Salve a tutti, mi sono appena iscritta a questo forum, e già sento di farne totalmente parte. Scrivo, perchè scrivere per me è sempre stato più facile che parlare (anche se ho imparato a farlo di più solo adesso); ho appena letto casi simili al mio e mi va di parlarne qui, perchè so che posso trovare persone che come me, dal primo mattino hanno un pensiero fisso: il cibo, il corpo, il grasso. Ho ventisette anni, e da qualche mese, credo settembre, ho questa ossessione che si chiama cibo, corpo, grasso; tutto ha avuto inizio circa dieci anni fa, quando a seguito di un peggioramento ingiustificato delle mie prestazioni scolastiche che neppure io, a distanza di anni ancora riesco a spiegarmi, iniziai ad abbuffarmi in solitudine e a vomitare quei cibi, i più grassi e prelibati che la mia dispensa possedeva. Quel lontano episodio, accompagnato da profonda depressione per i miei risultati scolastici (fino ad allora ero sempre stata la più brava della classe), si risolse da solo, non so in quale modo misterioso, inghiottendo tutto d' un fiato, facendomi dimenticare anche, quelle sensazioni di perdita di controllo(controllo che, perderò qualche anno più tardi, tentando il suicidio attaccata al tubo di scappamento della mia automobile). Poi questa estate, come la scorsa, inizio un lavoro che mi procura un' ansia da prestazione indescrivibile, che mi chiude lo stomaco, non mi fa più sentire appetito; io, che sono sempre stata golosa di dolciumi, pasta, pane, a quel punto provavo soltanto repulsione, profondo senso di nausea al pensiero del cibo, ogni qual volta dovevo recarmi a lavoro, e durante lo stesso. In due mesi perdo peso senza rendermene conto, ossessionata dalle mie prestazioni lavorative, non vedo altro, e sto male. Finito il lavoro estivo, guardo con lucidità il corpo, e come una rivelazione, mi appare cambiato, come se per la prima volta lo vedessi davvero, è un corpo dimagrito quello che ho davanti; la sorpresa è grande, ma anche la felicità per essere riuscita in qualcosa che altrimenti, con la volontà, non sarei mai riuscita ad ottenere: i pantaloni che cedono, la pancia piatta, no, non posso ricominciare a bere bevande zuccherine, a fare merende ipercaloriche, a mangiare pasti completi, no, devo continuare il mio percorso, che da allora, avrei deciso io soltanto. Poi le varie perdite di controllo non hanno fatto fatica a farsi sentire. In questo stesso momento in cui scrivo, sento un profondo desiderio di andare in cucina, aprire il frigo, e lasciarmi andare, ma, come se esistesse un' altra "me" , tento di impedirmi di farlo; il vomito, mi sto rendendo conto, nonostante non sia da così tanto tempo che lo faccio, mi causa una profonda stanchezza, dolore sotto il mento, vertigini, sete, male al diaframma; le costanti nella mia vita sono un' intolleranza alle emozioni continua, senso di inadeguatezza, senso di non riuscire mai nelle attività che più mi piacciono, senso di completa mancanza di controllo in tutto quello che faccio (compro tantissimi vestiti che non metto mai e che nascondo fra pile di altri), soprattutto senso di di incapacità che mi sta portando a un rallentamento dei miei studi universitari che mi fa paura, che mi blocca e mi fa soffrire oltremodo. Mi sento continuamente una persona così mediocre e poco intelligente, a volta mi fermo per strada, pensando a come fare per annullarmi, annullare queste mie emozioni sempre amplificate, messe a tutto volume da non so chi, non so perchè.
La cosa strana è che ne parlo qui; qui sono al sicuro da sguardi indiscreti, almeno; ne parlo qui e accenno mezze parole al mio terapeuta, per il quale ormai da anni nutro sentimenti di forte attaccamento, che ormai conosce bene. Ma parlare di questo, no; non ce la faccio, sento sempre che alla fine riesco a gestire tutto io, quando invece io non posso fare nulla, questo lo so bene; una prigione, sì, che mi sta piano succhiando tutto, ma che alla fine io voglio, per allontanare il senso di vuoto costante, forse; per sentirmi viva e non sentirmi mai; ma allora perchè scrivo qui? Mi perdonerete se ho scritto così a lungo; forse perchè in fondo ci credo davvero, forse perchè io questa vita la amo, e la amo davvero.