I benefici della meditazione nella riduzione dello stress
Un nuovo studio, pubblicato su Frontiers in Psychology, ha scoperto che la meditazione a lungo termine può indurre cambiamenti fisiologici permanenti riducendo lo stress.
Molti studi hanno dimostrato che la meditazione può ridurre lo stress. Eppure la maggior parte delle ricerche si è basata su misurazioni soggettive dello stress, come i self-report.
Poca ricerca ha quantificato quanta meditazione può ridurre lo stress. Una nuova ricerca condotta dalla U.S. Army Research Laboratory e dall'University of North Texas ha cercato di indagare questo aspetto più nel dettaglio.
I ricercatori hanno trascorso un anno a sviluppare una nuova strategia di misurazione dello stress. La tecnica utilizza le irregolarità del battito cardiaco per valutare i livelli di stress nel cervello.
Lo studio, pubblicato su Frontiers in Psychology, ha scoperto che la meditazione a lungo termine può indurre cambiamenti fisiologici permanenti.
La meditazione può alterare il modo in cui il corpo risponde allo stress. Monitorare i cambiamenti nel cervello può essere difficile. Lo studio ha utilizzato un nuovo metodo, la tecnica della subordinazione dinamica (Dynamic Sybordination Technique, DST), per elaborare questi piccoli cambiamenti.
La tecnica di subordinazione dinamica usa i ritmi cardiaci per misurare i livelli di stress nel cervello e nel sistema nervoso. Un normale battito cardiaco presenta lievi irregolarità.
I cambiamenti cardiaci che si riscontrano sono spesso dovuti all'input da parte del sistema nervoso.
Dal punto di vista anatomico, il nodo seno-atriale è spesso chiamato il “pacemaker del cuore” perché regola il battito cardiaco. È controllato da due sistemi nel corpo:
il sistema nervoso simpatico, che si attiva durante lo stress. Fa sì che il nodo seno-atriale si accenda più velocemente;
il sistema nervoso parasimatico, che calma il corpo e può attivarsi durante la meditazione. Fa cioè rallentare il nodo sinusale.
Gli impulsi concorrenti di questi sistemi causano le lievi irregolarità nel battito cardiaco di una persona.
I ricercatori hanno misurato il livello di variazione nei battiti del cuore prima e durante la meditazione nel tentativo di rispondere alla domanda: la meditazione può cambiare il cervello?
Per fare questo, i ricercatori hanno utilizzato la tecnica di subordinazione dinamica per confrontare due forme di meditazione.
Nella meditazione Tai Chi i partecipanti respiravano spontaneamente mentre scandivano movimenti in sintonia con la respirazione.
Nella pratica del Kundalini Yoga i partecipanti hanno eseguito una sequenza di esercizi di respirazione mentre restavano seduti a gambe incrociate.
Entrambi i tipi di meditazione hanno dimostrato di ridurre lo stress nel corpo. I ricercatori hanno scoperto che il Kundalini Yoga offriva maggiori riduzioni dello stress.
La respirazione strutturata nel Kundalini Yoga può contribuire alle differenze tra le forme di meditazione.
La meditazione a lungo termine in entrambe le forme ha reso permanenti le riduzioni dello stress. Coloro che praticano la meditazione nel lungo periodo presentano anche miglioramenti nella funzione esecutiva.
Questi cambiamenti potrebbero aiutare una persona ad affrontare meglio i fattori di stress esterni. L'esercito spera di usare la meditazione per ridurre lo stress post-traumatico nei soldati.
Lo studio sottolinea inoltre che sono necessarie ulteriori ricerche sulla meditazione e lo stress. Per ora, i dati supportano l'idea che il sollievo dallo stress legato alla meditazione è legato ai cambiamenti fisiologici.
Diversi approcci alla terapia incorporano elementi di consapevolezza o meditazione.
Un esempio è la terapia cognitiva basata sulla consapevolezza (Mindfulness), in quanto mira ad aumentare la consapevolezza come un modo per cambiare il comportamento e rendere meno frequenti i pensieri dannosi.
A cura della Dottoressa Giorgia Lauro
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Tags: stress meditazione