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Devanour

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  1. Ci sono passata, è dura , lo so. Nell'arco di questi mesi come si è evoluta la situazione?
  2. Buonasera a tutti, vi scrivo per condividere un mio problema : gli incubi. Sin da quando sono piccola, ne soffro, nei periodi in cui sono particolarmente tesa sono ossessivi e molto frequenti al punto da non farmi proprio dormire. Questo è uno di quelli. Sogno di tutto, dagli stupri agli omicidi, a situazioni di trappola in cui devo trovare un modo strategico per liberarmi e molto altro. Faccio sogni lucidi, sogni in cui sono cosciente e ragiono con la mia testa, in pratica non subisco il sogno in modo passivo come spettatrice, ma sono la protagonista completamente con le mie facoltà razionali. Per due volte, ho provato spontamentante l'esperienza fuori dal corpo ( OBE) Chiaramente la radice risiede nel mio inconscio. La mia terapia dal mio psicoterapeuta mi ha aiutata, ed effettivamente anche i miei sogni si sono indirizzati. L'abbiamo dovuta interrompere qualche mese fa. Qualcuno di voi soffre del mio stesso problema? Prendete qualcosa? Come lo affrontate? Io mi sento molto stanca,ho bisogno proprio di dormire, di farmi una dormita serena. -.-
  3. No assolutamente, non era un rapporto sano, il carico di tutte le responsabilità gravava su di me, ormai avevo la sensazione di aver adottato un bambino. Mi considero una persona molto empatica al punto da sentirmi una spugna che assorbe tutto e stavo indossando tutte le sue turbe mentali, anche sessuali. Era un " vampiro energetico", una di quelle persone che ti succhiano le energie e ti lasciano senza niente per te stesso, giocava molto sui sensi di colpa e sul mio spirito di sacrificio. Non ho mai tradito, ma ero arrivata ad un livello in cui dovevo fare qualcosa per me stessa, finchè non ho incontrato un ragazzo più vichingo come piace a me con il quale c'è stata un'attrazione fortissima. Ho ceduto, non sono pentita,il giorno dopo confessai tutto e ho chiuso. Ci metto pure il Monte Bianco su questa storia :D
  4. Io ho quasi 26 anni, lui ne ha 30. No sposati, no convivenza, ma quando ci spostavamo per vederci dormivamo assieme e tutto quanto. Niente figli. Per quanto riguarda esperienze precedenti, lui ha avuto una convivenza di 5 anni con una persona che a detta sua lo soffocava, e relazioni base uguali a tutti. Io sono stata fidanzata con un uomo di 38 anni per 3 anni, la mia storia più importante. Ho avuto altre relazioni, non scendo nei dettagli, ma posso dire che una in particolare non era proprio nella norma. In ogni caso, penso proprio di avere più esperienza di lui. Ci siamo lasciati qualche mese fa, ma sarei curiosa di conoscere questi consigli per un'analisi generale e per porre delle domande a me stessa. Grazie :)
  5. Buonasera, da meno di un annetto ,ho una relazione a distanza e qualche dubbio/insicurezza riguardo la sfera sessuale. Mi soffermerò sulla questione intima. Ci siamo avvicinati per tanti motivi e a un certo punto abbiamo scoperto di condividere una passione, quale il "BDSM". Io però non provo piacere nelle pratiche più fredde, sono più carnale e selvaggia. Lui è più mentale rispetto a me e non era mai riuscito a lasciarsi andare prima di incontrare me, così dice lui. Con me , è riuscito a provare un orgasmo durante la penetrazione, cosa che non gli era mai successa. Io non lo giudico, e provo a metterlo a suo agio in tutto e per tutto per non farlo sentire sbagliato, perchè non è sbagliato. Semplicemente, ci dedichiamo più ad altro, quale sesso orale o anale e altri giochi. All'inizio, prima di fidanzarci ufficialmente , lui mi aveva confidato sue fantasie sessuali : il sesso a 3 ma svolto in una maniera ben precisa e sia con una donna in più che con un uomo. In entrambe le fantasie, sono io che vengo "servita" , non lui. Lui non farebbe mai sesso con l'altra donna. Sono fantasie, tutti ce le hanno e tutti si masturbano, per cui per me non è mai stato un problema, nemmeno trovare video pornografici sul suo pc. Solo all'inizio , avemmo una bruttissima lite perchè una tipa gli mandava foto dei suoi piedi, ed essendo lui feticista a me diede molto fastidio. Litigammo e su questo non transigo per nulla. Ancora all'inizio, lui preso dal fatto che con me può parlare di tutto, riprese spesso le sue fantasie,senza rendersi conto però che io cominciai a sentirmi trascurata. Era più preso dal fatto che avendo chiuso una relazione soffocante di tanti anni poteva sentirsi libero di fare nuove esperienze. Glielo dissi, non dolcemente, ma glielo dissi. Gli feci capire che così le cose non mi stanno bene. Tutto questo a distanza. Lui ,a un certo punto, cambiò rotta e decise di dedicarsi a me, tralasciando le sue fantasie. Mi disse che non possono essere paragonate minimamente a quello che gli do' io e che non gli manca nulla. Sostiene che con me sia un'esperienza mistica e non potrebbe farne a meno. E questo ovviamente mi soddisfa e mi sta bene. Lui non rientra nel canone dell'uomo che lo farebbe sempre, a lui va benissimo una volta ogni 3 giorni, tipo. Io ne soffro un po' di questa cosa, ma me la faccio bastare. Abbiamo una relazione a distanza però, ci vediamo su skype e pur di sentirmi più vicina a lui in intimità, ci tocchiamo con la cam ma ammetto di essere più io a chiederglielo e lui spesso rifiuta perchè dice che gli manco io e che non vuole fare una cosa così fredda al punto che non si vede nemmeno più i porno perchè hanno perso importanza. Anche questo posso accettarlo per amore, in fondo anche a me manca la presenza fisica. Il problema sorge quando ci vediamo. Riusciamo a vederci una settimana intera a distanza di un mese e mezzo e mi sento rifiutata. Non c'è quella voglia da strapparsi i vestiti, non gli si alza facilmente, ha bisogno di essere psicologicamente pronto e rimanda. Mi dice :" Facciamo questo e poi magari ci facciamo le coccole". Arrivano le 2/3 di notte e lo vedo ancora un po' ansioso. Sento che lo fa per me, ma lui non lo desidera quanto me. Ci sono problemi di lavoro, sistemazione e capisco che lo stress faccia il suo effetto. Nemmeno io però ho una vita semplicissima. Mi alzo ogni mattina alle sei per fare un lavoro di xxxx e mantenermi gli studi, poi studio e nei ritagli di tempo mi dedico alle mie passioni,quali pittura e scultura. Non ho una bella situazione familiare, ma la voglia non mi manca. Sono spesso stanca pure io. Capisco che questo non vale per tutti. Vorrei tanto capire perchè. Ha problemi di erezione? Non gli si alza se non dopo che mi ci dedico particolarmente. Ansia da prestazione? Ultimamente abbiamo discusso perchè presa dalla voglia e dal mio aspetto più selvaggio, l'ho tirato a me e gli ho detto con tono giocoso e provocatorio :" e vieni sopra". Lui l'ha presa male. Si è sentito colpito dalla mascolinità. Lui dice che ha l'ansia da prestazione ma secondo me non è tutto. Dice che gliel'ho messa io ,perchè ha paura di sentirsi poco uomo. Non gli vado più bene io? Come devo comportarmi? Ho capito che prendermela non fa altro che peggiore la sua ansia ma cos'altro posso fare? Io aspetto, aspetto ma c'è un lato istintivo che è dentro di me che ogni tanto scoppia e perdo il controllo. Non è una questione prettamente fisica, sono cose che ti demoliscono un po'.
  6. E' giusto mettersi in discussione, chiedersi come ci si è arrivati a questo punto. Starai rivedendo la tua storia cercando di capire dove hai sbagliato,però non ha senso perchè il passato è passato e non tutto dipende da noi. Da quello che dici, sembra che tu non ti sia mai tirato indietro per quanto riguarda il lavoro , quindi hai fatto ciò che potevi. I tuoi genitori sembrano essere comprensivi quindi diglielo. Posso immaginare che non sia facile dover ammettere a 31 ANNI che non sei indipendente,ma se hai bisogno di una mano,non vergognarti a chiederla ai tuoi genitori. Ho messo in grassetto l'età non per darti del "vecchio" ma perchè io penso che non sei assolutamente vecchio e hai tutta una vita in cui ti puoi ricostruire e inventar un lavoro. E' lo stato,sono i sistemi che ci impongono delle tappe legate all'età anagrafica, che ci fanno sentire vecchi e inadeguati, da buttar via se non rispetti dei canoni prefissati ma da chi? . " Se non ti laurei entro i 23 anni ,puoi ritenere la tua laurea e i sacrifici inutili" "Se non hai un posto fisso a 30 anni, sei un fallito" "Se non hai una ragazza, sei uno sfigato" Sono tutte xxxxxxx! E' il sistema che ci mortifica. Il mio consiglio è di non darti per vinto, di essere sincero con i tuoi per farti aiutare , non farti mai mancare la voglia di fare, l'intraprendenza, di guardar una possibilità laddove non la vede nessuno. La ragazza arriverà, molte cose succedono quando meno te l'aspetti non perchè è arrivata l'ora che accadano.
  7. Tex sono curiosa della tua opinione UMANA ... non sono una che si fa influenzare facilmente.. Diana38,non preoccuparti di esserti dilungata, posso capire benissimo.. Anche io ho una relazione e posso capire cosa significa affrontare questo disagio..io ne ho parlato con il mio ragazzo,spiegandogli tutto.. Un fiume in piena non lo si può arrestare e non intendo farlo perchè sarebbe contro natura.. Sto sprofondando "dolcemente" in tutto ciò che comporta il transfert e in tutto ciò che ne deriva,comprese tutte le analisi sulla propria interiorità .. Il mio psicoterapeuta lo sa, ne abbiamo parlato e mi ha detto che insieme affronteremo questa fase delicata e dolorosa... Ne stiamo parlando sempre... parlarne fa bene..
  8. Salve a tutti, Una discussione simile è già presente nel forum ,perdonate il "doppione" ma non riesco davvero a leggere tutta la discussione. Da quello che ho letto ,è normale provar affetto/infatuarsi del proprio psicologo. Sono consapevole del fatto che sia una proiezione ed una conseguenza, anche se i dubbi che ne derivano ce ne sono. Uno dei miei dubbi è che io stia andando ancora da lui perchè mi piace lui e non per la terapia, è un dubbio però che razionalmente risolvo subito perchè la mia risposta risiede nella terapia, ma non posso far a meno di pensare al momento in cui l'ho scelto. Io l'ho scelto perchè sentivo fosse quello giusto e quindi provavo già dall'inizio una sensazione di piacere. Credo ,anche, che sarebbe impossibile aprirsi,mettersi a nudo, frantumarsi come uno specchio che cade e ricostruirsi di fronte ad una persona senza provare di conseguenza sentimenti simili. Anche se non riesco ancora a scoprirmi completamente, accetto la mia natura UMANA, accetto le mie debolezze e non ho intenzione di nasconderle. Non è facile, ma la mia convinzione è un punto dal quale partire. Non mi piace parlar di "cambiamenti", ma di evoluzioni e trasformazioni. Comincio sempre più spesso a chiedermi quanto le sovrastrutture che ci creiamo ci impongano delle gabbie peggiori delle conseguenze che comporta l'esser liberi, per questo ho deciso di lasciarmi andare come un flusso spontaneo. Comincio ad agire dopo essermi risposta alla domanda:" Questa cosa mi sta bene così?". A me non sta bene aver altri nodi alla gola e ho provato sulla mia pelle quanto la sola paura, la sola immaginazione o idealizzazione possano crear più danni dei fatti reali,per questo ho deciso di parlarne. Io credo che lui abbia capito perchè ci sono stati accenni all'affetto che si crea e perchè la cosa peggiore che io possa fare è decidere di essere ( e pagare ) in un posto in cui non posso essere me stessa e devo portar una maschera. Che senso avrebbe? Chiaramente, provo tutte le conseguenze di una fase di innamoramento, che personalmente reputo anche unica,in quanto il rapporto che si instaura è particolare, e non mi sento granchè bene in questa situazione. Deontologicamente, lui come si dovrebbe comportare? Potrebbe interrompere la terapia?
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