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La risoluzione dei bisogni insoddisfatti

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on . Postato in Il lavoro della psicologia | Letto 1492 volte

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Siamo perennemente impegnati nel soddisfacimento di diverse esigenze. La psicoanalisi, secondo la letteratura, favorisce una risoluzione dei bisogni insoddisfatti attraverso un focus basato sull'intensità dei sentimenti che il paziente sperimenta

La risoluzione dei bisogni insoddisfattiTutti nasciamo con bisogni che sono sentiti ed espressi attraverso le emozioni. Sebbene tutti noi proviamo sentimenti di desiderio, paura, attaccamento e disperazione, una nuova ricerca mostra come questi sentimenti siano collegati ai nostri bisogni di base.

Siamo perennemente impegnati nel soddisfacimento di diverse esigenze: abbiamo bisogno di partner sessuali, dobbiamo sfuggire a situazioni pericolose, dobbiamo creare legami significativi e così via.

Sviluppare modi sani per soddisfare queste esigenze si traduce in una sensazione di benessere.

Quando, al contrario, non vengono soddisfatte, si può ricorrere a modalità che funzionavano quando eravamo bambini ma che, per il momento attuale, si rivelano difettose e improduttive.

Questo può portare a sofferenza nelle nostre vite attuali, nelle relazioni e nel lavoro. La ricerca dimostra che la psicoterapia psicoanalitica può aiutare a ottenere un migliore controllo sulle nostre emozioni, relazioni di maggior successo e una vita professionale più fruttuosa.

In altre parole, la psicoterapia psicoanalitica ci permette di disimparare le reazioni che influenzano negativamente le nostre vite e di apprendere quelle produttive.

Le emozioni insopportabili sono causate da bisogni insoddisfatti

Immagina un bambino. Quando i suoi genitori escono dalla stanza, il bambino non ha la capacità di sapere che torneranno. Tutto ciò che sa è che ha bisogno di loro.

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Questo bisogno si esprime attraverso un sentimento di amore quando sono presenti e attraverso il sentimento di disperazione quando se ne sono andati.

Non ha ancora acquisito la capacità di capire che torneranno o la capacità di calmarsi da solo. Quando tutto procede bene a livello evolutivo, alla fine il bambino scopre che quando i genitori lasciano la stanza tornano sempre.

Ma se i genitori rimangono inaffidabili o negligenti, la paura che non tornino è rafforzata.

Mentre questo ragazzo diventa un bambino e un adolescente i suoi genitori continuano ad essere inaffidabili, e affronta questo rifiuto allontanandosi e convincendosi di non averne bisogno.

Ora il ragazzo ha 40 anni e scopre che non può sostenere una relazione romantica tanto da decidere di intraprendere un percorso psicoterapeutico.

Mentre questa progredisce, emerge che ogni volta che inizia a sentirsi dipendente da un altro significativo sperimenta un intenso panico e prende le distanze.

Questo comportamento di allontanamento, progettato per proteggerlo dalla disperazione, alla fine porta ad una rottura. La sfida è disimparare quella reazione di default con la mente di un adulto.

La mente adulta ha la capacità di capire cose che un bambino piccolo non riesce a cogliere. È qui che entra in gioco la psicoterapia psicoanalitica.

È progettata per indirizzare e aiutare i pazienti a imparare a tollerare i sentimenti dolorosi man mano che si presentano. Il terapeuta ed il paziente seguono questi sentimenti fin dall'inizio, dove sono stati inizialmente appresi.

In questo esempio, la necessità di allontanarsi da una persona importante risale al bisogno e alla paura di perdere i suoi genitori. Per evitare che ciò accada, lascia la relazione prima che possa verificarsi una reale dipendenza.

A poco a poco, il paziente disimpara la risposta automatica che subentra in previsione della futura dipendenza. Questo avviene come causa della ripetizione.

La ricerca ha stabilito che la psicoterapia psicoanalitica è efficace quanto la terapia cognitivo-comportamentale a breve termine. Tuttavia, la psicoterapia psicoanalitica mostra un aumento dei suoi effetti dopo la fine del trattamento.

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In altre parole, le persone che passano attraverso la psicoanalisi continuano a trarre beneficio e a crescere dal trattamento molto tempo dopo la sua conclusione.

Nell'esempio sopra, lo psicoterapeuta incoraggia il paziente a condividere il suo dolore e riconoscere le sue origini, soffermandosi su quel solito meccanismo di adattamento del distanziamento e del distacco.

Il terapeuta affronta sia i sentimenti di fondo che i tentativi del paziente di evitarli. A differenza di altri metodi psicoterapeutici che cercano di ridurre l'intensità dei sentimenti, lo psicoanalista aiuta il paziente a “stare con” e tollerare queste sensazioni più e più volte.

Alla fine questa ripetizione consente al paziente di lasciare andare la reazione originale e di praticare nuove opzioni di sentirsi.

La psicoterapia psicoanalitica consente al paziente di accedere a bisogni insoddisfatti che sono vissuti come emozioni dolorose imparando a regolarle e divenendo sempre più capace di vivere una vita più ricca e piena.

 

A cura della Dottoressa Giorgia Lauro

 

 

 


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Tags: emozioni psicoanalisi bisogni bisogni insoddifatti

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