Sul "Resto del Carlino" di ieri, nell'inserto settimanale sulla Salute e il Benessere, c'è un bell'articolo su uno dei sette peccati capitali: l'invidia, intitolato: Dalle lotte di potere al complesso di inferiorità. Nell'articolo viene ricordata innanzitutto la nozione comune di invidia, che si può definire come il desiderio di un bene (si tratti di un oggetto materiale o di una qualità fisica, intellettuale o morale) che non abbiamo e altri hanno, più la sofferenza che accompagna questo stato di cose, e viene citato a tal proposito anche San Tommaso, che affermava che "si può essere addolorati del bene di un altro non perchè costui ha codesto bene, ma perchè manca a noi". C'è anche un riferimento bibliografico recente: il libro-saggio "L'invidia. Anatomia di un'emozione inconfessabile", Il Mulino Editore, scritto da Maria Miceli, prima ricercatrice nell'Istituto di Scienze e Tecnologie della cognizione del Cnr di Roma, autrice anche di "Le difese della mente" e "Sentirsi soli". Tra i libri scritti sull'invidia, ricordo a memoria il saggio di Alberoni, "Gli invidiosi", edito da Garzanti