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Mauro1985

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  1. Ciao, di solito la tariffa per una seduta con uno psicoterapeuta o psicologo si aggira intorno a quella cifra, ma si possono trovare anche a meno, diciamo che si parte da un minimo di 40 -50€ per arrivare anche oltre la cifra che hai pagato tu, dipende a chi ti rivolgi come puoi immaginare tu stessa. Io pero' ho esperienza di "classiche" sedute psicoterapeutiche e non per una relazione. Penso comunque che se il professionista a cui ti sei rivolta è valido non credo che tu abbia pagato una cifra esagerata. Saluti Mauro
  2. Penso che se ti tieni sempre tutto dentro, anche quando non vorresti, alla lunga forse puo' stressarti. Ma potrebbe anche non accadere nulla di significativo. Io sono un po come te, ma rare volte mi lascio un po andare.
  3. Ciao, io ho letto da fonti molto attendibili, diversi libri di psicologia e psicoanalisi, che il fenomeno del controtransfert si presenta sempre e comunque in un setting, ma anche nella vita quotidiana. Poichè il controtransfert è, per cosi' dire, la reazione emotiva che viene suscitata nel terapeuta dagli "input" emotivi dell'interlocutore/paziente, e ciò avviene sempre perchè come immagini è inevitabile. Te l'ho spiegato in parole povere. La risonanza emotiva mi è completamente nuova, mi documentero'. Mauro
  4. Io ho provato queste cose, piu' di una volta durante la mia vita da 33nne, sono stati d'animo orrendi. Quello che penso è che parlare fa sempre bene, in ogni caso. Quindi se puoi parlaci e farlo aprire piu' che puoi. Magari lo fai ragionare e andate insieme dallo psichiatra. Piu' di questo non so che dirti. Mauro
  5. Sono D'accordissimo con Diamanda. Infatti pensandoci adesso che sono molto piu' lucido di qualche tempo fa, credo che il comportamento della mia psicoterapeuta sia stato esemplare. Mi ha allontanato, perchè era questo che andava fatto. E adesso passo le mie giornate molto serenamente. E mi rendo conto che anche se quello che provavo era un vero sentimento d'amore, era soltanto dovuto ad un effetto collaterale di una terapia.
  6. Ciao, adesso sto molto meglio. Non ho piu' quei sentimenti forti che provavo prima, anche se spesso mi torna in mente. Mi ha aiutato molto fare altre cose, come hai detto tu. Mi sento un po uno stupido ad aver provato tutti quei sentimenti per una persona a cui sicuramente non frega molto di me. Ho raggiunto una quasi pace interiore che prima non c'era. Pero' quello che continua a farmi rabbia è che dopo l'interruzione della terapia mi sentii talmente perso che ebbi pensieri suicidari e incolpo anche, ma non esclusivamente, la psi che secondo me non ha previsto questo mio crollo improvviso al termine delle sedute. Comunque non le porto piu' quel rancore di prima, anzi non le porto proprio nessun tipo di sentimento negativo e neppure troppo positivo. Ho dei progetti e mi sto concentrando su quelli.
  7. Già è vero quello che dici, ma ho anche letto di persone fidanzate da anni che si sono innamorate anche loro del terapeuta. Il transfert comunque non è una frottola, è una cosa seria che avviene quando fai psicoterapia. Con questo non voglio dire che i sentimenti che nascono sono fasulli, ANZI, credo di non aver mai provato dei sentimenti cosi' forti e sinceri per una persona. Ma anche ammettendo a me stesso che io amo questa psi non cambia poi' cosi' tanto, almeno per me. Resta sempre un sentimento non ricambiato e che quindi in fin dei conti non "produrrà" mai nulla di bello, nel mio caso produce solo sofferenza e rimpianto per non poter mai piu' parlare con una persona che ho amato con tutto me stesso. E in più si aggiunge il fatto di averla messa un po nei guai per quella mail che mandai all'ordine degli psi, perchè me ne sono pentito a dirti la verità. Credo che la mia psi ha voluto sempre il bene per me e gli errori che forse ha commesso li ha commessi in buona fede. Come hai detto tu spero di elaborare questa perdita con il nuovo terapeuta
  8. Lo spero perchè non è una semplice cotta, purtroppo. A breve andrò da uno psy che mi hanno caldamente consigliato e che a quanto pare utilizza anche un metodo diverso dalla mia precedente terapeuta. Spero di non innamorarmi di questo psy stavolta
  9. Pure io sono d'accordo con te. Il sentimento che nasce in una terapia è un vero e proprio innamoramento per una persona che non si sogna lontanamente di corrisponderlo. E' questo che fa star male, e io lo so benissimo. Ma penso pure che se la psicologa/psicoterapeuta è brava ed è all'altezza di quello che sta facendo, può alleviare questi sentimenti fortissimi. A me ad esempio è capitato che pochi mesi dopo l'inizio della psicoterapia mi innamorai della terapeuta. E nonostante le dissi che ero molto infatuato, a conti fatti lei non face nulla per alleggerire quell'amore che provavo, e provo tutto anche se un po meno. Infatti è una tirocinante. I rapporti con questa dottoressa penso che andranno sempre a peggiorare, purtroppo. Vorrei non averla mai conosciuta
  10. Ciao Ultimo dei Romantici, grazie per aver condiviso la tua esperienza, mi fa piacere sapere che non sono l'unico "inguaiato". Bè in effetti tu hai detto in modo piu' esplicito quello che volevo dire io. E si in effetti sono innamorato perchè spesso la sogno, ma la sogno sempre in un contesto molto simile ad una seduta. Purtroppo le cose si sono complicate non poco. Ti spiego: poco tempo fa ho attraversato un periodo di profonda depressione e nutrivo un risentimento verso la mia terapeuta, al che feci una ricerca sul sito dell'ordine degli psicologi per pura curiosità, ma guardando ho notato che accanto al suo nome non c'è la spunta verde che la qualifica come psicoterapeuta. Contattai via email l'Ordine degli psicologi e chiesi informazioni. In sostanza scrissi che non ero sicuro della professionalità della mia dottoressa. Qualche giorno dopo la mia dottoressa mia ha contattato per emali chiedendomi un appuntamento assieme al mio psichiatra con cui collabora. Tralasciando il fatto che quando mi presentai all'appuntamento lo psichiatra era assente, parlai per pochi minuti con la mia dottoressa e mi disse che era stata contattata dal Terp (ordine dei tecnici della riabilitazione psichiatrica), e mi spiegò che quell'appuntamento serviva per chiarire se lei non era stata professionale. Io ci rimasi abbastanza male perchè pensavo che quell'incontro sarebbe servito a fare il punto della mia situazione, per cosi' dire. Invece era un'indagine per verificare la professionalità del reparto psicoterapia. Ho scoperto che la mia dottoressa è una tirocinante e quindi non preparatissima. Adesso credo proprio che il mio percorso di terapia con questa dottoressa sia concluso. Uno perchè non la ritengo all'altezza di affrontare certi argomenti e due perchè, avevamo comunque deciso di interrompere la terapia diversi mesi fa. Quindi non le potro' dire Ti amo. Forse farò dei followup che sarebbero delle visite periodiche a distanza di mesi. Preferisco comunque rivolgermi ad uno psicoterapeuta con esperienza, ed è quello che sto facendo. E spero mi curi questa malattia d'amore che a volte mi fa star male, oltre che per altri motivi
  11. Ciao, anche io soffro di epilessia, dall'età di 3 anni. Pure a me capita di percepire delle strane sensazioni, ma accade nel bel mezzo della crisi. Nel mio caso non sono dei dejavu. Per fare un esempio quando mi si scatena una crisi e c'è la televisione o la radio o qualsiasi altro stimolo uditivo esterno, avverto la sensazione che le parole che sento siano rivolte specificatamente a me e in modo molto molto minaccioso e o provocatorio. E' come se fossi suscettibile alle frasi che percepisco. E' una sensazione che pochi riescono a capire, perchè è troppo soggettiva. Non so dirti di questi dejavu perchè sinceramente non credo mi siano mai capitati, quello che avverto durante una crisi è la minacciosità delle frasi che sento, e le percepisco come se mi stessero giudicando. Ma in realtà sono semplici discorsi detti in televisione o radio che sia. Se posso chiederti: in che modo intendi che appena ti si sta per scatenare la crisi hai la sensazione di dejavu ? Nel senso che immagini ricordi già vissuti ? Oppure che sai che ti sta per arrivare e quindi ti prepari ? Perchè in quest'ultimo caso penso sia perfettamente normale avvertire l'imminenza di un episodio epilettico, a me questo capita sempre.
  12. Chi mi consiglia dei buoni libri che approfondiscono il tema del transfert ?
  13. Un altro libro che ho trovato particolarmente interessane è quello di Silvia Vegetti Finzi, Storia della psiconalisi. Dalla nascita della psicoanalisi con Freud e il suo movimento psicoanalitico fino ai giorni nostri. Vegetti Finzi espone in modo chiaro l'evoluzione di questa scienza o arte come mi piace chiamarla.
  14. Ciao a tutti, un libro che ho trovavo molto interessante e allo stesso tempo divertente è Pensieri di uno psicanalista irriverente. Guida per analisti e pazienti curiosi di Antonino Ferro. Non ha niente a che vedere con i saggi di Freud come l'interpretazione dei sogni che aimè non sono mai riuscito a leggerlo del tutto, o come i tre saggi sulla teoria sessuale che anche essendo molto breve è piuttosto tecnico, ma è un testo alla portata di tutti. E' uno dei libri che mi ha consigliato la mia psico a cui ho sempre chiesto consigli su che libri acquistare. Tra gli altri questo è forse quello che mi ha divertito di piu'. Ferro descrive cosa accade durante il setting con un linguaggio irriverente e provocatorio.
  15. Salve, mi chiamo Mauro ed ho 33 anni. Ripesco questo post perchè mi sembra molto chiaro. Sono in cura psicoterapica da circa un anno con una terapeuta mia coetanea. Arrivo subito al punto. Ho anche io sviluppato un fenomeno a livello transferale. Parlai di questi miei sentimenti con la mia dottoressa e concordammo che erano dei sentimenti artificiali, cosa di cui io ero già al corrente prima ancora che iniziassi la terapia poichè sono sempre stato appassionato di psicologia e leggo spesso libri che trattano l'argomento. In pratica ne parlammo per solo quella seduta in cui confessai quello che provavo per la mia terapeuta. La seduta successiva cercai di riaprire l'argomento per chiarire meglio. Lo sapete che cosa mi ha risposto la mia dottoressa ? Mi ha risposto che sarebbe meglio non parlarne piu' ! Questa frase uscita dalla bocca di una psicoterapeuta non me la sarei mai aspettata. Quindi non parlammo mai piu' di questo aspetto della mia psicoterapia. Insomma io tuttora ho dei fortissimi sentimenti di amore verso la mia dottoressa. Secondo me avremmo dovuto "smontare" questi miei sentimenti seduta per seduta, non so come spiegarlo. Ma tutto cio' non è mai accaduto, facendo montare questo transfert sempre di piu'. A volte mi metto a piangere pensando alla mia dottoressa. Volevo una consiglio se portare l'argomento la prossima volta che la vedrò oppure non dire nulla e lasciare tutto nelle mani della mia psicoterapeuta. Inoltre vorrei sapere, se vorrete dirmelo, se alla domanda del paziente "parliamo ancora del transfert?" è giusto che una psicoterapeuta risponda no. Grazie ancora se qualcuno vorrà rispondere a queste mia domande
  16. Scusa se sto rispondendo solo adesso, ma ho avuto altri impegni. Grazie della risposta Pber, è giustissimo quello che mi hai detto, portare dei regali al proprio medico è totalmente fuori luogo, specialmente in un contesto come questo, ma all'epoca mi sembrava una buona idea e un modo per dimostrare il mio riconoscimento e un semplice grazie non pensavo che bastasse. Adesso me ne sono molto pentito a dire la verità. Scusa se te lo chiedo, spero vorrai rispondermi. Tu hai sviluppato un fenomeno a livello transferale con la tua psicoterapeuta ? E se si in che modo avete affrontato la questione ? La tua dottoressa ti ha parlato e spiegato bene ? Mi rendo conto che ne dovrei riparlare con lei, ma la seconda volta che provai a farmi spiegare meglio come stanno le cose su questo argomento mi disse che è meglio non parlarne piu'. Sinceramente una frase del genere da una psicoterapeuta non me la sarei mai aspettata. Se vorrai rispondermi te ne sarei molto grato.
  17. Salve a tutti, mi chiamo Mauro ed ho 33 anni. Penso che un forum dedicato ad ascoltare i problemi delle persone sia molto utile e vi ringrazio anticipatamente per le risposte che riceverò. Tutto quello che scrivo è successo poco tempo fa, adesso queste ossessioni sono scomparse quasi tutte. Arrivo subito al punto: ultimamente ho sviluppato una vera e propria ossessione verso la mia psicoterapeuta. Da quando ho interrotto le sedute settimanali circa un mese fa, dopo quasi un anno di psicoterapia, poichè da diversi punti di vista avevo raggiunto dei traguardi, dal giorno successivo dell'ultimo incontro ho iniziato ad avere pensieri di grande affetto. Dopo qualche giorno questi miei pensieri si sono sempre piu' intensificati, a volte fino a farmi piangere non so di preciso per quale motivo, penso per un desiderio di volere fare parte della sua vita, e il sapere che è sposata ed ha un figlio mi è quasi intollerabile. Lei è mia coetanea purtroppo, e rispecchia totalmente i miei canoni di bellezza femminile.Tempo addietro, quando ero nel mezzo della terapia, mi resi perfettamente conto di avere sviluppato un fenomeno transferale. Ne parlai quasi subito con la mia psicoterapeuta, e questo mi costò molto perchè sono una persona abbastanza timida. Avevamo concordato che quei sentimenti erano una specie di artificio e un effetto collaterale della terapia e in quel momento io accettai abbastanza tranquillamente la situazione. Abbiamo discusso dell'argomento per l'intera seduta, e credo di aver riaperto l'argomento anche la volta successiva per chiarire di piu', e quello che mi disse è che sarebbe meglio non parlarne affatto. Questa affermazione da parte sua non l'ho ben capita. Ho cercato di spiegarmi i motivi per i quali ha voluto evitare di affrontare apertamente questo punto e quello che ho immaginato è che o è realmente "pericoloso" affrontare con me questo argomento, oppure essendo molto giovane come terapeuta non ha ancora avuto esperienza su come affrontare questi fenomeni, questo è quello che mi è venuto in mente. Dico questo perchè diverse volte mi ha detto chiaramente che lei non ha mai lavorato come lavora con me, e che il suo modus operandi è molto diverso.E' una dottoressa molto professionale e attentissima al codice deontologico, infatti quando ho provato a farle un regalo (due dischi in vinile) lo ha rifiutato in nome del codice, ma piu' ci penso e piu' mi convinco che dovrei cambiare terapeuta con un'altra/o con piu' esperienza. Tornando all'ossessione che ho in questi giorni: ultimamente penso tutto il giorno minuto per minuto a lei, da quando apro gli occhi, ancor prima di scendere dal letto, per tutta la mattina e tutto il pomeriggio, fino a quando mi metto a letto, e fino a che non mi addormento ho in mente solo lei.Mi preoccupa anche il contenuto di questi pensieri, che prima erano solo di affetto, ma adesso creo scenari in cui mi sento tradito su piani diversi e reagisco a questo tradimento facendo del male ad altre persone totalmente estranee. Ho in mente anche altre scene assurde: in un'ipotetica seduta litighiamo o dopo averle confessato quello che penso scoppio a piangere e pure lei piange perchè non è riuscita ad aiutarmi. Tutto questo mi fa sentire molto giù di morale e mi rendo bene conto che è un argomento da portare la prossima volta che la vedrò, che sarà a settembre purtroppo. Tutto questo accadeva circa due o tre settimane fa, adesso sto meglio anche grazie all'aiuto di un farmaco che mi spazza via tutta questa immondizia dalla testa.Volevo chiedervi alcune cose a chi come me ha subito la tortura del transfert:Avete affrontato apertamente la questione transfert per piu' di una seduta, oppure come me ne avete solo accennato per solo una seduta?La mia terapeuta ha avuto ragione a non voler affrontare l'argomento transfert, anzi a volerlo quasi cancellare dalla psicoterapia ?Mauro
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