I bambini timidi hanno bisogno di un legame sicuro con i genitori
Secondo un nuovo studio in collaborazione con l’Università di Waterloo, i bambini timidi hanno bisogno di un legame forte con i loro genitori per evitare di sviluppare Disturbi d’ansia in adolescenza.
È stato riconosciuto, per qualche tempo, che i bambini che reagiscono con l’inibizione comportamentale o la timidezza alle nuove situazioni hanno un rischio aumentato di internalizzare i problemi quando crescono. “Ma con questo studio”, ha detto uno degli autori, la professoressa Heather Henderson, “sappiamo che i neonati ed i bambini con un temperamento inibito, che hanno anche relazioni d’attaccamento insicure, hanno maggiori probabilità di diventare ragazzi ansiosi a livello sociale – specialmente i maschi”.
I ricercatori hanno trovato, quindi, che l’attaccamento è importante, in special modo, quando un bambino mostra inibizione comportamentale o timidezza di fronte a situazioni o persone nuove.
Lo studio longitudinale, condotto dalla professoressa Henderson del Department of Psychology a Waterloo ed i collaboratori della University of Maryland e del National Institute of Mental Health, ha incluso 165 adolescenti tra i 14 ed i 17 anni, provenienti da famiglie di classe media ed alta, le quali sono state periodicamente valutate per tutta la prima infanzia, cominciando dai 4 mesi fino all’età adolescenziale.
L’attaccamento dei bambini ai genitori è stato misurato usando il paradigma della Strange Situation, che include una serie di episodi di separazione e ricongiungimento con le loro madri. Il comportamento dei bambini, ed in modo particolare quello che si manifestava durante gli episodi di riunione, è stato osservato e codificato al fine di delineare le tipologie d’attaccamento. I bambini che si avvicinavano rapidamente al genitore, erano facilmente placati ed erano volenterosi di tornare ad esplorare la stanza, erano classificati come sicuri. Al contrario, i bambini che evitavano il contatto o mostravano rabbia, un distress non moderato o altri tipi di risposte atipiche al ritorno del genitore, erano classificati come insicuri.
L’inibizione comportamentale, l’altro fattore analizzato in questo studio, era ripetutamente valutato lungo la prima e la media infanzia, usando osservazioni di laboratorio e misure della relazione materna. Le valutazioni si focalizzavano sulla reazione dei bambini ad oggetti, persone o situazioni non familiari: se rispondevano ripetutamente con paura o ritiro sociale, erano classificati come inibiti a livello comportamentale.
Questo è il primo studio empirico a lungo termine sull’influenza combinata di attaccamento ed inibizione comportamentale come predittori dell’ansia giovanile. Se i ricercatori hanno trovato che l’inibizione comportamentale era associata con un’ansia maggiore quando i bambini avevano anche relazioni d’attaccamento insicure, in questo studio essa era particolarmente forte per i ragazzi. La professoressa Henderson ed i suoi collaboratori hanno detto che c’è bisogno di ulteriori studi per capire come il sesso di un bambino influenzi lo sviluppo dell’ansia.
“Il messaggio più importante che emerge da questo studio è che i genitori competenti e responsivi, che formano una relazione sicura con i loro bambini, possono essere un fattore protettivo estremamente importante nello sviluppo dei loro figli”, ha detto la professoressa Henderson. “I disturbi d’ansia sono tra i più comuni problemi psichiatrici visti nei bambini e negli adolescenti, possiamo usare questa informazione riguardo le prime influenze per aiutare a cambiare gli schemi di sviluppo dei bambini a rischio prima che emergano problemi significativi a livello clinico”.
(Traduzione e riassunto a cura della dottoressa Alice Fusella)
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