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Il maschile ed il femminile della seduzione

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Parlare della seduzione all'interno di un servizio dedicato alla coppia presuppone di avere la capacità ed il desiderio necessario a discutere di una delle tematiche più abbondantemente affrontate sui media e nelle discussioni fra persone degli ultimi anni.

maschile e femminile della seduzioneBiologicamente la seduzione può essere considerata come il rito messo in atto per preparare l'accoppiamento.

Maschio e femmina si incontrano e l'uno deve cercare di essere interessante per l'altro con l'unica finalità di procreare e proseguire quindi "la specie".

Biologicamente il meccanismo serve ad evidenziare le proprie caratteristiche genetiche superiori a quelle altrui e quindi ad assicurarsi una scelta che premi la propria "stirpe" e la renda feconda e onnipresente. Sedurre la femmina, per il maschio, equivale ad offrire il meglio di quanto in quel momento sembra essere disponibile e similmente, per la femmina, sedurre il maschio significa garantire alla propria discendenza il meglio.

Questo meccanismo evolutivo, fonte di continua selezione naturale, nell'uomo si è modificato ed ha prodotto risultati che, oggi, non sono più comparabili e/o compatibili con un puro e semplice discorso di evoluzione della specie.

Il maschile ed il femminile (che hanno preso il posto del maschio e della femmina) sono due categorie specifiche che si incontrano e si scontrano indipendentemente dalla necessità di procreare e di proseguire la specie.

In questo incontro la seduzione gioca un ruolo di primo piano ed è perciò importante capirla nelle sue diverse sfaccettature e nelle sue profonde differenze.

Maschio e femmina, infatti, seducono e sono sedotti in modo diverso.

La donna privilegia il tempo, l'uomo propende per l'azione. La donna si muove nell'attesa, l'uomo agisce direttamente.

Sembrano cose banali e già dette ma è importante capirle per poter poi comprendere meglio i nostri e gli altrui comportamenti e le conseguenti reazioni.

Cerchiamo insieme di comprendere come ciò avvenga e, possibilmente, perchè.

Quando si sentono parlare le donne della seduzione (ad esempio in psicoterapia) i toni sono generalmente sfumati, poco diretti e solitamente orientati verso connotati emotivi e mentali prima che erotici.

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Il silenzio, l'attesa ed il sottile piacere ad essa collegato sembrano essere il filo conduttore di un comportamento che spesso viene vissuto come decisamente "interiore", fonte di gratificazioni intense e decisamente personali, individuali.

"Conoscerlo, ascoltarlo, lasciarlo entrare nella mia testa è stato tutt'uno - mi confessava Paola in seduta - e da allora non ho potuto non cercare di coinvolgerlo e di stare insieme a lui." L'immaginario gioca un ruolo potente nella seduzione femminile e coinvolge intensamente la donna attraverso fantasie e simbolismi.

Il tempo, l'attesa, l'ascolto sono tutte realtà interne, personali, intime e sembrano ben descrivere l'approccio femminile alla seduzione, sia in veste attiva che passiva.

Al contrario, l'uomo sembra privilegiare l'agito, il fare, il dire.

Nella donna la ciclicità, legata anche a fattori squisitamente biologici, sembra condurre e ricondurre le cose all'interno di un meccanismo immutabile ed identico a sè. Nell'uomo il ritmo sembra invece giocare una parte preponderante nel gioco seduttivo.

Così come nell'atto sessuale i tempi divergono drammaticamente e l'una raggiunge lentamente l'apice del piacere attraverso una "curva di crescita" lenta e progressiva e l'altro invece attraverso uno "spunto" immediato e cogente, nella seduzione il processo si ripete tal quale.

L'uomo è immediato ed esterno. Cerca di "penetrare" nello spazio femminile nel minor tempo possibile cercando di coglierne subito le sfumature e le profondità. Cercando subito, con la partner, una complicità immediata.

"Non potevo aspettare che si accorgesse di me, dovevo subito parlarle e conoscerla. Subito stabilire con lei un rapporto concreto e capire le sue intenzioni nei miei confronti" raccontava Gianni in seduta parlando del primo incontro con la sua compagna. "Mi sono deciso e le ho detto quello che pensavo ma ... sono rimasto deluso. Lei sembrava ascoltarmi attentamente ma, contemporaneamente, mi dava l'impressione di non essere interessata. Poi, dopo mesi, mi ha confessato che in quel momento la sua attenzione verso di me era altissima ma voleva prima ascoltare, capire, comprendere ciò che le offrivo piuttosto che agirlo immediatamente, come io le chiedevo - prosegue Gianni - questo all'inizio mi deluse molto".

Gianni chiarisce in poche parole la profonda differenza fra agire maschile e femminile nella seduzione. L'interno e l'esterno, il vissuto e l'agito, il silenzio e la parola, la ciclicità e il ritmo.

Non comprendere queste semplici ma fondamentali differenze rende l'incontro complesso e conflittuale, improduttivo e frustrante.

Maschio e femmina hanno come comportamento naturale la seduzione ma è solo vivendone le differenze intrinseche che potranno goderne pienamente ed ottenerne il massimo.

 

 

Articolo a cura del Dottor Luigi Di Giuseppe - Psicologo, Psicoterapeuta
Pubblicato sulla Rivista Benessere e Musica

 

 


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Tags: sessualità coppia seduzione

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