Elettra84

Ciao a tutti. scrivo perché ultimamente mi sto facendo molte domande su me stessa. Ho chiuso a pochi mesi una storia di 7 anni molto importante e come sempre sto vivendo delle fasi che non mi portano all'accettazione di aver perso una persona cara.Premetto di aver perso mio padre quando avevo solo 3 anni. Non ho ricordi sulla sua figura in quanto uomo o in quanto padre. Però credo che ogni mia relazione con il sesso maschile sia segnata da questo evento traumatizzante. Ho trovato una definizione nel quale mi sono ritrovata molto: [...] il mancato superamento del complesso di Elettra si manifesta nelle relazioni con l’altro sesso dall'adolescenza all'età adulta. Si possono riconoscere giovani donne che “si innamorano SEMPRE degli uomini sbagliati”, intraprendono relazioni complicate con uomini sposati o con uomini che vivono lontani, storie che poi finiscono in quanto non si riesce ad avere l’uomo tutto per sé.È come se il non aver potuto possedere il padre da bambina in maniera totalitaria, si ripercuote nella vita adulta, in una continua ricerca di un uomo perfetto che soddisfi la pulsione primaria.Solo che a differenza di questa donna sopra descritta io non riesco ad accettare la perdita di una persona amata. Può dipendere dal fatto che non accetto ancora oggi di aver perso mio padre? Non sono in grado e non voglio perdere le persone cui tengo, non lascerei mai un uomo anche quando vedo che ci sono delle difficoltà, credo sempre che tutto possa esser sistemato perché l'uomo che amo non mi deve abbandonare. Come l'aver perso mio padre può influenzare davvero le mie relazioni? E come faccio ad uscirne? Ma la domanda più importante è: può essere tutta colpa di un complesso di elettra che non è mai veramente iniziato e non si è mai risolto?