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Momento di crisi


Ospite Dexter

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Ospite Dexter

Buonasera a tutti, 

Ho deciso di provare a scrivere su questo forum per avere alcuni punti di vista esterni riguardo ai problemi che stiamo attraversando la mia ragazza ed io nella nostra relazione. 

Io sono un ragazzo Transgender FTM (female to male) di 25 anni. Attualmente non sono ancora sotto l'effetto del testosterone, dovrei avere finalmente l'autorizzazione per prenderlo tra un paio di mesi se tutto va bene, motivo per cui attualmente mi rivolgo riferendomi a me stessa al femminile. Ho passato tutta la vita a rivolgermi al femminile, sentendomi chiamare al femminile e credo che fino a quando il mio corpo non inizierà ad avere almeno le prime caratteristiche maschili, non riuscirò a riferirmi a me stessa al maschile per un problema di imbarazzo nelle relazioni sociali. La mia transessualità credo che sia il motivo principale della mia insicurezza, cosa che spesso mi rendo conto che pesa alla mia ragazza perché effettivamente è una cosa che troverei pesante anche io. Lei è il genere di ragazza che attira sguardi interessati praticamente da tutti i ragazzi quando cammina per strada, che suscita fischi dai cretini che passano sfrecciando in macchina mentre noi siamo ferme sul salvagente ad aspettare il bus, che si ritrova spesso ad avere dei ragazzi che ci provano insomma. A me questa cosa da veramente molto fastidio e alcune volte esagero anche perché mi infastidisco se magari si veste in un certo modo in cui attira tanto l'attenzione mettendo magari maglie troppo scollate o cose di questo genere. 

La mia ragazza ha 20 anni ed è eterosessuale, ci frequentiamo da due anni e da 9 mesi "conviviamo". "Conviviamo" perché da un paesino ci siamo spostate in una grande città, io ho deciso di fare questo passo principalmente per poter vivere con lei insieme al fatto che sto cercando lavoro e in città è un po' più semplice da trovare rispetto che in un paesino e anche per il mio percorso di transizione per cui devo andare dalla psicologa due volte al mese più alle varie visite psichiatriche ed endocriologiche che avvengono appunto nella città in cui ci siamo spostate. Lei invece mi ha già ribadito più volte che le fa piacere vivere con me ma che il motivo principale per cui è qui è lo studio e questa cosa io non riesco a vivermela molto bene, anche perché per i primi 5 mesi della convivenza, ogni weekend dovevamo o meglio, doveva tornare a casa e successivamente alle mie infinite rotture di scatole è diventato un weekend ogni due settimane altra cosa che non ho vissuto molto bene perché vorrei che i miei sentimenti venissero un po' più presi in considerazione senza dover rompere le scatole e arrabbiarmi costantemente.

Negli ultimi mesi abbiamo discusso spesso perché facciamo fatica a capirci a vicenda. Io faccio fatica a capire il suo bisogno di "fare festa", di condividere sempre cose sui social in cerca di approvazioni o reazioni, di dover sempre tornare a casa dalla sua famiglia quando una famiglia ce l'ha qui con me e lei fa fatica a capire appunto il mio bisogno di avere una famiglia che vorrei crearmi al di fuori del mio primo nucleo di appartenenza, io vedo sempre volentieri i miei genitori ma non mi fa piacere il fatto che sia un obbligo dover tornare a casa loro.

Un'altra cosa che nonostante le interminabili discussioni sto ancora facendo fatica a digerire è il fatto che circa un anno fa ho sbirciato il suo telefono una sera e ho scoperto dei messaggi provocatori con un paio di ragazzi. Quando gliel'ho detto per chiedere spiegazioni il tutto si è trasformato in una mia colpa perché le avevo guardato il telefono cosa che effettivamente non avrei dovuto fare e per cui ho chiesto scusa ma comunque in quell'occasione mi ha assicurato che non sarebbe più successo, cosa che dopo qualche mese è di nuovo capitata e che ora sono certa che non stia più capitando ma di cui comunque ho paura. Questa mia paura lei me la rinfaccia dicendo che allora non mi fido e che penso che sia una zocc**a ma io credo che un po' sia fondata comunque, anche perché una volta che la fiducia viene a mancare per questo genere di motivi sia difficile recuperarla per chiunque. Io sicuramente ho sbagliato a rinfacciarglielo più volte ma questa cosa mi ha davvero ferita. Penso che sia brutto per chiunque e credo che per me sia effettivamente un pochino più difficile da digerire dato che mi sento un uomo, non lo sono ancora e a lei piacciono gli uomini. Il fatto che ci siano stati questi problemi di fiducia ha anche contribuito a far si che mi sia venuto spontaneo cercare un po' di più di chiuderci nella nostra relazione ed ora non so più bene come uscirne dato che tante volte il solo pensiero che lei sia fuori con delle sue amiche mi fa venire la nausea dall'ansia. 

Comunque in sostanza le discussioni avvengono perché io sento di non avere ciò che vorrei da una relazione e che dopo averla conosciuta vorrei con lei e perché lei si sente chiusa da me cosa che non fatico a credere, in tanti momenti me ne rendo proprio conto ma non riesco a gestire questa cosa perché sono infelice per ciò che non ho e che vorrei.

Ora sono molto agitata perché quest'estate sarà piena di viaggi che lei farà senza di me. Andrà via una settimana con la sua famiglia, altre due settimane più avanti sempre con la sua famiglia senza contare i periodi in cui dovremo tornare a casa dai genitori e questa cosa non mi va giù anche perché i componenti della sua famiglia si girano dall'altra nel momento in cui mi incontrano per strada e mi da fastidio che a lei questa cosa vada bene a tal punto da dover sempre costantemente tornare da loro.

Vi chiedo scusa per lo sfogo e concludo chiedendovi se secondo voi c'è una soluzione a tutto questo senza dover per forza chiudere la relazione.

Vi ringrazio tantissimo per il vostro tempo che avete deciso di dedicarmi.

 

 

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