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  1. Ciao a tutti, vorrei un parere su una situazione che non mi fa dormire la notte!Ho una situazione strana con un mio amico con cui da sempre ho un feeling e una intesa mentale non indifferenti.Premetto che a me lui piace molto e che entrambi siamo oltre i 30 quindi non parlo di situazioni adolescenziali.Da un po’ di tempo noto sguardi, avvicinamenti e premure che prima non c’erano, fino a circa un mese fa quando mi ha proprio preso la mano più volte durante la stessa sera; era una situazione affollata ma io non parlo di mani che si sfiorano, l’ha proprio presa! Sono abituata allasfiga quindi mi chiedo, può essere una cosa casuale secondo voi?? Se non lo è, adesso io cosa dovrei fare per fargli capire che voglio andare avanti? Parlargli apertamente è fuori discussione! Io ero nel pallone non so se ho mollato io la presa, non ho capito niente per questioni di lavoro è uscito poche volte dopo questo episodio ma quelle poche volte mi è sembrato sempre uguale con i suoi sguardi ecc.
  2. Salve a tutti, vorrei un parere su una situazione che non mi fa dormire la notte!Ho una situazione strana con un mio amico con cui da sempre ho un feeling e una intesa mentale non indifferenti.Premetto che a me lui piace molto e che entrambi siamo oltre i 30 quindi non parlo di situazioni adolescenziali.Da un po’ di tempo noto sguardi, avvicinamenti e premure che prima non c’erano, fino a circa un mese fa quando mi ha proprio preso la mano più volte durante la stessa sera; era una situazione affollata ma io non parlo di mani che si sfiorano, l’ha proprio presa! Sono abituata allasfiga quindi mi chiedo, può essere una cosa casuale secondo voi?? Se non lo è, adesso io cosa dovrei fare per fargli capire che voglio andare avanti? Parlargli apertamente è fuori discussione! Io ero nel pallone non so se ho mollato io la presa, non ho capito niente per questioni di lavoro è uscito poche volte dopo questo episodio ma quelle poche volte mi è sembrato sempre uguale con i suoi sguardi ecc.
  3. Salve, mi chiamo MArco è sono un ragazzo di 30 anni. Vi scrivo per un problema sentimentale che anche se passato si sta riprensentando troppo spesso. Sono stato con questa ragazza per un paio di anni e la nostra storia è terminata per merito mio perchè avevo deciso di lasciarla e dopo vi spiego anche il perche ma comunque sono sicuro di continuarla ad amare senno non starei ancora in questo stato ogni volta che la sento. Le descrivo i nostri caratteri per farsi magari un idea: - Lei è una ragazza solare ha 35anni, fa amicizia con chiunque le piace ridere e scherzare (anche se non ha parecchie amicizie). E' abbastanza fredda nei sentimenti, non è un tipo di persona che ama far vedere quello che prova e, tenda a mettere lei al centro di tutto piuttosto che la coppia. - Anche io sono un tipo solare, faccio amicizia con chiunque, ho tanti amici e al contrario di lei sono caloroso. Dimostro sempre quello che provo con parole o gesti (cosa che spesso volevo vedere anche in lei). Avvolte ho messo me stesso nel centro dell'attenzione ma cercavo di creare sempre il bene per entrambi nelle mie scelte. La nostra storia è iniziata nel 2014 lei era fidanzata da 7 anni con un tipo e noi ci sentivamo e vedavamo spesso (in amicizia) prima di capire che effettivamente ci piacevamo davvero. Ovviamente io ero gia convinto di essere innamorato ma dopo 4 mesi sarei dovuto partire per andare a studiare all'estero quindi ero molto combattuto. Fino al giorno della partenza non avevo la minima idea di cosa lei volesse da me, anche perchè non l'aveva mai dimostrato se non cercandomi tutti i giorni ma comunque rimaneva il fatto che fosse fidanzata. Io sono partito, il giorno della partenza provai a chiamarla chiedendole che volesse che facessi, che provava per me e lei risponse con un semplice vai poi si vede. Ovviamente dopo neanche una settimana tornai; uno perchè io non ce la facevo e a quanto pare neanche lei. Quindi passai altri mesi nell'incertezza di avere fatto una pessima scelta a tornare perchè aspettavo appunto che lei lasciasse il suo ex con cui tra l'altro aveva un rapporto piu di amicizia che da fidanzati (non avevano mai fatto ne vacanze insieme ne tanto meno pranzi o cene con famiglie). Anche dopo che ci siamo messi insieme, questa scelta ha segnato parecchio me che devo essere sincero ho portato rancore per eventi che sono successi dopo. Essere tornato e aver rinunciato ad un futuro quando lei sarebbe potuta venire tranquillamente perche disoccupata (anche se me ne rendo conto uno in 3 mesi non fa una cosa del genere). Comunque la nostra relazione è continuata abbiamo convissuto, fino a quando io non ho ricevuto un offerta di lavoro all'estero. Quindi la situazione si è ripresentata ed io con quello che era successo in passato non volevo trovarmi ad avere un rimpianto quando fino a l'ora lei non aveva mai fatto qualcosa per me. Si era fatto sempre qualcosa per lei. Quindi ci mettemmo a tavolino e decidemmo di partire, sarei andato prima io e poi lei dopo un paio di mesi se io mi fossi trovato bene mi avrebbe seguito (anche perche era ancora disoccupata). Purtroppo questo non è mai accaduto perchè appena trovo lavoro liquido la scelta con un semplice IO ADESSO HO TROVATO LAVORO QUI CASA CE L'HO NON CREDO DI MUOVERMI, ed è quel giorno che la lasciai. Avrebbe potuto tranquillamente dire un altra frase, ti amo torna non so stare senza di te ma nulla (non è una colpa pero). Quindi da allora io non la sentii per un anno. Ci vedemmo esattamente dopo un anno. Almeno parlando per me avevo perdonato sia i miei comportamenti e i miei rancori avuti duranti il rapporto e sia le sue freddezze e scelte. Quindi ci dicemmo di nuovo quello che ognuno provava ma alla domanda di riprovarci lei disse NON POSSO ANCHE SE TI AMO. Da qui è nato un tira e molla strano ed è principalmente quello che mi sta creando problemi e me li ha creati fino all'altro giorno. Lei ci rimane male quando sono fidanzato con un altra (ovviamente dopo quel no ho cercato di rifarmi una vita), stavo bene ma si rifece sentire e quindi eccolo il passato che torna. Ecco che so che con lei sono sempre stato bene, abbiamo tantissime cose in comune, ci divertiamo tanto anche se poi a livello caratteriare ci sono delle nette differenze. Io ho lasciato la mia ex perche sentivo ancora di amare l'altra quindi mi sembrava di giocare e basta ed è cosi che e andata fino a l'altro ieri. Abitiamo in due città differenti. Quando torna si fa sentire, vuole vedermi, le piace venire a cena persino in presenza dei miei (con i quali lei si sente tutt'oggi), viene spesso a casa a trovarli e dice che prova qualcosa e non vorrebbe rinunciare a tutto questo. Io sinceramente dopo averle detto che la amo ancora, le ho anche chiesto riproviamoci. Lei ha di nuovo detto no, senza specificare realmente il perche ma dicendo un vago ho sofferto troppo ecc; ma comunque vorrebbe mantenere un rapporto cosi, sia con me sia con i miei e quindi comportarsi da fidanzata solo quando è qui. Io non tratto le amiche cosi, non le invito a passare il natale con me come loro non si invitano a passarlo qui con i miei. Questa situazione mi ha confuso e lo sta facendo da troppo tempo, ogni tot mesi succede di nuovo. LEi non è mai realmente chiara mantiene sempre sul vago, è come se volesse stare con me ma solo quando è qui oppure quando le va. Io sto male perche mi sento di nuovo lo scemo che combatte contro i mulini al vento, lei dirà l'ennesimo no ma alla prossima mia relazione mi dirà che sta male che le manco e altro. Dirmi se vuoi ci vediamo piu spesso torno quando ci sei tu... non è un rapporto d'amicizia. Non so che fare e come comportarmi anzi forse lo so sarebbe quello di non rispondere piu a lei, io non la cerco da parecchio e lei che lo fa ed è li che io le dico riproviamoci. Mi scuso per il dilungamento ma mi sento sfinito da questo. Soffro senza motivo, voglio lasciare il passato alle spalle. Di certo stare qui nella mia città non aiuta. Rivedere luoghi e amici, parenti fa solo che male. Io sono sempre scappato all'estero ormai sono 10 anni che vivo fuori e ogni volta che sono qui sto male. Grazie per l'attenzione, Marco
  4. Rispondete come da titolo. Per me rimanere indifferente a una persona che ci considera importante equivale a offenderlo, perché è come se si stesse ignorando la sua esistenza, e quindi una serie di cosa a essa correlate, tra cui anche la sua dignità.
  5. Ospite

    Amore

    Ciao sono chiara,sono innamorata di un ragazzo e quando gli pare mi caga,io voglio avvicinarmi più a questa persona ma Non so come fare perche ho un po di vergogna vorrei divertarergli un amica un po più stretta ma non so come posso fare.
  6. Come riconquistare un ex a distanza di un mese che prova ancora attrazione fisica ma non ha molta voglia di vederti?
  7. Il mio ragazzo mi ha lasciata 1 mese fa perché diceva di non amarmi piu e di non provare piu i sentimenti di prima e che con me stava male ma non sapeva il motivo e che senza di me stava bene, ma che comunque gli rimane l'attrazione fisica per me e che comunque potevamo rimanere in buoni rapporti, uscire e sentirci. Un mese prima di lasciarmi gli erano venuti dei dubbi su ciò che provava per me a causa mia, parlai con una mia amica della mia relazione con lui e mi disse che eravamo incompatibili con poco dialogo, la sera stessa ne parlai con lui e mi disse che a lui non creava nessun problema ste cose, poi il giorno dopo sono andata a casa sua e non l'ho calcolato per l'intera giornata stando al telefono perché ero arrabbiata con lui, e nel frattempo lui mi accarezzava, poi la sera mi scrisse che forse la mia amica aveva ragione e non era più sicuro di amarmi perché non sapeva cosa significasse innamorarsi. Da quel momento in poi mi sono chiusa in me stessa perché ci stavo molto male, ci vedevamo solo 1 volta alla settimana a causa del lavoro, e solo per 2/3 ore dove andavo sempre a casa sua e facevamo sempre le stesse cose, facevamo sesso e poi mi riportava a casa. Quando mi ha lasciata abbiamo avuto un rapporto sessuale. La sera che mi ha lasciata abbiamo litigato perché gli ho detto che ha fatto bene a lasciarmi dato che volevo farlo io e che volevo rimpiazzarlo con qualcuno in discoteca per dimenticarmi di lui dato che la nostra relazione era ormai morta. Lui mi ha risposto dicendo che non voleva avere una donna che troieggiava in discoteca. Poi il giorno dopo gli ho scritto di quanto stessi male ecc ma lui diceva che non mi credeva, e l'ho assillato per una settimana intera, gli chiedevo di vederci ma mi evitava dicendo che non sapeva quando poteva, allora gli ho detto che dovevo parlargli urgentemente e volevo andare sotto casa sua, mi ha chiesto il motivo di tanta fretta ma io gli ho detto che non lo so, allora mi ha risposto in modo scazzato dicendo che non voleva perdere tempo e di dirgli il motivo, gli ho detto che volevo parlare e ha accettato di vedermi in un posto. Quando ci siamo visti era tutto freddo e io mi sono messa a piangere parlandogli di quanto stessi male di tornare con me ecc lui non ne voleva sapere e molto spesso sbuffava perché non sapeva cosa dire, e mi disse che senza di me stava bene. Poi mi ha detto che potevamo continuare ad uscire per vedere come andava, ho provato a dargli un bacio a stampo sulla bocca ma si è subito girato, poi ho provato di nuovo, sono riuscita ma lui è rimasto impassibile. In chat gli ho chiesto di vederci il weekend successivo e mi ha detto che non c'erano problemi, qualche giorno dopo ho chiesto la riconferma e mi ha detto che non era sicuro al 100% che poteva, allora ho iniziato ad assillarlo dicendo che potevo accompgnarlo dove voleva che non volevo più trascurarlo, e lui mi djsse che dovevo capire che non stavamo più insieme e che sta situazione era ridicola e che stava iniziando a stressarlo. Poi gli dissi che che ero uscita con una e mi disse "boh mi fai i pipponi su quanto stai male e ti dispiace e poi dopo una settimana esci gia con un altro io non so che pensare. Qualche giorno dopo mi conferma per vederci domenica, però poi si è ammalato, allora gli ho chiesto di vederci il weekend successivo, ma lui mi ha proposto di vederci in settimana (cosa che non ha mai proposto nemmeno quando stavamo insieme perché va a lavoro alle 6 e ritorna alle 21 a casa quindi è come se fosse un sacrificio), e da lì ho incominciato un po' a distaccarmi, nel senso che non lo assillavo più nel tornare insieme e non gli parlavo più di noi due, nella settimana aveva ancoea la febbre allora gli ho detto che se preferiva potevamo rimandare, ma lui non ha voluto rimandare, ma alla fine non ci siamo visti perché tornava troppo tardi, allora mi ha chiesto di vederci Sabato 25. Il giorno prima di vederci per la prima volta mi desse lui il buongiorno, quando ci siamo visti inizialmente era freddo, Poi ci siamo seduti e abbiamo iniziato a parlare, si è aperto e abbiamo riso e scherzato, poi ad un certo punto così dal nulla mi accarezza la guancia, e poi ci siamo alzati e mi ha teso la mano e gliel'ho data e abbiamo fatto un tratto mano nella mano, poi si è messo le mani in tasca per il freddo, e allora abbiamo camminato a bracetto, poi arrivati in metro per salutarci ci siamo guardati un attimo negli occhi e abbiamo riso dandoci un bacio sulla guancia, poi ci siamo riguardati negli occhi e ho provato a dargli un bacio a stampo e ha ricambiato non rifiutando e mi ha sorriso, poi ce lo siamo dati per una seconda volta e mi ha sorriso, e infine mi ha detto sorridendo "ci vediamo settimana prossima?" Poi però in chat era ancora freddo. 3 Settimane fa gli chiesi quando potevamo vederci e mi ha detto che in quel weekend che avevamo programmato di vederci non poteva più perché doveva traslocare nella nuova casa a Monza (prima abitava a Milano e pure io) allora gli ho detto se potevo portargli la cena a casa dopo lavoro ma si è inventato una scusa, allora gli ho chiesto del weekend successivo ma mi ha detto che parte, poi ho chiesto dj quello successivo ancora e mi ha detto che se trovava un buco potevamo vederci questo weekend, gli ho chiesto per due volte che se non voleva vedermi poteva dirmelo, ma non rispondeva a quella domanda o cambiava discorso. il giorno successivo gli ho detto che so che vuole stare da solo e che non pretendo nulla e che vorrei solo che ci continuassimo a frequentare per vedere come vanno le cose tra me e lui e lui ha accettato. Qualche giorno dopo mi disse che in vacanza non si portava il telefono allora gli ho chiesto come faceva in caso di urgenza e mi ha risposto dicendo che se muore sa morire da solo, e gli ho risposto "allora buona fortuna e condoglianze" non mi ha più risposto gli ho scritto altri messaggi ma non ha risposto. gli ho scritto 3 giorni dopo e mi ha risposto. 2 giorni fa gli ho scritto se volesse questo weekend andare ad una mostra e ha risposto "non lo so, non ho molta voglia", allora gli ho proposto di andarci a fare solo un giro a Monza e che cosi mi faceva vedere la nuova casa, ha visualizzato ma non ha risposto, gli scrivo il giorno successivo dicendogli che non volevo insistere e se voleva vedermi o no, e mi ha detto "mi pareva di avertelo già detto che non ne ho molta voglia". Gli ho scritto che pensavo si riferisse alla mostra e che non capivo perché mi avesse chiesto di rivederci se poi non ne aveva voglia, ha visualizzato e non ha risposto. Io non so più che fare, mi dice che gli va bene continuare a vederci e poi mi dice che non ne ha molta voglia, avevo intenzione di scrivergli in mezzo a questa settimana per chiedergli se potevo visitare la sua nuova casa il 23 ma non so se vada bene come cosa. Il fatto è che lui il 24 dicembre parte per la sua città natale e ritorna il 7 gennaio, quindi se non lo vedo in sti due weekend non lo vedo fino al 7, e sono praticamente 2 mesi che non ci vediamo, e ho paura che si allontani sempre di più
  8. Il mio ragazzo mi ha lasciata 1 mese fa perché diceva di non amarmi piu e di non provare piu i sentimenti di prima e che con me stava male ma non sapeva il motivo e che senza di me stava bene, ma che comunque gli rimane l'attrazione fisica per me e che comunque potevamo rimanere in buoni rapporti, uscire e sentirci. Un mese prima di lasciarmi gli erano venuti dei dubbi su ciò che provava per me a causa mia, parlai con una mia amica della mia relazione con lui e mi disse che eravamo incompatibili con poco dialogo, la sera stessa ne parlai con lui e mi disse che a lui non creava nessun problema ste cose, poi però il giorno dopo ci siamo visti sono andata a casa sua e non l'ho calcolato per l'intera giornata stando al telefono perché ero arrabbiata con lui, e nel frattempo lui mi accarezzava, poi la sera mi scrisse che forse la mia amica aveva ragione e non era più sicuro di amarmi perché non si era mai innamorato prima d'ora. Da quel momento in poi mi sono chiusa in me stessa perché ci stavo molto male, ci vedevamo solo 1 volta alla settimana a causa del lavoro, e solo per 2/3 ore dove andavo sempre a casa sua e facevamo sempre le stesse cose, facevamo sesso e poi mi riportava a casa. In chat era diventato più freddo e distaccato, pure di persona non si comportava piu come prima, allora gli ho chiesto il motivo e mi disse che era un periodo giù per lui per vari motivi e che il nuovo lavoro lo stressava ma non voleva assolutamente lasciarmi perché stava bene con me, dopo qualche giorno gliel'ho richiesto e mi disse che io non c'entravo nulla e che si sarebbe impegnato a uscirne, poi gliel'ho richiesto un'altra volta e mi disse che ora non sta né bene né male con me, e che quando staremo male ci lasceremo. Nell'ultimo mese inoltre lui era un po' giu di morale perché sua madre si era appena operata ma non poteva andarla a trovarla perché abita in un'altra città, il lavoro lo stressava, e io al posto di stargli vicino lo pressavo un po' sul fatto che fosse freddo e non fosse abbastanza, perché provavo un po' di rancore perché non era romantico, perché ultimamente non mi accompagnava a casa la sera, e tipo gli dicevo sempre che era freddo e la prima volta mi disse che non gli era così perché era giù di morale per sua madre e il lavoro, la seconda volta mi disse che non c'entravo nulla e che era s'impegnava per far passare sto periodo, la terza mi disse che non sa più se sta bene o male con me perché non riusciva nemmeno più a porsi domande per quanto stesse male per i fatti suoi, e che finché stiamo bene stiamo insieme, e se stiamo male ci lasciamo perché tanto prima o poi ci lasceremo, poi la quarta volta gli mandai uno screen della disillusione amorosa e lui mi rispose con "basta se la pensi cosi finiamola qui perché anch'io sto iniziando a stare male, mi fai sentire non abbastanza e inferiore" però poi abbiamo fatto pace. Poi dopo 2 settimane mi ha lasciata e subito dopo avermi lasciata mi ha baciata e abbiamo avuto un rapporto sessuale. La sera che mi ha lasciata abbiamo litigato perché gli ho detto che ha fatto bene a lasciarmi dato che volevo farlo io e che volevo rimpiazzarlo con qualcuno in discoteca per dimenticarmi di lui dato che la nostra relazione era ormai morta. Lui mi ha risposto dicendo che non voleva avere una donna che troieggiava in discoteca. Poi il giorno dopo gli ho scritto di quanto stessi male ecc ma lui diceva che non mi credeva, e l'ho assillato per una settimana intera, gli chiedevo di vederci ma mi evitava dicendo che non sapeva quando poteva, allora gli ho detto che dovevo parlargli urgentemente e volevo andare sotto casa sua, mi ha chiesto il motivo di tanta fretta ma io gli ho detto che non lo so, allora mi ha risposto in modo scazzato dicendo che non voleva perdere tempo e di dirgli il motivo, gli ho detto che volevo parlare e ha accettato di vedermi in un posto. Quando ci siamo visti era tutto freddo e io mi sono messa a piangere parlandogli di quanto stessi male di tornare con me ecc lui non ne voleva sapere e molto spesso sbuffava perché non sapeva cosa dire, e mi disse che senza di me stava bene. Poi mi ha detto che potevamo continuare ad uscire per vedere come andava, e nel frattempo mi abbracciava e poi siamo tornati in metro mano nella mano, ho provato a dargli un bacio a stampo sulla bocca ma si è subito girato, poi ho provato di nuovo, sono riuscita ma lui è rimasto impassibile. In chat gli ho chiesto di vederci il weekend successivo e mi ha detto che non c'erano problemi, qualche giorno dopo ho chiesto la riconferma e mi ha detto che non era sicuro al 100% che poteva, allora ho iniziato ad assillarlo dicendo che potevo accompgnarlo dove voleva che non volevo più trascurarlo, e lui mi djsse che dovevo capire che non stavamo più insieme e che sta situazione era ridicola e che stava iniziando a stressarlo. Poi gli dissi che venerdì sera ero uscita con uno ma che pensavo sempre a lui e lui mi fece una scenata dicendomi "boh mi fai tutti sti pipponi su quanto stai male e ti dispiaccia e poi dopo una settimana e mezzo giá esci con un altro io non so cosa pensare" gli ho chiesto nuovamente di tornare con me ma ha detto di no e che non potevo chiedergli di essere infelice. Qualche giorno dopo mi conferma per vederci domenica, però poi si è ammalato, allora gli ho chiesto di vederci il weekend successivo, ma lui mi ha proposto di vederci in settimana (cosa che non ha mai proposto nemmeno quando stavamo insieme perché va a lavoro alle 6 e ritorna alle 21 a casa quindi è come se fosse un sacrificio), e da lì ho incominciato un po' a distaccarmi, nel senso che non lo assillavo più nel tornare insieme e non gli parlavo più di noi due, nella settimana aveva ancoea la febbre allora gli ho detto che se preferiva potevamo rimandare, ma lui non ha voluto rimandare, ma alla fine non ci siamo visti perché tornava troppo tardi, allora mi ha chiesto di vederci Sabato 25. Il giorno prima di vederci per la prima volta mi desse lui il buongiorno, poi mi tenne aggiornata anche di quando era uscito da lavoro, poi gli scrissj che c'era un ragazzo che ci aveva provato con me, lui si era incuriosito chiedendomi cosa volesse da me ecc, glielo spiegai e gli dissj che avevo intenzione di dargli appuntamento e poi non presentarmi, e al posto di ridere come avrebbe solitamente fatto mi ha detto "che cosa matura" gli ho detto che scherzavo ma poi non mi ha più risposto, poi gli ho chiesto aggiornamenti per il giorno dopo che dovevamo vederci ma non rispondeva, poi gli ho scritto il giorno dopo e mi ha detto l'orario per vederci. Quando ci siamo visti inizialmente era freddo, Poi ci siamo seduti e abbiamo iniziato a parlare, si è aperto e abbiamo riso e scherzato, poi ad un certo punto così dal nulla mi accarezza la guancia, e poi ci siamo alzati e mi ha teso la mano e gliel'ho data e abbiamo fatto un tratto mano nella mano, poi mi ha preso la mano e si è messo ad accarezzarmi l'unghia dicendo "che liscio" e poi si è messo le mani in tasca per il freddo, e allora abbiamo camminato a bracetto, poi arrivati in metro per salutarci ci siamo guardati un attimo negli occhi e abbiamo riso dandoci un bacio sulla guancia, poi ci siamo riguardati negli occhi e ho provato a dargli un bacio a stampo e ha ricambiato non rifiutando e mi ha sorriso, poi ce lo siamo dati per una seconda volta e mi ha sorriso, e infine mi ha detto sorridendo "ci vediamo settimana prossima?" Poi però in chat era ancora freddo. 3 Settimane fa gli chiesi quando potevamo vederci e mi ha detto che in quel weekend che avevamo programmato di vederci non poteva più perché doveva traslocare nella nuova casa a Monza (prima abitava a Milano e pure io) allora gli ho detto se potevo portargli la cena a casa dopo lavoro ma si è inventato una scusa, allora gli ho chiesto del weekend successivo ma mi ha detto che parte, poi ho chiesto dj quello successivi ancora e mi ha detto che se trovava un buco potevamo vederci questo weekend, gli ho chiesto per due volte che se non voleva vedermi poteva dirmelo, ma non rispondeva a quella domanda o cambiava discorso. Qualche giorno dopo gli ho chiesto se sabato era stato bene con me ma non ha risposto, il giorno successivo gli ho detto che so che vuole stare da solo e che non pretendo nulla e che vorrei solo che ci continuassimo a frequentare per vedere come vanno le cose tra me e lui e lui ha accettato. Qualche giorno dopo mi disse che in vacanza non si portava il telefono allora gli ho chiesto come faceva in caso di urgenza e mi ha risposto dicendo che se muore sa morire da solo, e gli ho risposto "allora buona fortuna e condoglianze" non mi ha più risposto gli ho scritto altri messaggi ma non ha risposto. Allora gli ho scritto 3 giorni dopo e mi ha risposto. 2 giorni fa gli ho scritto se volesse questo weekend andare ad una mostra ma visualizzava e non rispondeva, ho dovuto inviargli un altro messaggio e mi ha risposto con "non lo so, non ho molta voglia", allora gli ho proposto di andarci a fare solo un giro a Monza e che cosi mi faceva vedere la nuova casa (perché gli chiesi tempo fa se potevo vederla e ha detto di si) ha visualizzato ma non ha risposto, gli scrivo il giorno successivo dicendogli che non volevo insistere e se voleva vedermi o no, e mi ha detto "mi pareva di avertelo già detto che non ne ho molta voglia". Gli ho scritto che pensavo si riferisse alla mostra e che non capivo perché mi avesse chiesto di rivederci se poi non ne aveva voglia, ha visualizzato e non ha risposto. Io non so più che fare, non capisco perché si comporti cosi, mi dice che gli va bene continuare a vederci e poi mi dice che non ne ha molta voglia, avevo intenzione di scrivergli in mezzo a questa settimana per chiedergli se potevo visitare la sua nuova casa il 23 ma non so se vada bene come cosa. Il fatto è che lui il 24 dicembre parte per la sua città natale e ritorna il 7 gennaio, quindi se non lo vedo in sti due weekend non lo vedo fino al 7, e sono praticamente 2 mesi che non ci vediamo, e ho paura che si allontani sempre di più
  9. Buonasera a tutti, scrivo perchè ho bisogno davvero di un parere esterno. Sono seguita da una counsellor ma sto cominciando a dubitare della sua professionalità e prima di rivolgermi ad un terapeuta vorrei capire se c'è qualcosa che non vedo nel quadro di questa situazione che sto vivendo. Ho 28 anni e da quasi due anni sto avendo una storia con un uomo di 35. Ci siamo frequentati per sei mesi prima che si trasferisse all'estero. Io uscivo da una relazione molto turbolenta e lui non stava cercando particolari storie perchè sapeva già che si sarebbe trasferito, quindi ci siamo vissuti quel tempo insieme con molta leggerezza, diventando grandi amanti ma anche e soprattutto amici. Lui è partito e ci siamo lasciati come doveva essere. Peccato che poi l'affetto che ci legava ci abbia portato a continuare a sentirci e a decidere di volerci vedere ancora.. anche se lui sottolineava ogni volta che non voleva una storia seria men che meno a distanza, ci siamo visti ogni mese per sei mesi e sentiti tutti i giorni, come se ci fosse una relazione a distanza... ed ogni volta che ci siamo visti è stato molto molto intenso. Insomma, a parole diceva certe cose, con le azioni tutt'altro.... Tuttavia ogni suo avvicinamento poi corrispondeva a un contraccolpo fortissimo in cui doveva rimarcare che non voleva una storia seria. Dopo sei mesi di altalene finalmente ha cominciato ad ammorbidirsi e poi... in coincidenza con natale dell'anno scorso, quando lui finalmente è venuto a trovarmi, io gli ho detto che ero innamorata di lui e lui mi ha risposto "Lo so, io no". L'ho lasciato. Lui è venuto a riconquistarmi quasi subito. E così abbiamo ripreso la storia... sembrava andare meglio, stavo cominciando ad esplorare la possibilità di cercare lavoro nello stesso paese dove vive lui o comunque nella zona, per darci una possibilità concreta.... lui non si sbilanciava... ho trovato un lavoro in linea con le mie prospettive di carriera in una città fantastica a 3 ore da dove abita lui e lui l'unica cosa che ha saputo dirmi quando ne abbiamo parlato rispetto alla nostra relazione è stata: "bene, così possiamo vederci di più e capire se vogliamo stare insieme". Insomma, è andato avanti per due anni con il freno a mano tirato, senza sbilanciarsi... anzi, figuriamoci che voleva pure che avessimo una relazione aperta! Ad aprile, proprio quando avevo accettato il lavoro all'estero con data di inizio a settembre e lui comunque stava cominciando ad avvicinarsi di più emotivamente, ho conosciuto un altro. Un ragazzo della mia età meraviglioso, molto più maturo emotivamente, che fin da subito ha avuto chiaro che gli piacevo e che voleva frequentarmi. Ho iniziato a vivere le due storie in parallelo per 3 mesi, alla luce del sole, mentre cercavo di capire cosa fare... L'incontro con il nuovo ragazzo mi ha fatto capire gli enormi vuoti che c'erano nel mio rapporto, quello che stavo accettando pur di stare con l'altro... e che non meritavo tutto ciò. Ho preso il toro per le corna e chiesto all'uomo con cui stavo di dirmi cosa voleva dal nostro rapporto, che per me era importante saperlo per decidere cosa fare e lui ha risposto: "in due anni ho imparato ad amarti ma lo sai che le mie priorità non sono cambiate, la mia priorità non è avere una relazione". E così ci siamo lasciati ancora. L'ho lasciato perchè 1) non potevo negare di essermi innamorata di un altro e 2) lui sembrava viaggiare in un binario completamente diverso dal mio rispetto a cosa cercavamo in una storia. Ho continuato a frequentare l'altro ragazzo e ho comunque deciso di trasferirmi all'estero per vivere una bella esperienza di lavoro. Dopo due mesi da quando ci siamo lasciati, il mio ex è tornato alla carica, dicendo che sono la donna con cui vuole avere figli e vivere una storia finalmente impegnativa... da mesi continua a mettermi in crisi chiedendomi una seconda possibilità, dicendo che non possiamo rinunciare a vivere l'amore meraviglioso che potremmo vivere. Io purtroppo mi sento attratta come una magnete da lui... e non capisco perchè. E' come se, ora che il mio ex è tornato alla carica, non potessi rinunciare alla possibilità di darci una seconda chance. Io con il mio ex stavo benissimo quando stavamo insieme: siamo grandi amici, c'è una complicità pazzesca e una connessione mentale incredibile... insomma credo che una parte di me ne sia ancora innamorata in qualche modo. Eppure non riesco a dargli una seconda possibilità. Non riesco a fidarmi completamente di lui... non riesco ad accettare che lui abbia deciso di sbilanciarsi solo nel momento in cui mi ha persa. Mi sento bloccata in un limbo: da una parte il mio ex, che ho amato tantissimo, tanto da accettare per due anni una relazione un po' sbilanciata, che mi promette di essere cambiato e di amarmi e di volere una seconda possibilità per vivere finalmente la nostra storia... dall'altra il mio ragazzo attuale, una persona che si è sempre mostrata equilibrata, sensibile, attenta, rispettosa e seria.. E io sono lì, nel mezzo, lacerata dal dolore...
  10. sono un giovane professionista di 29 anni, sono fidanzato da circa 8 anni con una ragazza di 4 anni più piccola di me. Rapporto sempre sereno, qualche incomprensione durante i primi anni ma ho sempre vissuto tutto con disinvoltura. Abbiamo vissuto fino ad oggi un rapporto in cui ci siamo addentrati nel tessuto quotidiano delle nostre famiglia. Ultimamente, da circa qualche annetto non so più cosa mi prenda: spesso vado in ansia, in estrema tensione quando la mia ragazza comincia ad avere giudizi su come si comporta mia madre/mia sorella/mio padre ecc. Interpreta spesso battute, gesti, regali in malomodo, come se non conoscesse la buona fede, la premura e soprattutto la bontà con la quale la mia famiglia si rapporta a lei. Non di rado è capitato, per esempio, che lei interpretasse in modo stravolto azioni e parole di mia madre. Per es. durante la laurea di mio fratello lei ha creduto che i miei genitori volessero escludere i suoi genitori dal rinfresco che avremmo fatto a casa al ritorno dall'università, invitando solo i suoceri di mia sorella. In realtà non c'è mai stata nessuna organizzazione per un rinfresco, nè tanto meno i miei genitori avrebbero mai escluso i genitori della mia ragazza (sempre invitati ad ogni occasione). Fatto sta che lei da quel giorno, dopo un tremendo litigio, decise anche di disertare la festa di mio fratello alla quale era invitata. Questo piccolo e sommario aneddoto è solo una parte di tante altre volte in cui lei ha preso a male circostanze specifiche su mia madre o mia sorella, venendomi sempre a riferire il suo disappunto (di regali che non le piacciono; di movimenti o parole di mia madre che non le garbano e così via). Lei mi ha spesso rimproverato che aiuto solo io in casa magari perchè ho accompagnato qualche volta mia sorella o mio cognato da qualche parte in auto (per loro impossibilità e sempre richiesto con garbo) e allora questo mi ha inibito nelle volte successive ad essere collaborativo in casa o a nasconderlo a lei perchè altrimenti temevo un suo giudizio critico nei miei riguardi, tipo "schiavetto di casa". A nulla valevano e valgono le mie spiegazioni per chiarire che lei si sbaglia di grosso visto che dovrebbe conoscere dopo 8 anni la natura e il carattere dei miei familiari e che certi sospetti o giudizi non sono adeguati. Fatto sta che queste non sporadiche critiche verso i miei familiari hanno cominciato ad instaurare in me una forma di tensione ed ansia. Ogni volta che lei viene a casa ho paura che qualcosa da parte dei miei familiari possa andare storta e che lei interpreti male, scatenando un contrasto tra me e lei. Mia sorella, che in questi mesi è in gravidanza (a rischio), è ricorsa anche all'aiuto e alla compagnia della mia ragazza. Tutto questo mi ha creato un forte stato di tensione perchè temevo che lei mi avrebbe rinfacciato di aver fatto da compagnia e da assistenza a mia sorella non appena avesse qualcosa da dirmi che è andato storto. E i miei timori non mentono in effetti. Solo qualche giorno fa mi ha confessato che mia sorella è un'opportunista perchè fin quando stava poco bene e non era autonoma loro si sentivano, poi dopo che ha cominciato a stare meglio e a non avere più bisogno non si sentono più via cellulare. In realtà mia sorella a casa mi chiede di organizzare anche a 4 e non è di certo la tipa che intenzionalmente non vuole più bene alla mia ragazza. Sarà un pò stonata o un pò in sovrappensiero mia sorella ma di certo non arriva a pensare così maliziosamente certe cose. Dunque, io vado in estrema ansia sempre! Prima non ero così, ero molto più disinvolto. Oggi, invece, vivo uno stato di paura che lei possa emettere ancora giudizi su gesti, frasi o altro che riguarda un mio familiare. E sto anche avendo paura del contrario: cioè mi sale l'ansia, il panico quando un mio familiare ha qualche giudizio critico che esprime nei confronti della mia ragazza. E' come se volessi che ci fosse sempre un equilibrio tra le parti, è come se volessi che nessuno, nè dall'una che dall'altra parte, si scambi giudizi critici (ancorché tali giudizi non mi riguardano personalmente). Non riesco a fregarmene, è diventato tutto più forte di me. Mentre molti amici di queste critiche della ragazza verso la loro famiglia se ne sbattono e ne ridono, io invece è come se mi sentissi ingessato. Mi sento in tensione perchè arrivo addirittura ad immaginare cosa può succedere se la domenica successiva dovesse venire la mia ragazza a mangiare a casa. Ho paura che nascano fraintendimenti, ho paura che mia sorella noti qualcosa di strano in lei, ho paura che lei noti qualcosa di sbagliato in mia sorella. Insomma un casino, ho paura di ciò che pensano ambo le parti reciprocamente tra loro. Ma non ho paura di quello che loro possono pensare di me. E' come se fossi più trascinato dai giudizi (negativi) che loro possono darsi che da quelli che loro possono dare a me. La paura che adesso sto affrontando, per esempio, oggi riguarda le feste natalizie: ho paura di come si possano organizzare i cenoni e i pranzi perchè temo che possa sorgere qualche fraintendimento sugli inviti fatti o non fatti dall'una o dall'altra famiglia, temo che i regali non possano piacere o che magari mia sorella si scordi di farlo alla mia ragazza. Non so da cosa derivi tutto questo, so solo che prima non ero affatto così. Mi manca quell'essere più menefreghista. Oggi sono diventato una persona molto pesante e questo lo notano anche altre persone. E' come se mi facessi carico eccessivamente di quello che accade intorno a me tra la mia ragazza e la mia famiglia. Faccio molto ridere forse ma avevo bisogno di sfogarmi.
  11. Salve, vi scrivo per chiedervi aiuto riguardo la mia situazione. Sono stato tre anni con una ragazza tipo dai 16 ai 19/20 lei ne aveva 15 / 18, è finitA perchè l'ho tradita con un altra ma volevo restare con lei, ha voluto chiudere comunque. Non ci siamo sentiti per anni, e io ho avuto qualche piccola storia di due tre mesi, le i è stata fidanzata negli ultimi quattro anni, ora studia fuori. Questi ultimi giorni ci siamo sentiti, e cè la possibilità di vedersi, io sono molto cambiato di certo non commetterei gli stessi eerrori di u ntempo, ma credo che lei voglia vedermi solo in amicizia per vedere realmente se tutto va bene. Questo credo mi costerebbe molto caro, nel senso avendo commesso degli errori e averla persa mi ha causato un pò di stranezze mentali, mi sono un pò chiuso, mi sono un pò forse inconsciamente punito per lo sbaglio fatto e via discorrendo. Però dall'altro lato ho sempre pensato a lei prima di andare a dormire, nei momenti di intimità personale, in quelle situazione in cui la nostalgia del passato ci avvolge o ci facciamo avvolgere... Pensavo di dirle che ho sbagliato, negli anni passati e che mi dispiace ma forse non sarebbe meglio non rivederla affatto visto che sono più di cinque anni che non ci parlavamo e io non sto ancora "scavalcando" la montagna?? Spero in un vostro cortese consiglio, saluti e buona giornata!! Ale
  12. Matteogdr

    Sentirsi come su Giove

    Salve ho 42 anni sono da Trento e sono single. Da una vita cerco la ragazza ma nisba. Ho avuto una sola storia di 15 giorni e qualche avventura in tutta la mia vita. Sono un bel ragazzo mi sono realizzato come imprenditore ho scritto 2 libri so ballare salsa ho fatto un corso di teatro sono stato un corista calciatore...ma davanti alle ragazza mi blocco....negli approcci sono un disastro.. sento il mio corpo pesante come fossi su Giove...se faccio un corso di inglese di un anno riesco pian piano ad aprirmi in discoteca non se ne parla nemmeno....sono fatto di pietra.. Ho due genitori anziani mio papà ha 88 anni e mia mamma 82 e 2 fratelli sposati Bo sento il desiderio di condividere la mia vita...non ho un rapporto morboso con il sesso....eppure
  13. Ciao a tutti,scrivo qui perché non so con chi parlare.Premetto che sono fidanzata da 7 anni, e ultimamente le cose con il mio lui non vanno benissimo, ma abbiamo passato momenti peggiori.Poco più di un mese fa mia madre é dovuta essere operata per un problema di routine, ma che si era fatto serio.Siccome non era la prima volta che veniva operata per la stessa problematica abbiamo deciso di cambiare struttura ospedaliera e di conseguenza medico.Il problema sta tutto li...da quando ho conosciuto il dottore che avrebbe operato mia madre non me lo sono più tolto dalla testa.Sin dalla prima volta che i miei occhi hanno incrociato i suoi io sono rimasta folgorata!Poi pian piano dovendo starci a contatto spesso per ovvi motivi ho iniziato anche a conoscerlo come persona... e li il tracollo totale... me ne sono perdutamente innamorata!Oltre ad essere avvenente (Non bellissimo ma affascinante) è anche un uomo forte, determinato, intelligente, simpatico, ma anche dolce e comprensivo. Insomma un UOMO. In confronto il mio ragazzo è un pulcino spennacchiato! È pur vero che ha 10 anni più del mio ragazzo però non c'è proprio paragone.Mia madre ha il sospetto che anche da parte sua ci sia una lieve simpatia, da piccole cose come il fatto che con noi è sempre stato più disponibile e "chiacchierone" rispetto a come lo era con altri pazienti, oppure al fatto che appena mi incrociava nel corridoio del reparto mi salutava ed entrava a controllare come stesse mamma, oppure quando gli abbiamo fatto un pensierino per ringraziarlo ha risposto con "Non serviva, bastavano 2 bacetti!" Ma ha preso la scatola tutto contento lisciandola tra le mani. Tutte cose a cui io nn avevo fatto caso e lei si. Poi mi ha chiesto di metterlo in contatto con il nostro medico curante, così gli ho inviato un sms con i contatti del medico, pensando che se aveva ragione mi avrebbe risposto magari più scherzosamente invece mi ha scritto "grazie a voi, che efficienza" e basta.Ora la mia domanda è, visto che non lo rivedrò che tra 6 mesi, come faccio a togliermelo dalla testa? Perché è ovvio che mia madre si è sognata tutto e io non gli interesso nemmeno un po'! Grazie a chi ha letto tutto e vorrà rispondermi! Gioinna
  14. Buongiorno, ci tengo a premettere che molti anni fa, quando avevo solo 20 anni, cominciai a soffrire di ansia, insonnia e attacchi di panico, per due anni sono stata seguita da una psicoterapeuta e questo percorso mi ha cambiato la vita. Dopo circa un mese dalla fine della terapia ho conosciuto quello che sarebbe diventato il mio compagno, ad oggi stiamo insieme da 10 anni, io adesso ho 30 anni lui 31. Negli anni Mauro ha cominciato a soffrire di una strana dipendenza dal suo nucleo familiare (madre soprattutto, padre e fratello adolescente) tutti hanno bisogno di lui e lui ha bisogno di loro, sempre, in qualsiasi momento del giorno e della settimana, specie la domenica e nelle festività che non possiamo mai passare da soli come coppia. Ciò che mi ha fatto innamorare di lui, dieci anni fa, é stato l'amore che ha saputo darmi ed il suo modo di dimostrarmi giornalmente, per anni ed anni, di essere la sua compagna e non una qualsiasi persona, ed essendo io cresciuta con cinque fra fratelli e sorelle non avevo mai provato questa sensazione di "esclusività", non mi ero mai sentita importante ed amata per ciò che sono, messa al primo posto in quanto la più importante fra tante altre persone, come mi ha fatto sentire lui per anni. Dopo una crisi familiare di qualche anno fa tutto é cambiato e precipitato sempre più. Mauro ha lasciato il lavoro per stare vicino alla famiglia mentre quando avevo bisogno io non prendeva nemmeno mezza giornata di permesso, negli ultimi tempi. Un anno fa, vedendo che non riuscivamo a permetterci nemmeno una pizza fuori con solo il mio stipendio da part time e che non poteva comprarsi nemmeno una maglia nuova Mauro ha trovato un nuovo lavoro, non ben pagato come il primo ma col quale si può campare assieme al mio. Ho lasciato passare qualche mese e gli ho espresso il mio desiderio di vivere insieme a lui, rassicurandolo sui suoi dubbi riguardo i nostri stipendi. Lui é stato d'accordo e quando mi ha detto di essere troppo impegnato col nuovo lavoro gli ho assicurato che mi sarei occupata io di cercare la giusta casa. Ma non ne andava mai bene una! Il nostro budget é limitato eppure lui continua a cercare in ogni casa il riflesso della casa in cui é nato, grande, spaziosa, perfettamente arredata. Ogni volta trovava il più piccolo difetto, fino alla casa perfetta, trovata con mio grande sforzo e contrattando fino all'ultimo col padrone di casa, in questa situazione é venuto fuori il problema della sua incertezza per il futuro, e ha tirato fuori quella che per me dopo tanti mesi ad accampare scuse é l'ennesima di queste: l'ansia. Adesso Mauro sostiene di non riuscire nemmeno ad uscire di casa senza avere ansie e riconosce che una delle cause é la sua famiglia, quando allora gli ho chiesto perché non riesce ad allontanarsene, a smettere di essere in simbiosi coi suoi membri familiari ha detto quella che é la frase più brutta che io mi sia mai sentita dire in vita mia, io vi amo tutti. Come se io non avessi un'identità, come se io fossi una carta nel mazzo, come se la compagna o il compagno di vita non fosse poi così speciale da diversificarlo dalla propria famiglia di origine. Io amo la mia famiglia, ma prima di ricevere questo pugno allo stomaco avrei detto che amavo lui di più in quanto l'uomo che volevo accanto d'ora in avanti. Adesso sono riuscita a convincerlo, dopo mesi di pressioni e richieste disperate a farlo seguire da uno psicologo. Ma quello che vorrei chiedere a voi della comunità é, che cosa significa tutto questo? Io ho sofferto d'ansia, e a volte in periodi bui torno a soffrirne, so quanto sia invalidante e che richiede il sostegno di chi ci é vicino, ma io non posso essere una spalla su cui piangere fine a se stessa, non posso essere la sua insegnante di sostegno, e ho una paura matta che é questo che sono diventata. E dopo dieci anni di relazione, a 30 anni, non posso accettarlo. Vi chiedo perciò un consiglio, che sia rassicurante o meno, perché davvero ormai stento a capire questa situazione. Grazie a chi mi risponderà.
  15. Salve, Sono nuova di qui ma sono davvero schockata. Da due anni ho iniziato una storia con un uomo povero. Col tempo sono riuscita a trovare per lui un lavoro che gli offre 800 euro al mese, gli ho comprato la macchina, rifatto il guardaroba e poi regali e vacanze....poi inizia la convivenza...lui mi da quello che può ma non basta mai e io alla fine gli do circa 20 euro al giorno. Io paga le bollette e la spesa, inoltre mi occupo di bucato, stiratura e pulizie (mentre lui ogni tanto lava una stanza ). Lui ingrassa, dice che ha problemi sul lavoro, che neanche quello gli va bene ma che io e mia figlia avuta da un partner precedente siamo la sua sola luce. Tutto ciò fino a domenica scorsa. Abbiamo da poco adottato un cane e ho chiesto maggiormente aiuto da lui. Ma nulla. Il cane ha sporcato in casa e lui si è innervosito perché gli ho chiesto di pulire, dicendo che doveva farlo mia figlia. Abbiamo litigato di brutto. Gli ho dato del parassita e dell' instabile e lui prima ha cercato di buttarsi dal balcone e poi si è dato dei pugni in testa. Spaventata, lo ho cacciato di casa. Il giorno dopo mi chiama la sorella dicendo che lui é dispiaciuto per la bambina ma noi non andiamo d'Accordo e vuole restare solo un po'....mi sento male e finisco in ospedale. Lui mi cerca ma non per la preoccupazione bensì perché deve chiarire la sua posizione, cosi dice, e io non gli dico dove sto. Ho paura di ricevere altro dolore. Per due giorni non mi cerca più e io ieri ho chiamato per dirgli che a questo punto disdico il contratto di affitto e torno da mia madre e lui prima ha detto ecco, tanto hai deciso tu, poi dice che il sentimento ci sta ancora ma é stanco di litigare, che io lo rimprovero sempre, che odia la mia amicizia con sua sorella perché poi pure lei lo rimprovera... A fine telefonata dice che è confuso e ha bisogno di tempo. Io dico allora per me é meglio pensare sia finita, almeno mi abituo. Lui.mi ha chiesto perché due persone che provano dei sentimenti devono chiudere? e io ho detto che questa é la realtà che vedo. Da allora silenzio ed io sto iniziando a riportare via alcune cose. La mia domanda é: lui adesso mi vorrà fermare o tutto finisce così? e poi, perché sto tanto male?
  16. Buonasera a tutti... Volevo portare alla vostra attenzione il mio problema, con la speranza di trovare dei validi consigli o qualche aiuto. Parto parlando del problema principale, ovvero il fatto che da bambina ho aimè subito ripetuti abusi sessuali dall'età di 8 anni fino ai 10 da mio nonno (ora ne parlo con disinvoltura ma non è così facile affrontare la cosa). Come potrete immaginare questo fatto è stato devastante per me, soprattutto il non riuscire a parlarne con nessuno, il sentirmi sporca, colpevole e non compresa. Anche a distanza di anni, quando ho tentato di parlarne con dei parenti (mia sorella in particolare), sono stata trattata come fossi io la carnefice e lui la vittima, perchè "era fatto così, un pò pervertito" (premetto che non ho mai raccontato i particolari). Purtroppo la mia famiglia non è stata d'aiuto a priori, perchè sono cresciuta in un contesto in cui il sesso era un tabù, un "peccato". Inoltre mio padre è sempre stato molto maschilista ed ha sempre chiamato le donne "cagne in calore" (comprese noi figlie) ed attribuendo altri aggettivi sempre inerenti alla "facilità ormonale" delle donne (es. "le donne ragionano con l'utero", "le donne sono tutte pu***ne" etc.). Questo mio passato disastroso ha portato le sue conseguenze sgradevoli nella mia vita. Oltre ad aver avuto periodi intensi di bulimia e/o di depressione (di cui tuttora soffro), naturalmente anche le relazioni con gli uomini sono state molto complicate. Ho sempre creduto che l'unico interesse per gli uomini con cui stavo fosse il mio corpo (seppur io lo trovi orribile) ed ho sempre cercato di "accontentarli" facendo sesso con loro, pur non provando io stessa quasi niente nel rapporto (il primo orgasmo l'ho avuto all'età di 20 anni, dopo anni di ripetuti rapporti sessuali, dai 16 anni in poi, ed anche dopo quello non sono stati mai molto frequenti) ed ogni volta, al termine di un rapporto sessuale, piangevo di nascosto. Solo negli ultimi anni (ora ne ho 28) ho cominciato a provare piacere e a non piangere, trovando compagni in grado di farmi capire che di me apprezzavano qualità che andavano oltre il corpo. Ultimamente però il trauma si è risvegliato tutto insieme per un brutto episodio (che per tutti voi sembrerà probabilmente banale o "normale") scaturito dal mio attuale compagno. Faccio una breve descrizione del mio ragazzo; io sono la sua prima donna (è più piccolo di me, ha 22 anni attualmente e stiamo insieme da un anno e mezzo) e con me ha fatto tutte le sue prime esperienze. Questa cosa naturalmente mi ha attirata verso di lui, sicuramente perchè in questa sua inesperienza ci rivedevo la "purezza" che io purtroppo avevo perso troppo presto. Inoltre a detta di tutti i nostri amici comuni, lui non si era mai interessato alle donne e anzi diceva di poterne fare a meno (infatti mi chiedono come io abbia fatto a fargli cambiare idea), ed in effetti questa cosa l'avevo notata da me, soprattutto perchè a differenza di molti "maschi" che conosco, quando una bella ragazza passava lui non si voltava a guardare, anzi, a volte distoglieva anche lo sguardo (è molto timido, soprattutto con le donne). Quando poi ci siamo messi insieme, il suo ammettere di non aver mai avuto una donna perchè "non ne aveva avuto occasione" (quindi non per scelta) e lo scoprire che anche lui aveva guardato film pornografici o simili, non dico distrusse l'immagine santa che io avevo di lui, ma mi ci fece restare molto male. Sapevo e so che la pornografia per un uomo è una cosa normale, ma mi disgusta, soprattutto quando si parla di pornografia violenta o volgare. Parlandone con lui questa cosa uscì fuori (ovvero il fatto che la trovo una cosa piuttosto ripugnante), quindi in sua difesa mentì, dicendomi che da quando stava con me non faceva più uso di queste cose (copione che poi ho visto essere piuttosto comune in queste situazioni) ed io come un'ingenua, non so nemmeno io come in verità, ci credetti. Volevo che restasse più puro che mai ai miei occhi. Fu un errore madornale. Dopo un anno e tre mesi di relazione è successo il patatrac. Ero a casa sua per aiutarlo a studiare e lui, come suo solito, mi stava lasciando utilizzare il suo computer per scaricare delle slide sull'argomento (un'altra cosa che mi ha sempre fatto fidare di lui è proprio il fatto che mi facesse tranquillamente vedere tutto se volevo, cellulare, messaggi, computer... cosa che io non facevo perchè non ne sentivo il bisogno fidandomi ciecamente. Per la prima volta nella mia vita fidandomi così tanto, tralaltro...). Scaricate le slide sono andata a guardare nella cartella "download" per prelevarle (nel frattempo lui era li presente con me) e lì ho visto ciò che non avrei mai voluto vedere; due foto erotiche. Specifico l'aspetto "erotiche", che lo ha salvato da una parte, perchè come poi mi ha confermato anche lui, mi ha fatto comprendere che la violenza dei porno e la volgarità non lo attiravano, ma preferiva una foto che fosse bella anche a livello di fotografia stessa, e questo sicuramente non lo ha reso un santo ma sicuramente più accettabile ai miei occhi di persona che ha subito una violenza sessuale e che trova schifosa la violenza di quel genere. All'inizio non mi sono nemmeno resa conto, nel senso che era una cosa talmente inaspettata per me che nemmeno la concepivo come quello che era in realtà. Solo dopo qualche minuto ho capito che erano foto che lui aveva utilizzato per masturbarsi. Il mondo mi è totalmente crollato addosso. E' stato come vedere di fronte a me un angelo trasformarsi in un mostro deforme. Lui ovviamente ha cominciato a tartagliare scuse, del tipo "sono quelle cose che si scaricano da sole" (che effettivamente era anche vero perchè lui non si era reso conto si fossero scaricate, altrimenti il pc non me lo avrebbe nemmeno fatto usare) e altre cose del genere, ma si vedeva benissimo che stava mentendo. Il suo volto bianco non poteva mentire più di tanto. Non sto a raccontare tutto quello che è successo in quella serata terribile, ma la delusione ed il dolore per me sono stati fortissimi al punto che inizialmente mi faceva ribrezzo anche che mi sfiorasse. Mi disse che da quando stava con me era veramente accaduto di rado, e che era accaduto in momenti in cui io stavo male o ero troppo stanca per avere rapporti (li abbiamo quasi tutti i giorni perchè praticamente conviviamo), ma la cosa non mi fece comunque cambiare atteggiamento. Il fatto che avesse usato altre donne, tralaltro così lontane in canoni di bellezza da come sono fatta io (che poi, come ho già detto, mi reputo bruttissima, anche se comunque sembro piacere abbastanza dato che ho sempre avuto dei "pretendenti"), mi faceva (e mi fa) sentire malissimo. Ho comunque continuato ad andare avanti con lui come nulla fosse successo, fra momenti di crisi, attacchi di rabbia, momenti di autolesionismo, nausea e vomito ed altre cose, e questa "sopportazione" è durata fino a qualche giorno fa, in cui ho deciso, non facendocela più, di prendermi una pausa con lui. Io amo moltissimo questo ragazzo e non voglio perderlo per un problema che è fondamentalmente mio. Si, lui ha sbagliato a mentirmi e sbaglia nel suo modo di nascondersi al mondo, ed anche a me, facendo credere a chiunque che lui sia esente da impulsi sessuali comuni, ma io so benissimo che la mia reazione, il dolore forte che ancora provo nonostante siano passati più di due mesi da questo avvenimento, sono legati soprattutto alle brutte esperienze del mio passato e alla mia poca autostima, scaturita in parte anche da quelle esperienze. Gli ho chiesto questa pausa perchè ho bisogno di affrontare FINALMENTE (dopo anni in cui sono fuggita dal problema) questo mio disagio e di tornare da lui più consapevole di me stessa e in uno stato in cui io possa accettare quello che ha fatto (e che sicuramente rifarà essendo uomo, anche se lui mi ha promesso il contrario, ma ormai non mi fido più e in ogni caso NON VOGLIO che trattenga qualcosa che gli serve per stare bene e che è naturale per lui come per tutti). Il problema ora è che non so da dove partire. Vado già da una psicologa con cui da poco ho tirato fuori questo mio trauma, ma io ho bisogno di una vera e propria terapia, non solo di parlare. Qualsiasi consiglio in questo momento è prezioso per me. La lontananza da lui mi fa stare molto male (come so per certo anche a lui), ma allo stesso tempo credo sia necessaria. I momenti in cui lo aggredivo erano diminuiti molto rispetto al primo mese, ma continuavano ad esserci. Non c'è un giorno in cui non ho una crisi di pianto per quanto è successo. Non voglio tornare precocemente a vederlo senza aver risolto questo problema perchè so che questo mio male manderebbe tutto in frantumi come già aveva cominciato a fare. Spero possiate aiutarmi, grazie.
  17. Salve a tutti, ho 19 anni e tra meno di 10 giorni iniziano gli esami per la maturità!!, Sto attraversando un periodo strano e penso sia dovuto all'ansia e allo stress legati allo studio. Sento come un enorme blocco e in questi giorni proprio non riesco a essere lo stesso di sempre e la cosa influisce anche con la mia ragazza. Ho sempre avuto un problema, fin da piccolo, ovvero che nei periodi d'ansia non riesco a capirci più nulla e finisco per discutere per cose stupide. Anche quando sono con la mia ragazza non riesco a essere sereno, e lei se n'è accorta tanto che mi ha chiesto ripetutamente il motivo della mia tristezza, ho provato a spiegarglielo ma sembra non capire a fondo. Non so come fare per tornare a essere quello di sempre, la persona brillante e divertente che l'ha fatta innamorare. L'ansia non è solo dovuta alla scuola, ma anche da certi suoi atteggiamenti, magari banali, ma dato che in amore ho preso tante fregature ho paura di essere preso in giro, usato e poi abbandonato come un vecchio giocattolo. Cosa dovrei fare per affrontare meglio questa situazione? Tornerò ad essere quello di sempre?
  18. Salve, Buon pomeriggio a tuttii :) Sono nuova in questo forum e non so ancora bene come muovermi...scrivendo in questo forum mi rivolgo ad una figura specializzata ma anche a tutti coloro che hanno voglia di darmi una mano Mi chiamo Sara , ho 20 anni e da 4 sono fidanzata con un ragazzo che si chiama Lorenzo lui è 2 anni più grande. Tra di noi non ci sono mai stati grandi problemi o comunque siamo sempre riusciti a risolverli.Ora viviamo un relazione a distanza ,da un anno io mi sono trasferita per studiare a 700km da casa. Non è un periodo facilissimo abbiamo orari diversi lui è impegnatissimo per la laurea studia molto e di conseguenza è molto stanco, ma nonostante ciò ho tantissima voglia di vederlo. Ma voglio parlarvi di suo fratello Alessio più grande di lui di qualche anno. Sono molto simili (spesso la gente si confonde) Alessio è un po più alto e ha un naso piu carino a mio parere ...ma se dovessi riscegliere senza dubbio sceglierei ancora una volta Lorenzo che reputo nel complesso molto più bello, ma non posso assolutamente negare che Alessio è altrettanto bello e attraente. Sono qui perché spesso sogno Alessio, lo sognato anche sta notte. 1°sogno: eravamo in camera da letto dei miei genitori io Alessio e Lorenzo, difronte allo specchio io al centro. entrami avevano le mani intorno alla mia schiena ma ad altezze diverse tanto che non si accorgevano che mi stavano abbracciando entrambi. Alessio mi sussurrava : <<E' vero che vuoi piu bene a me??>>. 2°sogno: ero seduta in braccio a lui, davanti alla sua famiglia meno che Lorenzo, ci toccavamo le mani e parlavamo in maniera molto sensuale. Tra l'altro ho sognato alcuni baci. Tra me e Alessio nn c'è nessun tipo di rapporto o meglio parliamo poco ci cambiamo gli auguri a natale pasqua e comlpeanno. Spesso mi sembra che mi guardi e poi distolga lo sgardo ma magari è solo un mia impressione. Cerca di evitami e quasi mai mi tiene in considerazione. Spesso ci incontriamo sono sicura che mi vede ma nn mi saluta , tranne se lo faccio io per prima. Per esempio al suo compleanno gli ho inviato gli auguri su fb con un giorno di ritardo e quindi ho preferito inviargli un messaggio privato, lui nn mi rispondeva se pur in linea poi si e disconnesso e dopo poco anch'io mi sono messa off-line, appena sono off-line mi risponde: ...nessun problema Graziee. In somma mi evita...non so se è vergogna (ma nn credo essendo lui piu grande e molto sicuro di se) se magari mio odia oppure boooh nn so darmi altre spiegazioni ... QUINDI CHIEDO A VOIIII cosa ne pensate?? P.s: Alessio è fidanzato con una ragazza che vive nella mia stessa città con lei si è stretto un rapporto superficiale ma cmq piu profondo di quello che c'è tra me e lui. Lei infatti tempo fa mi parlo di una crisi che stavano attraversando per colpa della lontanaza e qualche distrazione da parte di Alessio. Come avrete capito voglio sapere se sono attratta da lui o se lui lo è da me.....magari a livello inconscio o se c'è qualche altra motivazione che mi sfugge....anche perché questi sogni e questi pensieri mi fanno sentire in colpa nei confronti del mio ragazzo ... GRAZIE IN ANTICIPO
  19. Buongiorno a tutti, vi scrivo per avere pareri riguardo agli eventi che ho vissuto e che stanno manifestandosi nella mia vita ed in quella della mia compagna. Sono un ragazzo di 33 anni, molto estroverso e sicuro di se. Ho diverse aziende ed ho iniziato a lavorare ed a creare imprese quando avevo solo 23 anni. Provengo da una famiglia inizialmente benestante e decaduta economicamente negli anni, fino a situazioni economiche molto complesse ( padre senza lavoro, vita con la sola pensione della madre etc. proprio quando la mia ex mi aveva lasciato ed io non avevo ne lavoro ne soldi). Ho avuto volontà e coraggio ed anche contro i dettami della famiglia sono riuscito a creare un mio piccolo impero. Oggi posso definirmi un uomo arrivato e completo sotto il profilo personale e professionale, adoro gli animali e sono molto empatico con la maggior parte delle persone, tuttavia ho anche dei difetti importanti, come un discreto egoismo ( di cui spesso faccio fatica ad accorgermi ) ed un elevata considerazione di me, nonostante questo ed al di la del mezzo con cui vi sto comunicando che può decisamente fuorviare, non sono quasi mai considerato arrogante, saccente o spocchioso, al contrario tutti mi considerano troppo buono. Come precedentemente accennato, in passato ho avuto una relazione per me molto importante terminata contro la mia volontà per cessato amore della mia ex ragazza ( 2004 ) Ad oggi mi trovo in una situazione complessa, circa 10 anni fa una ragazza allora poco più che ventenne amica di amici , provò ad approcciarsi ed a proporsi a me come mia possibile compagna, ma io la rifiutai poiché ritenevo di essere ancora innamorato della mia ex e non vedendo o provavo per lei quelle sensazioni che hanno sempre accompagnato la mia vita amorosa, ( anche con altre ragazze precedenti alla mia ex, ho avuto numerose storielle e storie antecedenti fin dalle scuole medie). Con quella che chiamerò la mia “attuale compagna” Dopo un anno di frequentazioni come “amici” senza alcuno scambio di effusioni o affetto amoroso, mi trovai a lei molto affezionato e forse per non voler farla soffrire e per dare sollievo anche a me, provato da anni di fatiche per un amore ormai non più corrisposto, accettai di fidanzarmici. La verità è che con lei non provavo grande attrazione fisica ( al contrario lei per me ne provava molta ) ma io con lei stavo bene, avevo un senso di serenità e pace interiore molto ampio ed accogliente, la vedevo come la compagna sicura e sempre presente, che mai mi avrebbe abbandonato. Era la fine del 2007, ed io per un motivo o per l’altro mi iniziai ad affezionare a questa ragazza, per lei ero il primo ragazzo, un amore grande, per cui piangeva sempre, si disperava e mi cercava in continuazione, io ero il suo mondo . Dalla mia parte io spesso tentavo di mettere fine alla relazione che non pensavo potesse essere corretta per me, per via di provenienze sociali diverse e visioni distanti, la sua famiglia è di tipo “contadino” mentre la mia fortemente “cittadina”. Gli anni passarono ma io non mi sentivo innamorato di questa persona ed in diverse occasioni, anche per la mia bramosia sessuale, la tradivo sessualmente ( senza farlo sapere a lei o a conoscenti per non ferirla ) e cosi ho continuato per anni, fino ad oggi. Devo dire che quello che per la società è definito “tradimento” per me lo era semplicemente a livello sessuale e da uomo, sono certo di non aver mai avuto alcun coinvolgimento emotivo con le persone a cui mi accompagnavo per le attività sessuali. Provavo semplicemente piacere a stare con loro, ad uscirci a divertimi a letto con loro, ma mai avrei pensato di lasciare lei per una delle mie avventure occasionali. Le cose sono proseguite con bellissimi momenti e momenti più o meno bui ( soprattutto per me che non mi sentivo soddisfatto dalla mia compagna ) fino al mese di Aprile del 2012. Nel mese di Febbraio dello stesso anno , decisi che era il momento di realizzare uno dei miei più grandi sogni ; avere un cane tutto per me. Cercai quindi un allevamento e per pura casualità e propensione alla tenerezza di quella razza, scelsi un Labrador cioccolato, chiamai emozionato la mia lei e le dissi che c’erano dei cuccioli appena nati in un allevamento non lontano dalle nostre abitazioni, il pomeriggio stesso andammo a vederli. Io mi innamorai subito del cucciolino di appena 2 giorni, le mi seguiva nell’allevamento ma non era entusiasta quanto me, anche se era contenta. Decisi di prenderlo, al ritorno fantasticavamo insieme e cercavamo un nome da dare a questo cucciolo, il nome me lo consiglio lei e quello gli venne dato. Dopo qualche mese arrivò il cane e come sapevo divenne un impegno importante e in certi casi limitante, poiché era strettamente dipendente da me ( ai tempi vivevo in famiglia ed i miei genitori erano contrari ad avere animali, mia madre aveva anche paura ) Dovetti quindi provvedere io al cucciolo in tutto e per tutto, dal portarlo fuori al pulire deiezioni alle 6 del mattino. Per lui ho rinunciato a molte uscite, ho chiesto ad amici di posticipare cene, ho evitato gite fuori porta per non lasciarlo solo, insomma è stato un grosso impegno, per me completamente ripagato dall’amore incondizionato e da un legale speciale, la mia lei al contrario iniziava a rabbuiarsi pesantemente. Nel mese di Novembre del 2012 dopo aver parlato con la mia attuale compagna decidemmo di andare a convivere ( con cane al seguito ) , io quale mente attiva e trascinante della coppia, cercai e trovai una casa adatta a noi, vicina ai suoi genitori e dai miei ( i miei genitori gestiscono il cane dalla mattina alla sera quando sono al lavoro e con il tempo si sono rianimati e sono diventate due persone migliori grazie a questo cane). Noi avevamo il cane solo nel weekend ed a volte nemmeno quello l'unica cosa è che la sera dormiva con noi. Lei prese visione della casa e disse che andava bene, era contenta e insieme ai suoi genitori si prodigo per la sua sistemazione ( con me ovviamente ) dopo poco la casa era pronta e noi entrammo. Lei tentava di imporsi con scelte sue ed io stupidamente per via del mio carattere fortemente dominante non le permettevo sempre di compiere le sue scelte, anche banali poiché volevo sempre che lei si elevasse socialmente ed “esteticamente”. Quindi le tarpai un po’ le ali, lei dal canto suo non accettava il cane in alcun modo, spalleggiata dalla madre ( che aveva un cane legato alla catena fuori casa da oltre 15 anni ) diceva con arroganza e prepotenza che i cani devono stare in giardino, la cosa non mi andò giù poiché ormai per me “il cane era come un figlio”. Meno di una settimana dopo l’inizio della convivenza lei si fece venire un attacco isterico/asmatico poiché diceva che il cane puzzava e non doveva dormire con noi in stanza ( il cane aveva la sua cuccia e non saliva assolutamente sul letto ) stava a debita distanza da lei perché capiva che lei non lo voleva. A seguito di questo evento io decisi di interrompere la convivenza e le chiesi se non fosse in grado di gestire la cosa di allontanarsi dalla casa e da me. Lei il giorno dopo con i genitori al seguito e senza parlare con me prese tutte le sue cose in mia assenza e se ne andò a casa da mamma e papà. Io rimasi a vivere in quella casa solo ( con il mio cane ) per quasi 4 anni, non smettemmo di stare insieme e frequentarci ma qualcosa era cambiato. Passarono quasi 4 anni “normalmente” stavamo insieme, vacanze insieme, ci sentivamo poco in settimana , messaggini e una chiamata la sera etc. Nel frattempo l’azienda per cui lavorava ( e per cui non era contenta di lavorare ) la lascio a casa, io le offrii diversi lavori ma lei non volle poiché per raggiungerli avrebbe dovuto usare il treno ( lei è laureata con il massimo dei voti ed ha una preparazione accademica veramente ottima ) cerco per pochi mesi e non trovando nessun lavoro “dietro casa” decise di prendere la disoccupazione ( a 27 anni ) ed attendere tempi migliori. Resto quindi a casa per 1 anno e mezzo, senza mai voler riprovare a convivere con me ma stando a contatto con i genitori 7/7 24h giorno conducendo una vita da 70 enne ( età dei suoi ). Non era comunque completamente scontenta ne di noi ne della sua vita, ma io vedevo che iniziava piano piano come a spegnersi ed ad essere sempre più chiusa in se stessa. Fino all’inizio dello scorso anno quando sulla scia della sua volontà decise che voleva provare a fare l’imprenditrice anche lei. Anche se inizialmente titubante poiché conoscevo ( o pensavo di conoscere ) il suo carattere accettai di aiutarla nell’inizio dell attività senza però farla io per lei , poiché questa era la sua richiesta. Dopo pochi mesi inizio a rabbuiarsi sempre più, aveva messo in piedi un ottima macchina da business ma non riusciva a spingerla e si fermava ad ogni ostacolo senza nemmeno tentare di superarlo ( solo con la mia presenza o la delega a qualche mio dipendente c’erano segnali di vita aziendale ) altrimenti stava a fissarsi su particolari irrilevanti adducendo a volontà di perfezione che non la facevano andare da nessuna parte. Nel mese di agosto del 2015 mi confesso di non riuscire a dare un senso alla sua vita ( mi senti un deficiente, uno che non era riuscito ad aiutare la sua donna ) le dissi che c’ero io… che le sarei sempre stato accanto e che qualsiasi fosse stata la sua scelta io l’avrei supportata, anche se avesse voluto chiudere e provare a cercare di nuovo un lavoro dipendente. Durante l’anno scorso per farla svagare e per tirarla su di morare arrivai a farle fare 8 viaggi vacanza, due crociere , grandi hotel , volli che provasse cose nuove , che aprisse la mente e crescesse accettando il mondo ed il diverso, volevo fare tutto quello che potesse farla stare meglio, non ebbi successo mi sbagliavo. Per riuscire a tirarla su di morale, pensando si trattasse anche del lavoro che non aveva, decisi di farle fare un part time in una delle mie aziende e la portavo personalmente in auto da casa all’ufficio, era bravissima, veramente professionale e preparata, se gli veniva detto cosa fare lo faceva benissimo. Solo che le dissi anche che non avrei voluto sempre che restasse a lavorare da me perché per la sua indipendenza ( anche economica e personale ) sarebbe stato meglio se avesse considerato il lavoro che le offrivo io come un tampone bello ma a scadenza di quando avrebbe trovato un lavoro suo. Inutile dire che non cerco nulla per tutti e 4 i mesi che la feci stare nell’azienda, veniva 3 giorni a settimana come da accordi e gli altri due giorni andava in palestra e poi tornava a casa dai suoi Lei continuava la sua discesa e io non capivo come aiutarla, le dissi di affrontare il discorso con uno specialista per non arrivare a condizioni depressive più gravi ma lei non mi prese in considerazione. Le chiesi allora di riprovare a vivere con me. Lei accetto e piano piano ( veniva qualche giorno alla settimana con uno zainetto con dentro le sue cose e non si lavava mai li ) la cosa andò avanti fino a novembre quando inizio a manifestare stati di irrequietudine , voleva uscire con amiche e cercando distrazioni fuori dalla coppia, ed iniziando ad addurre il suo malessere a scarsa autostima ( vero probabilmente ) ma cercandola grazie alle potenziali attenzioni ricevute da altri uomini ( questo trascinata da un “amica “ molto ballerina con il marito ) Alla fine di dicembre scoppio e disse che lei non riusciva a vivere in quella casa che era troppo legata ai ricordi negativi etc. Io sentendomi in colpa e capendo di poterla perdere, iniziai a cercare la un'altra casa e questa volta la feci scegliere a lei. Trovo una casa meravigliosa , un bellissimo appartamento milionario con terrazze sospese e cucine ( la sua grande passione ) bellissime. In quella casa il cane promisi non sarebbe mai entrato nei bagni ne avrebbe bevuto dal bidè ( suo grande piacere ) ne sarebbe stato a dormire nella nostra camera matrimoniale. Mi impegnai inoltre , nonostante io lavorassi molto ad aiutarla in casa ed a fare la spesa con lei insomma a fare tutto ( naturalmente lei economicamente non aveva alcun peso, sceglieva e tutto veniva saldato da me , dalla spesa alle bollette , ogni cosa ). Dopo aver arredato ed attrezzato la casa insieme, condividendo, lasciando a lei la scelta e la decisione, riuscì a stare in quella casa per 1 mese e qualche giorno, alla fine della scorsa settimana dopo un cinema. Notavo che nonostante i suoi sforzi ( coadiuvati sempre dai genitori che era sempre presenti, hanno fatto più lavori loro di lei ) non portava i vestiti nella casa e non si lavava li, preferiva tornare sempre a casa dai suoi. Quando la chiamavo la sentivo sempre in quella casa e mai nella nostra, mai a sistemare qualcosa o a pensare e progettare qualcosa per noi, la cosa mi rattristava pesantemente ed avvertivo un profondo senso d’ansia nel pensare di tornare a casa la sera e vederla sul divano con una coperta sulle spalle a giocare al solitario. Sapevo che quando sarei entrato non avrebbe quasi salutato, non avrebbe nemmeno guardato mio cane e avrebbe comunicato solo se “interrogata”. Vedevo inoltre che non voleva essere abbracciata, che a letto ormai non c’erano più rapporti di alcun tipo e che non cercava mai un bacio una carezza. Voleva solo non fare nulla, stare li in un suo limbo. La scorsa settimana siamo stati al cinema, durante il tragitto non ho resistito e dopo la millesima volta in cui tentavo di tirarla su e lei rispondeva a monosillabi, sono sbottato e le ho detto che la prima ad aiutarsi deve essere lei perché nessuno può dare la volontà alle persone ( nemmeno io nella sua visione di me come quasi onnipotente ) lei si mise come sempre a piangere, io le dissi che mi dispiaceva e che anche io a volte cedo, ma pochi secondi dopo mi sentivo già in colpa e le tentai di prendere la mano… Inutile dire che non volle , guardammo il film, tornammo a casa e come sempre la vidi iniziare a mettere le sue poche cosi portate nella nostra casa in dei sacchetti, mando un sms alla madre con scritto che tornava, io non volevo le chiesi di resistere di vincere e di vincersi, ma lei piangeva e diceva che se restava li sarebbe impazzita ed avrebbe ucciso il mio cane…. Io non sapevo più che fare la vedevo stare male, stavo male anche io non riuscivo a risolvere ma le chiesi comunque di restare , le ho detto che tutto può essere risolto ( questa è la mia visione ovviamente ) lei non ascolto ragioni mi diede un forte abbraccio un bacio sulla guancia, io ero pietrificato non ci credevo che un'altra volta dopo tutto quello che avevo fatto e che avevamo fatto lei se ne andasse cosi…. e invece, se ne andò nel cuore della notte. Da allora sono passati 6 giorni, il giorno dopo le scrissi per sapere se stava bene e parlai con i genitori per dirgli di stargli vicino ( ma non troppo ) di non preparare sempre la cena, di non rifare il letto, di spiegargli che la vita è dura e che nonostante lei non abbia mai avuto un problema reale fino ad ora… prima o poi bisognerà crescere ed affrontare le avversità. Lei mi ha mandato un solo sms con scritto che sta bene , le spiace farmi soffrire ma vuole stare da sola per qualche giorno. Io da allora non le ho più scritto, sono di umore ballerino ma vado avanti come sempre, come devo per me e per chi mi sta intorno. A volte mi scopro sollevato , però poi la penso senza di me nel mondo e mi preoccupo, mi dispiaccio mi deprimo e sento un nodo allo stomaco. Non so se concepisco l’amore come gli altri, so che per me c’è un'unica certezza e io ci sono sempre in qualsiasi condizione, questo per me è amore. Io non cedo mai. Solo che questa volta la decisione l’ha presa lei, e non posso farla tornare per poi farle ripatire tutto e stare male anche io, credo che debba affrontare un percorso personale per stare bene con se stessa, e forse aimè in quel percorso io non ci sono. Non so se tornerà, so che se lo farà dovrà essere piu adulta, ma credo anche che cambiare a 30 anni non sia cosi immediato e facile. Grazie per chi avrà avuto la pazienza di leggere fin qui, chiedo scusa per gli errori e la confusione, ma non voglio ricorreggere questo documento volutamente per dar meglio la prova di come sono ora.
  20. Ho bisogno di un consiglio, sono impegnata da quasi un anno con un ragazzo con cui mi trovo bene sia fisicamente che caratterialmente (anche se litighiamo molto spesso a causa dei caratteri simili e orgogliosi).. il problema è che lui dici che con me sta bene, si trova, passa dei bellissimi momenti, progetta, è innamorato MA non mi ama (?!) perché per lui l'amore arriva dopo, si sviluppa in molto più tempo. Vero è però, che in alcuni litigi diceva che comunque si sente in difetto nei miei confronti perché io provo di più e anche lui vorrebbe provare quanto me e i sentimenti non si comandano. Ho provato a lasciarlo per questo, ma lui torna dicendo che sono io che mi attacco a piccolezze e vivo nel mondo delle favole... Non so più che fare vi giuro, questa situazione mi sta snervando, io vorrei chiarezza ma questo argomento sembra tabù.
  21. Salve, ho poco meno di trent'anni. Un anno fa, ho conosciuto un ragazzo tramite internet che ha applicato con me una specie in di bombardamento d'amore. Era preso, affettuoso, colmo di attenzioni, sempre presente. Un ragazzo brillante, pieno di interessi, dolce, premuroso, con un matrimonio breve finito alle spalle da poco. Tempo poco, iniziamo a vederci un paio di volte (abitavamo distanti). Poi ho notato un distacco in lui, inizio ad intravedere un carattere schivo, differente da come mi si era presentato prima, inoltre fa seguire una serie di sparizioni, tira e molla e una volta scopro di un'altra donna, altre volte ne ho solo i sospetti. Però ritorna, con quel bombardamento d'amore ogni volta, dicendo che vorrebbe stare con me ed aspetta di rivedermi, eppure, pur rivedendoci, sul punto di ufficializzare, succede sempre qualcosa...da l'intera colpa a me e scappa. Per poi ritornare. L'ultima volta qualche settimana fa, e già adesso sembra freddo, è nuovamente arido ed anzi, sono venuta a conoscenza abbia probabilmente visto una sua ex ragazza. Quindi perché dire a me che ci sarà un futuro? Credo faccia così con tutte, senza averne una certezza. C'è un appuntamento in ballo concordato ma medito di non andarci. I contatti sono tartagliati ormai da qualche giorno, lui e assente e non si informa su di me, forse perché in balia di quest'altra persona e chissà, potrebbe anche essere motivo di una sua sparizione definitiva. Il fatto è che, sono in pena, angosciata, col cuore succube di tutto questo percorso travagliato di circa un anno, inconcludente, a tratti paradisiaco ed a tratti infernale, confusa da questa dissonanza cognitiva, sfiduciata, ed ho perso la voglia di vivere, le capacità d credere, di capire. Mi spengo ogni giorno di più. Non so come riuscire a risolvere, a distaccarmi, temo lo faccia lui. Ma continuare così è deleterio. Volevo comunicare i miei pensieri. Grazie infinite. Buona serata.
  22. Buonasera, è la prima volta che scrivo qui. Vorrei un consiglio spassionato, perché parlando con le persone a me vicine, sono condizionate dai miei sentimenti. Vi spiego, ho 23 anni e ho intrapreso una relazione da circa 6 mesi, dopo qualche mese di conoscenza. Prima di lui, ho avuto una sola lunga storia. Detto questo, lui ha quasi 25 anni ed è il classico "amico delle donne" ha solo amiche, si rivolge il 90% solo al sesso femminile. È molto chiuso e sembra sia lo spaccone di turno, ma devo ammettere che con me è abbastanza dolce e quando può dimostra il suo interesse nei miei confronti. Il problema è questo: lui sembra che mette tutto prima di me, che siano le discussioni con la sua ex (storia finita qualche mese prima che iniziasse quella con me), che sia i suoi profili sui social o le conversazioni con le sue amiche. Io non gli ho mai vietato nulla, al contrario, lo lascio libero di fare tutto quello che vuole. Ma sembra che le mie priorità siano diverse dalle sue, io ho messo lui al centro di tutto e se qualcosa gli desse fastidio io farei di tutto per eliminarla dalla mia vita. So che stiamo da poco insieme ma vedo un futuro con lui, lui dice continuamente che sono quella giusta e che fosse per lui si sposerebbe anche domani. Ma non riesco a credergli, non riesco ad avere fiducia in lui. Come se tutto quello che fa, che sia guardare una ragazza per strada o profilo sui social, ha un secondo fine, qualcosa di malizioso. Come se avesse sempre qualcosa da nascondere. Il suo cellulare è off limits, perché dice che ne è geloso, io tanto meno gliel'ho mai controllato. Ma francamente, se come me non ha nulla da nascondere, non ha nemmeno problemi a farmelo vedere. Cosa ne pensate? Se avete domande, o non sono stata chiara su qualcosa, ditelo pure. Scusatemi, non sono abituata a scrivere sui forum.
  23. Salve sono un ragazzo di 20 anni e mi sono da poco lasciato con la mia ragazza di 17. Lei mi piaceva tanto ma da un mese a questa parte ha iniziato a dirmi di non provare più nulla e che le serviva una pausa. Cercando spiegazioni mi ha detto che alla sua età vuole essere libera e che non vuole avere relazioni per il momento... Che cosa devo fare? ora abbiamo litigato e sono quasi una settimana che non le invio nessun messaggio...che devo fare?
  24. Ciao a tutti, volevo chiedere a voi utenti del forum di aiutarmi a capire, in base alle sensazioni/pensieri/gesti che faccio e provo, il tipo di sentimento che ho per una determinata persona ed infine come gestirlo per dimenticarla. Ora vi spiego: Due anni fa (si parla dell' estate 2015) ho conosciuto una ragazza. Dopo qualche mese lei si lascia e iniziamo ad uscire insieme, più per divertimento che con la reale intenzione di costruire qualcosa insieme. Lei usciva da una relazione e non c' era l' intenzione di costruire subito qualcosa con qualcuno e a me stava bene perchè non era la ragazza che avrei voluto al mio fianco, per come la conoscevo non mi sarei mai fidato. Dopo 3 mesi smettiamo di frequentarci ma di uscire ancora in gruppo. Da quel momento in poi comincia la mia odissea. La ragazza di cui non volevo assolutamente prendermi era diventata la mia ossessione. il classico dei classici. Durante l' anno e mezzo successivo, nonostante sia uscito con altre ragazze, il suo pensiero non è mai sparito. Non abbiamo più avuto nessun tipo di rapporto sessuale ma solo dei baci in diverse occasioni. Quando ne abbiamo discusso lei non è mai stata chiara ed esplicita con me, anzi; a parole diceva determinate cose ma i gesti la tradivano. In diverse circostanze ho subito da parte sua scenate di gelosia, rabbia ecc che mi facevano credere alle sue parole di indecisione come: "Non funzionerebbe, perchè so come sono fatta e ti farei soffrire e ti perderei" salvo poi aggiungere "fai qualcosa per convincermi sia giusto provarci perchè io sono indecisa, combattuta ho bisogno che tu mi venga a prendere". Non mi dilungherò troppo e facendola molto breve, vedendo che non se ne saltava fuori, ho deciso di allontanarmi per qualche mese sperando la situazione si calmasse. Durante questo periodo non vi nascondo di averla pensata diverse volte e nonostante stessi uscendo con un' altra il pensiero è rimasto. Dopo questo periodo riprendiamo ad uscire di nuovo in gruppo e dopo qualche settimana ci ribaciamo nonostante lei stesse uscendo con un' altra persona. La situazione era tornata al punto di partenza. Almeno per me. Ci mettemmo a tavolino e 20 giorni fa concordiamo che avremmo dovuto sforzarci di essere amici disinteressati, ma il mio pensiero e io suoi gesti me lo impedirono. il bacio di pochi giorni prima me lo impediva. I giorni passarono fino a che, Due giorni fa durante una serata, mi pone una domanda diretta cioè:" come l' avrei presa a vederla con un altro". Le rispondo sinceramente di non essere pronto e se l' avessi vista non avrei esitato ad andarmene. Facendola molto breve ignora le mie parole e decide comunque di presentarmi il nuovo ragazzo. Un oretta dopo, nonostante la mia richiesta e nonostante fossi lì, si baciano. (lui ovviamente è all' oscuro dei nostri precedenti) A quella vista la mia reazione è stata quella di andarmene, senza salutarla e lei ovviamente mi ha ricorso, voleva capire il problema (anche se mi sembrava ovvio) Le ho detto che mi sarei dovuto allontanare da lei e mi ha risposto dicendo che "sono un egoista, che non potevo entrare e uscire dalla vita delle persone a mio piacimento. A sua detta Lei era riuscita a scindere le due cose valutando che l' amicizia tra di noi era più importante rispetto all' avermi, infine mi ha minacciato dicendo che se fossi sparito lei non mi avrebbe cercato e che non potrebbe non esserci se tornassi un giorno" Ora che vi ho esposto la questione e vi chiedo: E' possibile che "abbia perso così tanto tempo dietro ad una persona che non amo?" Voi vi sareste comportati come lei? nonostante la persona a cui dite di voler così tanto bene vi chiede esplicitamente di evitare determinate cose davanti a lui? Era una richiesta assurda la mia? Non avevo mai provato questa cosa per qualcuno prima di adesso, fisicamente sento come un blocco allo stomaco. Se penso a lei ora non ho voglia di vederla anche se ci tengo un sacco.Non so cosa fare. Io vorrei sparire ancora, non vederla per un po', magari finchè non trovo qualcun' altra che la sostituisca nei miei pensieri. Penso che non vederla potrebbe solo giovare a tutto questo. Voi cosa mi consigliate? la cancellereste dalla Vs vita o cerchereste di convivere con tutto ciò con la speranza che vedendo di nuovo altre scene "fastidiose" prima o poi la cosa passi da sola? Grazie per i consigli e scusate anticipatamente per il poema..
  25. Ciao a tutte,sono una ragazza che sabato scorso è stata lasciata dopo una storia di 2 anni.Lui è più grande di me,e inizialmente eravamo entrambi titubanti di conoscerci data l'etá ma alla fine ci abbiamo provato.Dopo dei mesi di conoscenza abbiamo deciso di fidanzarci,lui mi ha fatto conoscere la sua famiglia,stava andando tutto bene,quando poi dopo 5 mesi dal fidanzamento mi lascia perché dice di non provare nulla per me.Pochi giorno dopo torna dicendomi che voleva riprovarci,perché gli piacevo,e perché lui aveva difficoltà ad aprirsi a causa di una delusione d'amore passata che l'ha profondamente cambiato.Io lo accetto,andiamo avanti ma le cose si complicano quando lui verso ottobre decide di partire in Italia (abitiamo in Sardegna) per l'università.Mi aveva promesso che si sarebbe impegnato per tenere una relazione a distanza,rassicurandomi col fatto che sarebbe sceso 4 volte all'anno circa per stare 1 mese,mi ha dato una sua maglietta dicendomi che gliel'avrei dovuta restituire il giorno della laurea,insomma lui parlava già per il futuro.Pochi giorni dopo però mi fa presente il fatto che non riusciva a trovare il tempo per noi,perché lui aveva troppi impegni e la vita li era troppo frenetica e io di conseguenza ero troppo assillante è gelosa.Mi lascia dicendomi che ci starà male,che gli mancherò e che mi avrebbe bloccato dappertutto perché voleva dimenticarmi.Una settimana dopo torna dicendomi che voleva stare con me senza pressioni e stando tranquillo.Un mese dopo torna in Sardegna,passiamo natale e capodanno assieme e pochi giorni dopo sarebbe dovuto ripartire perché aveva gli esami.Lui è stressato e mi dice che voleva stare solo,passa un mese in cui io insisto e gli chiedo a che punto fosse ma lui mi dice che voleva stare solo perché stava bene.Cosi verso febbraio io mi arrendo,ci lasciamo,ma lui in quei giorni torna in Sardegna e mi chiede di vederci.Mi dice che tutto era risolto,che gli mancavo e che voleva stare con me,così torniamo assieme.Lui una settimana dopo torna in Italia,e dopo un paio di settimane che tutto stava andando bene io gli chiedo se avesse capito se mi amava e lui mi dice "non lo so". Mi chiede di lasciargli del tempo perché c'erano troppe cose che non andavano bene,che era confuso,e dopo due settimane che io ogni tanto lo cercavo per chiedergli a che punto fosse,lui mi rispondeva che era incerto perché voleva stare solo ma gli scocciava,alla fine sabato scorso gli chiedo di nuovo e lui mi dice che così a distanza non poteva funzionare,nonostante mi volesse,di non farmene una colpa,perché gli sembrava di darmi le cose a metà perché non aveva tempo per noi e tantomeno testa,conclude dicendomi che era il meglio per entrambi,che non se ne sarebbe pentito,e che quando sarebbe tornato sicuramente non ci saremo visti perché sapeva come sarebbe andata a finire,ovvero sarebbe riscattata la scintilla.Io sino ad avantieri gli ho mandato messaggi facendogli capire che stavamo perdendo una grande occasione e non poteva sprecarla così perché non era giusto se ci volevamo ancora.Lui,data la mia insistenza,mi blocca su WhatsApp e messanger,come aveva già fatto a febbraio dato che gli stavo dietro.Non mi ha ancora sbloccato,vedo che comuqnue lui si stia divertendo abbastanza e sembra non gli importi più nulla.Non so cosa fare o cosa pensare,mi manca tanto e vorrei scrivergli ma so che lo allontanerei ancora di più e la cosa che mi spaventa è che a differenza delle altre volte lui mi ha detto che non c'è più possibilità mente prima rimaneva sempre sul forse.Mi sembra molto deciso ma in realtà lui sta facendo una cosa sbagliata,perché è costretto dalla circostanza.Vorrei dei consigli. Scusate la lunghezza
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