Pubblicità

Ascoltarci sempre

0
condivisioni

on . Postato in Il lavoro della psicologia | Letto 3705 volte

5 1 1 1 1 1 Votazione 5.00 (10 Voti)

Ascoltare e stabilire interazioni sane e significative, ponendosi come mediatori tra gli utenti e i loro disagi, aiutandoli ad elaborare i contenuti emotivi, riconoscere le ansie e interagire con esse, rappresentano validi supporti nel lavoro dello psicologo.

Ascoltarci sempreLa funzione della mente dello psicologo, dell’operatore socio-sanitario, del docente e dell’adulto, anche del genitore, è una funzione di ascolto, di consapevolezza di ciò che accade nella relazione, ma anche dentro di noi in un rapporto continuo fra noi e l’altro, con noi e con l’altro, costantemente centrati su quello che si sente, su quello che si fa, su come lo si fa; questa strada risulta percorribile solo se si è capaci di sentire e di ascoltare, ascoltarsi e dirsi sempre la verità.

In generale, il compito dell’adulto e dell’operatore è, quindi, quello di sollecitare, specialmente nei più giovani, ma non solo, l’accesso “alla meraviglia” e accompagnarli, assisterli in questo cammino che loro poi percorreranno autonomamente.

Se le dinamiche emotive possono essere verbalizzate, espresse, mandate fuori dal mondo interno di ciascuno di noi, queste potranno essere vissute come meno opprimenti e condivise con gli altri che hanno potuto provare sentimenti simili. Meltzer e Harris,due studiosi, assegnano a genitori, insegnanti, operatori, sia pure con valenza diversa, il compito di cercare di farsi strada “dentro il mondo in cui abita l’individuo”.

Si tratta di poter ascoltare che cosa tutti noi comunichiamo riguardo al nostro mondo interno. Così comportamenti aggressivi, poco rispettosi, incapacità a concentrarsi, tentativi di evadere il compito (campanelli di allarme di un disagio), possono, se non respinti o condannati moralisticamente, condurre a comprendere che possibili difficoltà di apprendimento, rispetto delle regole, disagi di ogni tipo, non sono altro che difficoltà di relazione con sé e con gli altri.

Non serve, quindi etichettare come “pigri”, “indisciplinati”, “svogliati”, persone che effettivamente si comportano come tali.

La psicologia del profondo, al contrario della psicologia del comportamento, si interroga sulle dinamiche sottese, che stanno dietro a comportamenti ritenuti disadattativi; secondo questo approccio, questi comportamenti non sono altro che modalità difensive che l’individuo mette in atto per relazionarsi con se stesso e con gli altri.

Quindi, apparire svogliati, chiusi in se stessi, indisciplinati o aggressivi, possono essere i diversi e personali tentativi di risolvere i propri disagi personali.

Pubblicità

Ovviamente, questi tentativi sono improduttivi e rischiano di reiterarsi all’infinito in una prospettiva di insuccesso, tanto più se l’insegnante, il genitore, l’operatore, collude identificando l’utente con le sue modalità difensive.

Allora, impegnarsi a stabilire interazioni sane e significative, ponendosi come mediatori tra gli utenti e i loro disagi esistenziali, aiutandoli ad elaborare i contenuti emotivi della frustrazione, riconoscere le ansie e aiutarli ad interagire con esse, possono rappresentare validi supporti nel quotidiano lavoro.

Secondo Blandino e Granieri, una qualunque attività finalizzata alla crescita delle persone ottiene dei risultati quando è organizzata in modo da promuovere l’integrazione, nella mente, delle sue varie parti e in particolare quelle ritenute problematiche o “cattive” che invece, usualmente, in alcune istituzioni vengono espunte o stigmatizzate moralisticamente.

L’adulto “sufficientemente buono” – di winnicottiana memoria- potrà, allora, essere capace di “ascoltare” se saprà concedersi la possibilità di poter prendere qualcosa dall’altro, anche se quest’ultimo è suo figlio, un suo allievo o un utente.

Questa modalità di ascolto è possibile solo se l’adulto è aperto a compiere “l’ascolto di sé”, l’ascolto del suo mondo interno.

Cosa mi succede dentro”, “cosa si sta muovendo dentro di me”, “quali emozioni mi suscita l’ascolto delle emozioni dell’altro?”, sono solo pochi esempi che illustrano una verità fondamentale: la verità che per ascoltare in profondità abbiamo bisogno di “fare silenzio dentro, per ascoltare l’altro abbiamo bisogno di “fare spazio”, “essere dentro di noi”; solo dopo questa operazione, questo primo filtro, possiamo concederci di tentare di effettuare un ascolto significativo.

L’ascolto così inteso si apre all’incontro, ad un incontro di tipo particolare dato dalle profondità di mondi interni diversi, personali, che insieme possono incontrarsi per condividere pensieri, emozioni, sentimenti ed esperire affetti.

L’ascolto dell’altro è realizzabile solo se c’è dentro di noi la possibilità di incontrare il mondo dell’altro (la sua visione, personale, del mondo, il suo mondo interno, le sue emozioni) e, spesso, l’ascolto profondo è possibile se siamo capaci di ascoltare “quello che gli altri non dicono” attraverso le parole ma comunicano attraverso altri canali.

Va da sé che questo tipo di ascolto non si può improvvisare, né è di facile realizzazione. Non a caso Freud ammoniva che l’attività educativa così concepita è difficilissima e soggetta ad errori, egli diceva che ci sono tre operazioni costituzionalmente “impossibili” da svolgere: educare, governare, psicoanalizzare.

Pubblicità

Per ascoltare non basta “aprire le orecchie” e percepire parole, dobbiamo compiere lo sforzo di metterci nei panni dell’altro, cercando di sentire dentro di noi il messaggio e le emozioni che l’altro ci vuole comunicare. Dobbiamo renderci disponibili a sentire dentro di noi l’esperienza dell’altro al fine di entrare in una relazione profonda con lui, in modo autentico.

In questo senso, quindi, ascoltare non vuol dire solo raccogliere stimoli sonori, ma vuol dire soprattutto rielaborare questi stimoli per comprenderli in profondità e questa attività coinvolge la persona nella sua totalità e interezza.

L’uomo ha due orecchie e una bocca sola perché dovrebbe più ascoltare che parlare”, così recita un vecchio proverbio danese. Ascoltare non è percepire solo parole, ma anche i pensieri, lo stato d’animo, il significato personale e più nascosto del messaggio che ci viene trasmesso.

Per ascoltare bisogna esser-ci, “essere con noi, insieme all’altro”, per ascoltare è necessario che ci si stacchi dai propri interessi e dai propri schemi di pensiero e di vita per avvicinarsi gradualmente e con rispetto e umiltà al mondo dell’altro.

 

 

(Articolo a cura del Dottor Alfredo Ferrajoli)

 

 


Scrivi articoli di psicologia e psicoterapia e ti piacerebbe vederli pubblicati su Psiconline?
per sapere come fare, Clicca qui subito!
 
Pubblicità
Stai cercando un pubblico specifico interessato alle tue iniziative nel campo della psicologia?
Sei nel posto giusto.
Attiva una campagna pubblicitaria su Psiconline
logo psicologi italiani
Vuoi conoscere la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia adatta alle tue esigenze? O quella più vicina al tuo luogo di residenza? Cercala su logo.png




 

 

Tags: psicologia psicoterapia ascolto

0
condivisioni

Guarda anche...

Pubblicità

Pubblicità

I Sondaggi di Psiconline

Cosa ne pensi dello Psicologo a scuola?

Pubblicità

Le Risposte dell'Esperto

Pensiero ossessivo (1624140870…

Fabio, 34 anni     Gentile Dottoressa/Dottore! Mi chiamo Fabio e 5 anni fà ho commesso un errore di tipo erotico.Ho cominciato a scambiare dei...

Problemi con marito [162342796…

Viola, 38 anni     Buongiorno, avrei bisogno di un consulto per dei problemi con mio marito.Mio marito è molto irascibile ma oltre a urlare no...

Ansia e paura nella guida [162…

Clarissa, 22 anni       Salve, vi scrivo perchè da un paio di mesi sto facendo le guide in autoscuola ma la sto vivendo un po' male...

Area Professionale

La trasmissione intergenerazio…

Modificazioni epigenetiche nei figli di sopravvissuti all’Olocausto I figli di persone traumatizzate hanno un rischio maggiore di sviluppare il disturbo post-t...

Il Protocollo CNOP-MIUR e gli …

di Catello Parmentola CNOP e MIUR hanno firmato nel 2020 un Protocollo d'intesa per il supporto psicologico nelle istituzioni scolastiche. Evento molto positiv...

Come gestire il transfert nega…

Per non soccombere alle proiezioni negative del transfert, lo psicoterapeuta deve conoscere con convinzione ciò che appartiene alla psiche del paziente e ciò ch...

Le parole della Psicologia

Binge Eating Disorder

Non si conosce ancora la causa esatta del BED (binge Eating Disorder), anche perché è una patologia da poco individuata e studiata come categoria a sé stante (s...

Trauma

Forte alterazione dello stato psichico di un soggetto dovuta alla sua incapacità di reagire a fatti o esperienze sconvolgenti, estremamente dolorosi come...

Insight

L’insight, a livello letterale, ha come significato vedere dentro. Nel linguaggio psicologico italiano i termini  che  più si avvicinano sono: intuizi...

News Letters

0
condivisioni