Gli studi dimostrano che c’è un collegamento tra attaccamento materno insicuro ed ansia per la matematica.
Secondo i risultati dello studio effettuato da Guy Bosmans e Bert De Smedt, la tipologia di attaccamento madre - bambino può predire il grado con il quale quest’ultimo avrà, o meno, ansia e, quindi, successo in matematica.
La relazione tra attaccamento insicuro e rendimento in quest’ambito, già osservata in letteratura (per esempio, Keller et al., 2008), potrebbe essere mediata dalla cosiddetta “ansia per la matematica”.
“Lo scopo del nostro lavoro è stato quello di scoprire le origini dell’ansia per la matematica, cioè i sentimenti di tensione ed ansietà, che interferiscono con la risoluzione dei problemi matematici, nelle diverse situazioni della vita ordinaria e scolastica”, hanno detto Bosmans e De Smedt. “Noi sappiamo, grazie agli studi precedenti, che quest’ansia ha un’influenza negativa sul rendimento: gli individui più ansiosi hanno una prestazione meno efficiente nei compiti matematici (anche in quelli veramente semplici, come il calcolo a cifra singola)”.
Le implicazioni dell’ansia per la matematica, inoltre, sono di ampia portata: ad esempio, essa, unita al successo in ambito matematico, può influenzare in modo significativo sia le scelte riguardo la carriera, che il successo in campo professionale (come rilevato, ad esempio, da Ma, 1999), mentre altri studi hanno mostrato che l’ansia e gli atteggiamenti negativi verso la matematica sono difficili da cambiare (Gierl and Bisanz, 1994).
“Cosa rende alcuni individui più propensi a sviluppare quest’ansia rispetto ad altri?”, spiegano Bosmans and De Smedt, “… ci siamo chiesti se quest’ansia potesse emergere da una regolazione affettiva maladattiva, che si verifica tipicamente nel contesto delle relazioni di attaccamento insicuro, e, più nello specifico, se l’attaccamento insicuro cambiasse la capacità del bambino di affrontare lo stress”.
Lo studio ha coinvolto un gruppo, selezionato a caso, di 87 studenti belgi di quinta elementare, poiché studi precedenti avevano mostrato che l’ansia per la matematica si manifesta intorno a quest’età (per esempio, Ma, 1999; Witt, 2012; Dowker, 2012), e perché si è pensato che, così facendo, fosse più probabile rintracciare i fattori di rischio associati con l’ansia a lungo termine.
L’attaccamento ansioso e quello evitante sono stati valutati nella relazione madre – bambino attraverso, rispettivamente, una versione adattata della “Experiences in Close Relationships Scale–Revised” (ECR–R; Fraley et al, 2000; ECR-RC by Brenning et al., 2011b), che ha misurato i sentimenti correlati all’ansia, come la paura dell’abbandono (per esempio “Sono preoccupato di essere abbandonato da mia madre”), ed item aggiuntivi, correlati, per esempio, al disagio del bambino per la vicinanza, la dipendenza ed i livelli di comunicazione intima di sé (per esempio, “Preferisco non mostrare a mia madre come mi sento nel profondo”).
Una versione della “Mathematics Anxiety Rating Scale for Adolescents” (MARS-A; Suinn and Edwards, 1982), adattata per l’uso con i bambini delle elementari, ha indagato le situazioni in cui essi si confrontavano spesso con la matematica (per esempio, “Quanto sei nervoso quando sei chiamato durante le lezioni di matematica”).
Lo studio, inoltre, ha usato due test matematici standardizzati, uno a tempo ed uno non, per misurare il successo in matematica. Il primo, il “Tempo Test Arithmetic” (de Vos, 1992), ha chiesto ai bambini di risolvere quante più combinazioni aritmetiche basilari (per esempio, 6 + 5) possibili, di difficoltà crescente ed entro un dato periodo di tempo. Il secondo, invece, valutava altre abilità, come la conoscenza dei numeri, il calcolo, la risoluzione dei problemi con le parole, la misurazione e la geometria (Dudal, 2000).
Per ogni bambino, infine, è stato effettuato uno screening dell’intelligenza (Matrici Progressive di Raven; Raven et al., 1992) per determinare se alcune relazioni osservate tra attaccamento insicuro, ansia per la matematica e successo in matematica potessero essere mediate dal livello di intelligenza generale.
“In questa ricerca, mostriamo come l’attaccamento insicuro porti a livelli più alti di ansia per la matematica, che, a loro volta, portano ad un rendimento più basso”. Questo è stato il risultato ottenuto dalle misurazioni del successo in matematica, a tempo e non, e queste associazioni sono indipendenti da età, sesso e QI.
Basandosi sui risultati dei loro studi, gli autori suggeriscono che l’ansia per la matematica potrebbe essere affrontata, quindi, attraverso interventi rivolti alla sicurezza dell’attaccamento del bambino. Gli autori commentano: “Le relazioni insegnante - bambino possono ammortizzare gli effetti negativi dell’attaccamento insicuro e, di conseguenza, l’ansia per la matematica. Nello specifico, aumentare le abilità degli insegnanti a rispondere in modo sensibile a questi problemi potrebbe far migliorare queste problematiche”. In realtà, tale approccio era stato già supportato in una ricerca simile di Buyse et al. (2011), i quali avevano riportato che gli effetti negativi (per esempio, il comportamento aggressivo), che derivano dall’attaccamento insicuro dei bambini con le loro madri, può essere temperato da una relazione di più alta qualità tra il bambino ed il suo insegnante.
La ricerca futura potrebbe individuare anche meccanismi più specifici che sottolineano la relazione tra sicurezza dell’attaccamento, ansia per la matematica e successo in matematica. Bosmans and De Smedt osservano: “Un’idea potrebbe essere quella di indagare come l’ansia per la matematica influisce sulla prestazione: essa porta a risorse cognitive ridotte (perché i sentimenti negativi influenzano la memoria di lavoro) o all’evitamento dei compiti matematici (quindi, ad una minore pratica in tale settore)?”.
Tratto da PsyPost.org
(traduzione ed adattamento a cura della Dottoressa Alice Fusella)
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