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Alessia964

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  1. Alessia964

    Aiutoooo!!!

    Ciao, impara a fregartene di queste cose. Anch'io ci rimanevo male al liceo quando mi rendevo conto di non indossare i capi di moda o di avere un taglio all'ultimo grido. Il modo di muoverci, vestirci, gesticolare ed essere hanno come biglietto da visita la rappresentazione e in base a come ti rappresenti riesci ad esprimere, in parte, come vorresti essere. Quindi, per farla breve, se ti vesti come si vestono gli altri solo per moda gioverà agli altri ma non a te stessa. E' importante essere se stessi sempre.
  2. Sono certa di aver bisogno di aiuto non di pillole ma di persone, dello stato e della scuola/università. Ho vissuto per tanti anni in condizioni psicologiche pessime e nessuno ha mai detto o fatto qualcosa. Conosco bene i consultori perché studio per diventare un assistente sociale, vorrei aiutare chi come me ha sofferto e soffre privo di aiuto. E' un miracolo che io sia viva che io riesca ad andare all'università. Ho sempre pensato alla patologia dei miei, sinceramente non ho fiducia negli psicologi. Mia madre prende farmaci da anni ed è un'egoista. Vive solo ed esclusivamente per e della sua malattia, le sedute non l'hanno aiutata. Non lo so, vorrei trovare una via d'uscita che non mi renda dipendente dai farmaci una "cura generica" magari affetto. Nella mia vita non ho mai visto niente, se non dolore e sofferenza.
  3. Alessia964

    non ce la faccio più

    Ciao, io sono Alessia e ho 23 anni. La mia vita, se così possiamo definirla, è un vero e proprio inferno. Vivo in un paesino molto piccolo e i miei genitori sono entrambi malati. Mia madre è una borderline non esce quasi mai di casa si rifiuta di andare da qualche parte e vive in un mondo tutto suo. Mio padre fa abuso di alcolici. Durante la mia infanzia i miei parenti sapevano di questa cosa, ma nessuno mi ha mai aiutata. Mi sono aggrappata all'istruzione e ho cercato di crearmi un futuro a scuola, pensando che da grande sarebbe andato tutto bene. Mia madre si è ammalata quando io avevo otto anni e con la situazione di papà è stato molto difficile per me andare avanti e provare a vivere. Pensavo che la mia adolescenza sarebbe stata migliore però è andata sempre peggio perché il nervosismo che covavo a casa mi ha portato a prendere molto peso tra i tredici e i quattordici anni e sono stata vittima di bullismo. Tutta questa sofferenza mi ha portato nel circolo dell'autolesionismo e ad una dieta (sana dalla nutrizionista) così sono riuscita a passare in tre anni da 83 kg a 61 kg. Il mio unico orgoglio era ed è lo studio per fortuna sono sempre andata molto bene. Il mio problema è che non sono carina, anzi sono brutta. Ho un carattere molto introverso e questo mi porta a non fare amicizia con le persone ad essere esclusa e considerata male nella maggior parte delle situazioni. Ho incontrato persone che hanno usato il mio saper studiare per superare interrogazioni e verifiche, questa cosa mi ha gettata maggiormente nello sconforto. La vera tragedia si è verificata il primo anno di università, nel mio paese non c'è un'università e non avendo soldi sono stata costretta a viaggiare quattro ore al giorno. Adesso mi direte perché non affittare una stanza o chiedere una borsa di studio? I miei stavano bene economicamente, ma mio padre ha speso una marea di soldi per mio fratello (fuori corso per un bel pò di anni) per avviare una rivalità con mia zia che si era potuta permettere di far studiare la figlia in una prestigiosa università. Viaggiando così tanto e con orari sballati ho iniziato a soffrire con lo stomaco e ad avere problemi di digestione, in quanto i miei pasti erano quasi nulli. Tra l'altro mi sentivo sola e avevo paura di sostenere gli esami. Dal primo anno fino a metà del secondo i miei voti al massimo arrivavano a ventisette e mi sentivo delusa, perché ero abituata a medie molto alte al liceo. Per fortuna delle ragazze ai corsi con un docente notarono questa mia timidezza e mi hanno spronata. Ora ho una media vicina al trenta, alla magistrale. Mi sono laureata in tempo e questa è stata una delle piccole soddisfazioni della mia vita. In amore sono stata discretamente fortunata, però al mio primo anno di università mi sono innamorata del mio docente. Ho aspettato di aver finito tutti gli esami con lui per fargli capire almeno che ci tenevo a lui, ma non mi reputa carina e mi ha fatto capire che non ho speranza con lui. Mi sento uno schifo perché sono patetica e la mia vita è un fallimento totale per giunta lui mi fa soffrire, in quanto mio relatore, non posso dirgli che non ho più voglia di scrivere la tesi con lui. Non so come fare, la mia vita non mi piace per niente e non ce la faccio più. Vorrei morire, ma sono una codarda non ce la faccio.
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