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Aiuto,devo capire. Sono un narcisista prverso?


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Salve a tutti. Sono un uomo di 33 annicon una compagna da 10 anni ed un figlio di 8. 
Stiamo attraversando un momento a dir poco difficilissimo nella nostra coppia,ed ogni giorno stiamo rischiando di lasciarci. 
Le liti sono all'ordine del giorno,insulti ecc ecc. 
La mia compagna è in uno stato psicologico veramente preoccupante:la vedo soffrire enormemente,sia psicologicamente che fisicamente. 
Tentiamo di parlare tutti i giorni ma tutto sfocia in liti sempre uguali,dove lei mi ammonisce costantemente,dicendo che sono un narcisista. 
Nemmeno conoscevo questa definizione psicologica,ma lei,che di psicologia si intende e non è di certo una cretina,mi definisce così,malto,perverso,manipolatore,parassita. 
Le sta male,malissimo,io non riesco a capire cosa fare e come. 
Ho letto molto i "tratti" del narcisista,ma se alcune cose sono assimilabili alla mia personalità altre non c'entrano un bel niente. 
Tuttavia,leggendo ed informandomi sul narcisismo,ho letto moltissime testimonianze di persone ANNIENTATE psicologicamente e DEVASTATE in modo irreparabile dalla convivenza o esistenza a stretto contatto con un narcsista. Io non voglio assolutamente che ciò accada ala mia compagna e madre di nostro figlio,ma voglio capire....la mia amata ora è ridotta ad uno straccio,sta male ed io voglio capire,capire perchè,cosa vede e se realmente io sono una persona come quelle. 
spero di trovare qui chi mi possa aiutare a capire se sono un malato io o se le cose vanno male per semplici incompatibilità caratteriali. 
Grazie mille a chi vorrà intervenire.

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  • 1 year later...

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ciao saro, mi spiace per la tua situazione. Io ne ho 51, ma non ho figli nè una comapagna, quindi per me è più facile.

Mi inserisco perchè il mio interesse è simile al tuo. Nel mio caso sono io stesso ad arrendermi alla (forse probabile) eventualità di essere un narcisista. Detta così sembra una ca%%ata, solo che la mia vita è ormai a brandelli. Quindi, come te, sentirei la necessità di approfondire la cosa.

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Salve a Saro84 e pber,

peccato che il messaggio di Saro sia di un anno fa, potrei dire che il fatto di informarsi così tanto sul narcisismo e di preoccuparsi di essere causa di malessere per la sua compagna rende più difficile pensare a un narcisista. Per quello che ne so, i narcisisti sono molto meno empatici..

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ciao ap, esattamente un anno prima, molto curioso!

Hai ragione a sottolineare l'incongruenza. Io so che non lo è, che è, invece, tutto un fatto di testa. Immagina di essere totalmente sordo; entri in un ambiente affollato, vedi qualcuno che ti sorride e dice qualcosa che non senti, rispondi come sai che bisogna rispondere. Non è mica detto che lo odi o non provi niente. Il fatto è che sei sempre stato sordo e certe manifestazioni tu le conosci solo dal punto di vista ... concettuale, di testa, meccanico, non di pancia. Fingo? Si e no, non totalmente, almeno.

E' proprio di oggi questa consapevolezza che mi è scoppiata in faccia. Da tanti anni sto male, ho seguito due psicologi, e mille altre cose, tra cui sapere da sempre che sono un narcisista.

Ma oggi, ora, se qualcuno mi domanda "ma tu senti qualcosa per qualcuno?", giuro che non so più cosa rispondere. Io direi che mi sono costruito come una persona rispettosa, sensibile, empatica. Ma tra l'essermi costruito e l'esserlo diventato... temo non sia la stessa cosa.

saro84 non mi ha risposto, non devo avere a che fare con lui, quindi: cosa me ne frega della sua esistenza, veramente? al di là dell'etichetta, della convenienza? Lo domando a me stesso e non so cosa rispondere. Non c'è una parte di me che si ribella. Posso pensarlo liberamente. E' empatia? Ho paura di no... adesso piango... ma per lui? no, per me. Perchè ho paura di aver scoperto di essere TROPPO diverso da una persona normale... e dire che io non piango... la strizza fa miracoli.

 

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cmq, per quanto riguarda l'informarsi io mi sto informando da sempre. E' da sempre che so che sto male. Dieci anni fa mi sono arreso e ho accettato l'idea di aver a che fare con gli psicologi.

Poi 4 settimane fa ho rivisto dei vecchi amici dei 20 anni. Sono stato malissimo per 2 settimane; nelle ultime 2 settimane ho scritto risposte (del xxxx) su Quora, un po' domandandomi di cosa andassi in cerca (non avevo la psicologia in testa) e un po' osservando le ormai a me note cicliche tendenze (al ciniscmo, al cercare riconoscimenti). Un tipo mi ha fatto incazzare, angoscia, poi incredulità per l'assurdo della situazione. E poi ... eccoci qua.

Tu dici che un narcisista è o non è ... ognuno ha la sua storia, la mia è che ci ho messo... 20, 30 anni a capirlo. Immagino che anche l'istinto di conservazione faccia la sua parte.

cmq sono contento di aver potuto illustrare tutto cio, grazie

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Ciao pber, non ti preoccupare, le persone normali non esistono, e meno male!! Sennò sai che noia! L'importante è la consapevolezza di sé, una cosa che tutti dovrebbero il più possibile frequentare, e invece alla fine sono più spesso le persone con dei disagi a fare autocritica, e proprio per questo acquistano valore, per sé e per la nostra strana società. Questo almeno è il mio parere. Quanto agli psicologi, se non fosse che costicchiano, io ci andrei ogni giorno! Se sono bravi sono davvero delle figure di riferimento importanti! Io trovo molto utili anche i forum, leggendo i messaggi su questa piattaforma mi trovo a riflettere e a capire tante cose, soprattutto che non vale la pena di impegolarsi in una relazione tossica, e che cercando meglio...si può avere di più, di meglio! Infine vorrei spezzare una lancia anche a favore dei narcisisti, con cui ho avuto spesso a che fare. La storia con il narcisista ti costringe a fare autoanalisi, e a migliorarti, se non altro ti insegna a voler bene a te stessa/o, se ancora non sai farlo.  

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ciao ap,
non avrei mai saputo descrivere il mio "rapporto con gli psicologi" meglio di quanto abbia fatto tu.Mi ci ritrovo pienamente. Però in questa nuova fase penso anche un'altra cosa, anzi mi pare di avere una nuova consapevolezza. Ripenso alle sedute dalla mia meravigliosa psicologa, mi immagino di poter ritornare da lei e contemporaneamente realizzo (mi pare di realizzare) che non potrei avere un comportamento diverso da quello che avevo. Non smetterei di nascondermi a lei. Non potrei farlo.

Quindi credo che quella stagione sia passata. Sarà difficile o facile, ma non avrò alternative ad essere io stesso il mio analista. Sono del 67, scrivo programmi per computer, sarò pur in grado di penetrare e rimettere in ordine il mio pensiero.

Del resto ho capito che hai ragione: la vita è una questione di sani e meno sani, mentre "normalità" somiglia più ad un concetto estremo, ad un'artificiosità sospetta, comunque indesiderabile.

un abbraccio

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