Comportamenti individuali e professionalità dello psicologo
In questi giorni è stata riportata dai media la notizia di una inchiesta con arresti e denunce relativa a situazioni di affido di minori in cui sono coinvolti numerosi professionisti tra cui alcuni Psicologi e Psicoterapeuti
Noi psicologi italiani siamo tutti molto turbati e bene ha fatto il Presidente del CNOP Giardina a dare un importante segno di presenza istituzionale.
Ciò detto, vanno ricordate alcune cose.
1. Siamo turbati per dei fatti che emergono gravemente dalla lettura dei giornali.
Nelle more di essere turbati dai fatti sanciti da tre gradi di giudizio e sentenze certe.
Fino ad allora, il nostro Stato di Diritto ci imporrebbe di fluttuare nella presunzione di innocenza.
2. L'eventuale responsabilità giudiziaria è, comunque, sempre personale.
La comunità professionale degli psicologi ha fatto sempre bene tutto quello che doveva fare.
Si è data Codici, Carte, Linee Guida, Protocolli e Regolamenti e ha posto sempre la massima attenzione al trattamento dei Minori in ambito forense.
Ci sono colleghi che hanno speso una vita professionale su questo. Penso al professore Gulotta che, in ogni sede, ha sempre posto come questione preminente i modi di ascolto dei minori in ambito forense.
Ma, in ogni comunità professionale estesa (gli psicologi italiani sono più di centomila), potrà sempre esserci una singola e personale condotta 'criminale'.
3. Gli psicologi non hanno un Ordine nazionale, solo un Consiglio Nazionale dei Presidenti degli Ordini Regionali.
Funzione e Procedura disciplinari sono accreditati solo all'Ordine Regionale competente per l'iscritto reo.
Ma, quando è in corso un'azione giudiziaria, è facoltativo (D. L. 75 e D. L. 118 del 2017) ma opportuno che l'azione giudiziaria sospenda quella disciplinare perché sarebbe troppo rischioso prendere provvedimenti disciplinari mentre si stanno ancora accertando i fatti.
4. Dopo decenni di consolidato esercizio professionale, non credo che una eventuale singola condotta criminale possa fare montare pregiudizi nei nostri confronti.
Dobbiamo credere di più nella solidità di quello che abbiamo costruito.
Altri fatti di cronaca hanno riguardato, per esempio, un Ospedale in mano alla Camorra, per non parlare degli imbrattamenti corruttivi di tante altre figure professionali.
Ma nessuno pensa che siano così tutti gli Ospedali e tutti i professionisti delle categorie imbrattate.
Quindi, su questo, mi sento abbastanza tranquillo.
Poi, su 60 milioni di italiani, potrà sempre esserci qualche ignorantone che inciampa nel pregiudizio o, peggio, qualche soggetto interessato a strumentalizzare.
Ma questo è ineludibile, fa parte dell'infinita possibilità dei mondi e un problema senza soluzione non è un problema.
A cura di Catello Parmentola
Guarda il comunicato del Consiglio Nazionale degli Ordini degli Psicologi (CNOP).
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