Pubblicità

Le modificazioni cerebrali adulte del virus Zika

0
condivisioni

on . Postato in News di psicologia | Letto 1261 volte

1 1 1 1 1 Votazione 0.00 (0 Voti)

neuroniI ricercatori hanno scoperto che l'infezione Zika correla con la morte cellulare e ridotta generazione di nuovi neuroni in alcune regioni cerebrali. Nell'adulto sono le popolazioni delle cellule staminali ad essere colpite dal virus, e in qualche modo sono molto suscettibili all'infezione.

Le preoccupazioni per il virus Zika sono state, ad oggi, concentrate prevalentemente sulle donne in gravidanza in virtù delle prove crescenti su come esso provochi anomalie cerebrali durante lo sviluppo fetale.

Tuttavia, una nuova ricerca sui topi condotta presso la Rockfeller University e la Jolla Institute for Allergy and Immunology suggerisce che alcune cellule del cervello adulto possono essere vulnerabili a tale infezione.

Tra queste popolazioni cerebrali sono state segnalate le cellule responsabili della sostituzione di neuroni persi o danneggiati durante l'età adulta, così come processi cellulari implicati nell'apprendimento e nella memoria.

Essendo questo il primo studio su soggetti adulti, sono necessarie ulteriori ricerche per determinare se questo danno ha implicazioni biologiche a lungo termine o il potenziale per influenzare il comportamento.

I ricercatori hanno precisato che i danni più evidenti e complessi si manifestano durante lo sviluppo cerebrale precoce, ma la maggior parte degli adulti infettati dallo Zika raramente mostrano sintomi rilevabili, in quanto il suo effetto sul cervello può essere più sottile e silente.

Da un punto di vista neurobiologico, all'inizio della gestazione, prima che il cervello si sviluppi e diversifichi in zone altamente specializzate, è popolato interamente dalle “cellule progenitrici neurali”, ossia le cellule staminali del cervello che consentono di ricostruire o riparare i neuroni del cervello durante tutta la sua vita.

Negli individui sani, tali cellule alla fine diventano neuroni completamente formati, e si pensa che ad un certo punto, durante questa lunga progressione, diventino resistenti allo Zika, spiegando perchè gli adulti sembrano meno sensibili alla malattia.

La prova corrente suggerisce invece che lo Zika colpisca le cellule progenitrici neurali, che porta ad una diminuzione di queste cellule e ad una riduzione del volume cerebrale.

Questi aspetti sono in linea con ciò che si presenta in condizioni di microcefalia, ossia una condizione di sviluppo legata all'infezione Zika che si traduce in una testa più piccola del normale e diverse disabilità intellettive dello sviluppo.

Il cervello maturo conserva nicchie di queste cellule progenitrici neurali che sembrano essere particolarmente influenzate dallo Zika.

Queste nicchie sono di vitale importanza per l'apprendimento e la memoria e nei topi esistono principalmente in due regioni, ossia la zona subventricolare del proencefalo anteriore e la zona subgranulare dell'ippocampo.

 


Scrivi articoli di psicologia e psicoterapia e ti piacerebbe vederli pubblicati su Psiconline?
per sapere come fare, Clicca qui subito!
 
Pubblicità
Stai cercando un pubblico specifico interessato alle tue iniziative nel campo della psicologia?
Sei nel posto giusto.
Attiva una campagna pubblicitaria su Psiconline
logo psicologi italiani
Corsi, Stage, Informazioni per formare e far crescere i Professionisti della Psicologia Logo PSIConline formazione

 

 

 

Tags: neuroni ippocampo virus Zika morte cellulare infezione

0
condivisioni

Guarda anche...

Pubblicità

Pubblicità

I Sondaggi di Psiconline

Come reagisci allo stress?

Pubblicità

Le Risposte dell'Esperto

Pensiero ossessivo (1624140870…

Fabio, 34 anni     Gentile Dottoressa/Dottore! Mi chiamo Fabio e 5 anni fà ho commesso un errore di tipo erotico.Ho cominciato a scambiare dei...

Problemi con marito [162342796…

Viola, 38 anni     Buongiorno, avrei bisogno di un consulto per dei problemi con mio marito.Mio marito è molto irascibile ma oltre a urlare no...

Ansia e paura nella guida [162…

Clarissa, 22 anni       Salve, vi scrivo perchè da un paio di mesi sto facendo le guide in autoscuola ma la sto vivendo un po' male...

Area Professionale

La trasmissione intergenerazio…

Modificazioni epigenetiche nei figli di sopravvissuti all’Olocausto I figli di persone traumatizzate hanno un rischio maggiore di sviluppare il disturbo post-t...

Il Protocollo CNOP-MIUR e gli …

di Catello Parmentola CNOP e MIUR hanno firmato nel 2020 un Protocollo d'intesa per il supporto psicologico nelle istituzioni scolastiche. Evento molto positiv...

Come gestire il transfert nega…

Per non soccombere alle proiezioni negative del transfert, lo psicoterapeuta deve conoscere con convinzione ciò che appartiene alla psiche del paziente e ciò ch...

Le parole della Psicologia

Podofobia

Una tra le paure meno conosciute sembra essere la podofobia ovvero la paura dei piedi. Il termine fobia (che in greco significa “paura” e “panico”)&n...

Dacrifilia

È una pratica sessuale, fa parte delle parafilie, e consiste nel provare piacere sessuale nel vedere un soggetto piangere.  L'attrazione sessuale scatur...

Autismo

La sindrome fu identificata nel 1943 dallo Psichiatra inglese Leo Kanner, il quale notò che alcuni bambini presentavano un comportamento patologico che esulava ...

News Letters

0
condivisioni