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È possibile una relazione tra una borderline e un autistico


Ospite Cassandra

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Ospite Cassandra

Salve a tutt*
Mi sono iscritta qui perché ho una situazione molto complicata e che avrei bisogno di condividere con qualcuno che possa capirmi.
Sono affetta di disturbo borderline di personalità, per il quale sono in terapia e fortunatamente ho trovato un bravissimo medico che mi ha riportata alla vita.
A causa di questa mia condizione ho sempre avuto relazioni patologiche ed autodistruttive.
Presa però coscienza del mio problema ho deciso si accantonare, almeno per un po’, le relazioni.
Nella mia vita però c’è un ragazzo, che conosco ormai da più di dieci anni, burbero, scostante ed intrattabile.
Per i primi 2 anni e mezzo della nostra frequentazione non mi ha nemmeno parlato e se parlava abbaiava.
Poi abbiamo fatto un campeggio insieme e ho cominciato a capire quanto fosse bravo a fare cose, ma non a trattare con le persone.
A mano a mano che lo conoscevo mi rendevo conto che non era “cattivo” solo non riusciva a trattare con gli altri semplicemente perché non li capiva e di consegueza non sapeva come comportarsi o quale fosse la reazione più appropiata.
In seguito ho conosciuto la sua famiglia e il quadro era sempre più chiaro: aveva dei problemi di autismo che la madre iperprotettiva non aveva voluto riconoscere ed accettare (anche se erano evidenti a tutti coloro che gli erano vicini) e che negati erano diventati sempre più gravi.
In tutto questo passando per varie vicissitudini (tra cui una litigata terribile) sono riuscita a scalfire quella corazza e a creare un rapporto con lui.
C’è stato un periodo in cui era molto giù in cui mi sono fatta in quattro per stargli vicino, ma a distanza. In quel momento ho pensato che nessuno lo aveva mai fatto per me perché nessuno mi aveva mai capito e proprio per questo avevo il dovere di farlo con lui perché lo capivo.
È stato davvero difficile, ma da lì sono nate una serie di confidenze che mi hanno fatto capire che si fida di me.
Mi ha confessato di non saper mentire, perché crede che qualcuno gli possa leggere nei pensieri e che non capisce se qualcuno gli mente, perciò è obbligato a prendere tutto per buono.
Una volta mi ha detto: “io non è che non vedo le cose, è solo che non le capisco. Se vedo una persona che porta sempre la maglia bianca è un giorno arriva con una maglia rossa io me ne accorgo, ma non capisco cosa significhi”.
E anche che ha paura che le persone tocchino le sue cose e le spostino perché ha paura di perdere il controllo.
Quando il suo migliore amico ha avuto un grosso incidente e io gli ho chiesto come stava mi ha risposto: “non lo so perché mi ha mandato un messaggio vocale ed io non riesco proprio ad ascoltare i messaggi vocali, è più forte di me”.
Questi sono solo alcuni esempi.
Adesso abbiamo una bella intesa. Ci guardiamo e ci capiamo al volo. Ha anche quesi imparato a riconoscere quando sono sarcastica (alla Sheldon Cooper mi chiede: “ sarcasmo?”).
Queste sue difficoltà oggettive adesso le percepisco come un pregio: per la prima volta in una relazione non mi devo chiedere cosa pensa o non pensa, il non detto, il sottinteso, l’omesso con lui non esisto. Lui è così chiaro, semplice e lineare. 
Essendo però lui un ragazzo con un carattere difficile, ed essendo io l’unco essere umano di genere femminile che sa come prenderlo, sono nate delle voci secondo cui o lui è innamorato di me o che addirittura stiamo insieme (la madre di lui in primis nutre questa speranza).
Per esperienze pregresse so che queste voci rovino i rapporti, ma quando l’ho scritto a lui (gli ho mandato un messaggio perché non avevamo possibilità di incontrarci) lui mi ha risposto che quando eravamo d’accordo noi gli altri non potevano cambiare le cose. E così è stato. Chiacchiere o non chiacchiere tra noi non è cambiato nulla.
Eppure a volte vedo come mi guarda. Cerca di fare tutto quello che gli chiedo per farmi felice. Si fida di me. Ultimamente ha anche incominciato ad interessarsi della mia vita, cosa per lui difficilissima e che lo fa sembrare ancora più goffo ed imbranato.
Io non riesco a capire se lui nutre dei sentimenti per me, ma non sa come esprimerli o se è solo una strana amicizia.
Io conosco la mia situazione e so che tra tutte le relazioni disfunzionali della mia vita questa è la più facile e comoda possibile. Relazionarmi con qualcuno che non avanzerà mai proposte mi fa stare al sicuro e protetta. Lui non mi farà mai male. Lui addirittura non mi tocca.
È tutto allo stesso tempo così semplice e così complicato.
Devo fare qualcosa o lasciare tutto così com’è?

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Ciao, Ti confesso di aver letto più volte la tua testimonianza perché l'ho trovata ricca e piena di spunti di riflessione, Sarà che sono coinvolto direttamente nel mondo dell'autismo, ma non è facile trovare una persona così sensibile ed intelligente come te capace di mettere per iscritto e così chiaramente delle problematiche così forti. io penso che abbia ragione il tuo "sheldon", non lasciate che altri intervengono nel vostro rapporto, qualunque esso sia e qualunque esso diventerá. Quello che c'è tra di voi custoditelo gelosamente 

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