Resilienza: la capacità che ci aiuta durante la tempesta
In quarantena si rafforzano gli stimoli esterni che sono fonte di stress (stressor), ma una grande caratteristica e capacità dell'uomo è quella di adattarsi alle situazioni critiche e questa capacità si chiama resilienza.
di Rosanna M. Delle Monache
"Dobbiamo essere disposti a lasciare andare la vita che abbiamo pianificato, in modo da vivere la vita che ci sta aspettando" (Joseph Campbell).
In questo mese ci è stato chiesto un radicale cambiamento sullo stile di vita quotidiano dove, ci viene chiesto di “non fare” più le attività che la nostra società ci ha abituati a “fare” ma di “restare a casa”.
Questo cambiamento ha provocato una reazione di incredulità, stupore, rispetto a qualcosa mai conosciuto e di cui non sappiamo gli sviluppi, poi la negazione o il suo opposto: la fobia. Di fronte a qualcosa che crea sentimenti negativi e molto intensi la risposta immediata è negarne l'esistenza o avere una paura marcata e persistente, che risulta sproporzionata rispetto al reale pericolo.
Le persone hanno paura, ma questa è utile e funzionale quando ci rende attivi e fa aumentare la nostra attenzione, per esempio in questo momento incerto anche per la nostra salute, ci aiuta a rispettare i protocolli d' igiene, le distanze, a non uscire da casa. Diventa disfunzionale però, quando non riusciamo a capire che il pericolo di essere contagiati esiste, ma non e’ detto che il mio contagio avverrà “sicuramente”.
Quando ci diciamo che sicuramente saro’ contaggiato, l’ansia perde il suo valore attivante e sfocia nella fobia. L’ansia in questo contesto di quarantena ci porta ad essere spettatori di fenomeni irrazionali e irragionevoli come ad esempio la corsa ai supermercati, ai tabaccai per accaparrare i generi di prima necessità, quando il governo ha legiferato sul mantenimento della distribuzione dei generi di prima necessità su tutto il territorio italiano.
Di base c'è la paura di perdere la libertà di poter scegliere provocando uno stato malessere e di insofferenza.
In quarantena si rafforzano gli stimoli esterni che sono fonte di stress (stressor), quelli più comuni sono dovuti: al perdurare dell’isolamento sociale, alla paura del contagio, alla noia, alla frustrazione dovuta alla aspettativa tradita dagli eventi nel non avere dei beni materiali o immateriali come gli affetti (manca il contatto fisico), il lavoro, una retribuzione.
Non possiamo non parlare dei problemi legati ai disturbi alimentari, dove non sempre riusciamo a riconoscere le emozioni che spingono ad aprire il frigorifero e mangiare qualunque cosa. Per mettere a tacere temporaneamente l’ansia si rischia di mangiare quello che capita!
Un aiuto potrebbe venire dal prendere un foglio e scrivere tutto ciò che sto provando e farmi delle domande: Ho fame? A cosa mi serve questo cibo? E' importante fare una spesa intelligente , comprando cibi sani e variegati; cucinare dei cibi di qualità; mangiare lentamente per gustare ogni boccone e cucinare dei piatti unici.
COME RENDERE MENO DIFFICOLTOSO QUESTO PERIODO?
- Per prima cosa strutturare la giornata: dividere i tempi e gli spazi, dedicarsi ai passatempi, passioni personali, ai propri talenti.
- Iniziare ogni giorno con dei piccoli movimenti per percepire il nostro corpo, è come dire 'Io ci sono'. Prendersi cura di se stessi come farsi la barba, per gli uomini, mettersi la crema sul viso, per le donne, vestirsi per non perdere la nostra immagine curata e per rimarcare che solo noi possiamo prenderci cura di noi stessi perchè siamo importanti: “Io valgo”.
- Organizzarsi al giornata, facendo un elenco di quello che posso fare subito e quello che farò in seguito (dando una data in cui metterla in pratica).
- Sistemare la propria casa, dare un ordine a tutte quelle cose che abbiamo tralasciato per mancanza di tempo
- Dedicarmi agli affetti presenti in casa, parlare con le persone care, amici che non sentiamo da tempo, persone che mi fanno stare bene attraverso video chiamate o semplicemente chiamandole al telefono, in questo modo possiamo raggiungere chiunque desideriamo.
- Leggere, scrivere le proprie idee, progetti.
- Studiare e pianificare un obiettivo da voler raggiungere o concretizzare alla fine di questo periodo.
- Oziare, godermi anche il non fare nulla, riposarmi, guardare in tv i programmi che mi piacciono e che mi distraggono. E' importante sottolineare che anche le notizie vanno regolamentate per non cadere nella continua necessità di sapere, per esempio ascoltare il telegiornale solo due volte al giorno, negli orari canonici.
- Aiutare chi ha bisogno di un sostegno come fare la spesa per una persona anziana.
- Fare yoga, training autogeno e comunque attività che aiutano a rilassarsi.
- Chiedere aiuto ad un professionista se si riesce a vivere bene questa situazione.
- Chiedersi ogni tanto: Come mi sento? Cosa mi fa piacere fare ora?
Una grande caratteristica e capacità dell'uomo è quella di adattarsi alle situazioni critiche, questa capacità si chiama RESILIENZA. Ognuno reagisce alle difficoltà in modo diverso, che è dovuto al differente modo in cui vengono percepite e affrontate.
La resilienza psicologica è la capacità di affrontare con successo una crisi e di tornare rapidamente allo stato pre-crisi. le persone resilienti dimostrano una spiccata capacità di recupero.
Non guardare le crisi come problemi insormontabili.
C’è un detto Zen che dice: “Se il problema ha una soluzione, preoccuparsene è inutile, alla fine il problema sarà risolto. Se il problema non ha soluzione, non c’è motivo di preoccuparsi, perché non può essere risolto.”
Non puoi cambiare il fatto che possono accadere eventi altamente stressanti, ma puoi cambiare il modo in cui li interpreti e reagisci. Prova a guardare oltre il presente; coltiva del sano ottimismo e cerca tra i pensieri positivi . Accettare circostanze che non possono essere modificate può aiutarti a concentrarti su situazioni che invece puoi modificare, evitando quindi di dissipare energie inutilmente su temi apparentemente immodificabili. Sviluppare la fiducia nelle tua capacità di risolvere i problemi e fidarti del tuo istinto aiuta a costruire la resilienza.
Una prospettiva ottimistica ti consente di aspettarti che accadano cose belle nella tua vita.
Prova a visualizzare ciò che desideri, piuttosto che preoccuparti di ciò che temi.
Le tue esigenze e i tuoi sentimenti sono importanti, presta loro attenzione. Impegnati in attività che ti piacciono e che ti rilassano.
Acquisire queste capacità ci permetteranno di uscire da questo periodo più forti, pronti ad affrontare con grinta il ritorno alla normalità.
(Articolo della Dottoressa Rosanna M. Delle Monache, Psicologa)
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