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I bambini prelinguistici sanno classificare i colori

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La capacità di categorizzazione dei colori e l'acquisizione del linguaggio sono facoltà indipendenti

Bimbo e coloriUn gruppo congiunto di ricercatori della Chuo University, Japan Women's University e Tohoku University ha scoperto che i bambini di età compresa tra i 5 ei 7 mesi hanno nel loro cervello una rappresentazione categoriale dei colori, ancor prima di acquisire il linguaggio.

Secondo l’ipotesi tradizionale e datata della relatività linguistica di Sapir e Whorf, il linguaggio definisce la nostra percezione; questa idea è ampiamente accettata in vari campi di studio, tra cui la psicologia, la linguistica e l'antropologia. Anche la percezione del colore è inclusa in questa teoria, dal momento che i colori dispongono ciascuno di un nome specifico.
Anche attraverso numerosi studi sul colore nelle diverse lingue del mondo, si è rilevato che la percezione categoriale dei colori è fortemente influenzata dal linguaggio.

D'altra parte, la somiglianza delle categorie di colore in culture e lingue differenti è riportata come una forte evidenza dell'universalità delle categorie di colore. Pertanto, se il linguaggio influisca o meno sulle categorie di colore è stato uno degli interrogativi centrali relativi a come percepiamo i colori.

Questo nuovo studio rivela, invece, che la categoria dei colori può essere indipendente dal linguaggio, almeno nella fase iniziale di sviluppo del sistema visivo di un bambino.
A tal proposito, sono stati sottoposti alla ricerca i neonati aventi dai 5 ai 7 mesi per vedere se l'attività cerebrale si differenziava a seconda delle varie categorie di colori; tale attività è stata misurata con la tecnica della spettroscopia del vicino infrarosso (NIRS), non invasiva per i neonati.

Lo studio ha riscontrato che l'attività cerebrale aumentava in maniera significativa quando si alternavano i colori blu e verde, mentre non vi è stata alcuna reazione rilevante per l'alternarsi delle diverse tonalità di verde. Tale differenza è stata osservata solo nella zona occipito-temporale di entrambi gli emisferi, destro e sinistro.

Una differenza simile, senza lateralizzazione significativa, è stata rilevata anche in partecipanti adulti. Dal momento che la facoltà linguistica risiede nelle aree dell'emisfero sinistro per la maggior parte degli adulti destrimani, l'attività cerebrale osservata non aveva alcun rapporto diretto con l'elaborazione del linguaggio.

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Inoltre, l'attività cerebrale scaturita dalle differenze categoriali del colore non è stata osservata esclusivamente nella regione occipitale che, come è noto, svolge un ruolo significativo nella fase iniziale dell'elaborazione visiva.

Questi risultati pertanto dimostrano che l'informazione del colore viene elaborata attraverso gli strati corticali nei neonati, esattamente come negli adulti.
Ne consegue che l'attività cerebrale in risposta alle diverse categorie di colore è rappresentata in modo diverso nei neonati, anche prima dell'acquisizione del linguaggio. Quindi il risultato implica che le varie categorie di colore si possono acquisire ed apprendere indipendentemente dalle facoltà linguistiche rilevanti.

 

Tratto da PsyPost

 

(Traduzione e adattamento a cura della Dottoressa Benedetta Marrone)

 


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Tags: linguaggio sviluppo antropologia categorizzazione attività cerebrale percezione colori bambini prelinguistici classificare relatività linguistica linguistica universalità NIRS occipito-temporale lateralizzazione elaborazione visiva

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