Pubblicità

Sostenere l'autostima degli adolescenti. Pillole pratiche per genitori ed insegnanti

0
condivisioni

on . Postato in Infanzia e adolescenza | Letto 9900 volte

5 1 1 1 1 1 Votazione 5.00 (14 Voti)

Riflessioni sul tema della responsabilizzazione, educazione all’errore ed ascolto attivo. Tre strumenti straordinari per mantenere dei buoni livelli di autostima negli adolescenti.

di Francesca Mangano

Sostenere lautostima degli adolescenti. Pillole pratiche per genitori ed insegnantiL’ autostima si comincia a costruire fin dai primissimi anni di vita e rappresenta il valore che ogni individuo attribuisce a sé stesso. Non è qualcosa di pre-esistente, né di completamente presente o assente.

L’autostima si costruisce giorno dopo giorno attraverso i rimandi continui che le persone significative forniscono ai bambini ed adolescenti e attraverso le esperienze positive di efficacia che gli stessi sperimentano nel corso della crescita. I genitori, i fratelli, i nonni, i parenti e più tardi il gruppo dei pari e ed insegnanti plasmano e contribuiscono all’idea che bambini ed adolescenti hanno di sé stessi.

I fattori che contribuiscono allo sviluppo e mantenimento di una buona autostima nei bambini ed adolescenti sono:

  1. I successi, ovvero la sensazione di essere riusciti in qualcosa.
  2. L’autoefficacia, ovvero il senso di competenza e la percezione di sentirsi capaci di fare.
  3. L’accettazione del gruppo, ovvero il senso di apprezzamento da parte del gruppo dei pari e delle persone significative.
  4. La soddisfazione, ovvero la sensazione che deriva dalla realizzazione delle proprie potenzialità.

L’autostima negli adolescenti si fonda in particolar modo sul rimando del gruppo dei pari e molto meno su quello dei genitori ed insegnanti. Ma anche gli adulti in questa fase di sviluppo hanno un ruolo fondamentale. Cosa possono fare dunque genitori ed insegnanti per aumentare il senso dell’autostima negli adolescenti?

Per prima cosa è necessario ricorrere al concetto della responsabilizzazione. È importante che gli adolescenti vengano responsabilizzati e non trattati come bambini. Cosa significa responsabilizzare? Assumersi e accettare le conseguenze delle proprie azioni, dei propri comportamenti, delle proprie emozioni e dei propri pensieri, siano esse positive e piacevole che negative e spiacevoli.

Questo contemporaneamente necessita che gli adulti di riferimento abbassino il controllo su di loro, permettendogli così non solo di sentirsi capaci ed utili, ma anche di sperimentare la percezione di autoefficacia. In questo periodo specifico di emergenze dal COVID19, ad esempio, i genitori ed insegnanti possono coinvolgerli, a seconda degli interessi individuali e specifici dei ragazzi, in attività che riguarda la casa o la scuola.

Ad esempio è possibile chiedere loro di ricevere un aiuto per gli aspetti tecnologici e digitali, in cui tra l’altro sono molto capaci, piuttosto che farsi dare una mano nella riorganizzazione degli spazi, pulizia degli ambienti o preparazione dei pasti. Se ascoltate gli adolescenti e sentite le loro proposte vi potranno aiutare in molti modi e contemporaneamente permetterete loro di sentirsi importanti, utili ed efficaci.

Pubblicità

Secondariamente è buona prassi che gli adulti di riferimento incentivino gli aspetti riflessivi e metacognitivi degli adolescenti. E’ importante aiutarli a riflettere su sé stessi, sugli altri e sul mondo. Avere un pensiero su di sé, sugli altri e sull’ambiente che li circonda permette loro di imparare ad esprimersi meglio e non ultimo di sentirsi più sicuri. Per raggiungere questo obiettivo, creare un clima di ascolto è il primo passo fondamentale da intraprendere.

L’ascolto non deve essere giudicante, ma empatico ed attivo, altrimenti si rischia di chiudere il canale comunicativo e porre delle barriere che impediscono il passaggio e la trasmissione dei contenuti della comunicazione.

Per ascoltare gli adolescenti basta porre delle semplici domande, prendendo ad esempio spunto da fatti quotidiani che sentiamo in questo periodo di emergenza ed isolamento. Possiamo chiedere loro: Che opinione hai di questa cosa? Cosa ne pensi tu? Come ti fa sentire questa cosa? Cosa pensi di questo comportamento?

Infine è bene fare alcune riflessioni sulla scuola. La scuola è un ambiente giudicante che mette in crisi molti ragazzi di oggi. Compito delle figure educative, in questa fase, è evitare l’identificazione del valore personale con il voto in pagella. Gli errori sono un’opportunità per apprendere e migliorare. Quello di sbagliare è un diritto. Chi sbaglia e rimedia ha la possibilità di imparare qualcosa di nuovo, a differenze di chi è convinto di essere immune dal commettere errori. Poter fallire e ritentare consente ai ragazzi di acquisire la percezione di controllo della situazione.

I genitori, gli insegnanti e gli educatori non devono pertanto sostituirsi ai ragazzi per evitare loro di fallire, altrimenti si impedisce lo sviluppo dell’autonomia e dell’autostima. Si può invece aiutarli a trovare un metodo di studio efficace, ad organizzare il tempo da dedicare alle attività di studio e alle attività piacevoli e, fattore più importanti, educarli all’errore e al fallimento. Questo gli permette di imparare a tollerare la frustrazione e a sentire che i loro sforzi non sono vani.

 

References

 

 

(Articolo a cura di Francesca Mangano, psicologa psicoterapeuta)

 

 

 


Scrivi articoli di psicologia e psicoterapia e ti piacerebbe vederli pubblicati su Psiconline?
per sapere come fare, Clicca qui subito!
 
Pubblicità
Stai cercando un pubblico specifico interessato alle tue iniziative nel campo della psicologia?
Sei nel posto giusto.
Attiva una campagna pubblicitaria su Psiconline
logo psicologi italiani
Vuoi conoscere la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia adatta alle tue esigenze? O quella più vicina al tuo luogo di residenza? Cercala su logo.png




 

 

0
condivisioni

Guarda anche...

Pubblicità

Pubblicità

I Sondaggi di Psiconline

informarsi sul web, quando si ha un problema psicologico

Pubblicità

Le Risposte dell'Esperto

Pensiero ossessivo (1624140870…

Fabio, 34 anni     Gentile Dottoressa/Dottore! Mi chiamo Fabio e 5 anni fà ho commesso un errore di tipo erotico.Ho cominciato a scambiare dei...

Problemi con marito [162342796…

Viola, 38 anni     Buongiorno, avrei bisogno di un consulto per dei problemi con mio marito.Mio marito è molto irascibile ma oltre a urlare no...

Ansia e paura nella guida [162…

Clarissa, 22 anni       Salve, vi scrivo perchè da un paio di mesi sto facendo le guide in autoscuola ma la sto vivendo un po' male...

Area Professionale

La trasmissione intergenerazio…

Modificazioni epigenetiche nei figli di sopravvissuti all’Olocausto I figli di persone traumatizzate hanno un rischio maggiore di sviluppare il disturbo post-t...

Il Protocollo CNOP-MIUR e gli …

di Catello Parmentola CNOP e MIUR hanno firmato nel 2020 un Protocollo d'intesa per il supporto psicologico nelle istituzioni scolastiche. Evento molto positiv...

Come gestire il transfert nega…

Per non soccombere alle proiezioni negative del transfert, lo psicoterapeuta deve conoscere con convinzione ciò che appartiene alla psiche del paziente e ciò ch...

Le parole della Psicologia

Podofobia

Una tra le paure meno conosciute sembra essere la podofobia ovvero la paura dei piedi. Il termine fobia (che in greco significa “paura” e “panico”)&n...

Sindrome ipercinetica

Nel disturbo ipercinetico si ha la contemporanea presenza di sintomi quali: la breve durata dell’attenzione, distrazione, iperattività e almeno un sintomo di im...

La Sindrome di Stendhal

Patologia  psicosomatica, caratterizzata  da un senso di malessere diffuso provato di fronte alla visione di opere d’arte di straordinaria bellezza. ...

News Letters

0
condivisioni