Quantomeno, doveva affidarmi a qulcun altro, non lasciarmi in mezzo ad una strada! Da notare che io ho sempre rispettato il patto terapeutico a cui LUI è venuto meno!
  2. Anche perché, ripeto, l'errore è stato a monte. Poteva benissimo prendere e buttarci fuori entrambi, non "accettare lei perché è ancora in terapia"!
  3. Prospettiva molto interessante, che, comunque, mi vede soccombente a prescindere insomma...
  4. È anche vero che se richiedo una perizia che dimostra la mia perfetta sanità mentale, ci sarebbe ben poco da capitolare!
  5. Grazie per il "bravo ragazzo": io direi più da CO****NE, ma va bene uguale! :) Vedi come basta poco a disintegrare una persona, specie se sta male? E ti aggiungo anche una bella cosa, a te e alla redazione: cosa succede se questa cosa arriva alle orecchie dell'Ordine? Pensiamoci tutti!
  6. Assolutamente encomiabile quanto scrivi. A parte, ripeto, andarsene o non andarsene, la questione è anche capire quanto ciò sia legittimo a livello meramente deontologico. Che poi, logicamente, le cose dovranno andare in maniera forzatamente diversa è logico, ma vorrei capire se lui è autorizzato a fare qualcosa del genere. Salvo il fatto, ripeto, che quanto scrivi è assolutamente perfetto e che concordo pure sulle virgole!
  7. Ciao ragazzi: perdonatemi se riporto in alto la discussione... Nessun parere in merito? Grazie!
  8. Cara Redazione, quando ho presentato la mia ex eravamo ancora fidanzati! Quando mi ha lasciato eravamo ancora in terapia, ognuno con la nostra!
  9. Ciao a tutti! Voglio sottoporvi la mia questione: sono stato ottimamente in terapia per tre anni. Andava tutto bene quando, d'un tratto, la mia ex ha iniziato a star male e gli ho presentato il mio psicologo. Seguivamo due terapie distinte e separate come due diversi pazienti. Adesso, dopo un piccolo problema avuto con il mio terapeuta per questioni economiche (ci sono rimasto male perché avevamo un accordo economico ben preciso ma mi ha rimproverato proprio per questioni economiche, dimostrando che per lui quell'accordo economico non era praticamente mai esistito!), ho temporaneamente stoppato la terapia, un paio di giorni, e, intanto, la mia ex mi ha lasciato. Sono tornato dal mio terapeuta e gli ho chiesto aiuto perché, ve lo dico sinceramente, non vivo più dopo una storia di dieci anni. Il mio terapeuta mi dice "non posso accettarti in terapia perché ho la tua ex. Cercati un altro". Risultato? Sono senza terapeuta, che conosce tutta la mia storia da anni, e senza ragazza! Non vedo perché la mia ex debba essere in terapia ancora con lui, che era il mio terapeuta, ed io no: o ci buttava fuori entrambi o nessuno! Perché essere proteso verso di lei? E qui potrebbe intravedersi qualcosa di "personale" nei miei confronti! (Opinione, peraltro, avvalorata anche da altri colleghi del dottore in questione). Vi domando: è una cosa corretta? E sopratutto, se io fossi stato ancora in terapia con lui, cosa avrebbe fatto? Ci avrebbe buttato fuori dalla terapia entrambi? E' normale che si rifiuti di aiutarmi e che io debba ricominciare tutto daccapo, dopo anni, con un altro terapeuta che non sa niente di me? Grazie!
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