Sviluppo emotivo e sessuale in adolescenza
Le modificazioni puberali rappresentano presumibilmente una nuova organizzazione evolutiva che guida l’adolescente verso il raggiungimento di un’organizzazione sessuale definitiva, in cui il contenuto di desideri sessuali e identificazioni edipiche sono integrate in un’identità sessuale irreversibile.
I processi fisiologici che si verificano durante l’adolescenza possono spesso minacciare la permanenza del precedente senso di identità costruito, andando a mettere in discussione i modelli e le rappresentazioni che avevano governato le relazioni dell’adolescente con il suo corpo e i suoi sistemi relazionali fino a quel momento.
Anche se la pubertà non può ridursi alle sole trasformazioni sessuali, in letteratura si riscontra un’associazione tra lo sviluppo puberale e l’acquisizione della capacità riproduttiva adulta.
All’interno del presente articolo si cercherà quindi di esplorare il processo di crescente coinvolgimento dell’adolescente in una relazione affettiva e sessuale con un partner.
Dal punto di vista fisiologico, la pubertà è considerata come un breve evento da parte del sistema nervoso centrale, che attiva l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene promuovendo così la maturazione sessuale.
Da un punto di vista sociale, tuttavia, questa è intesa come un lungo periodo in cui avviene lo sviluppo sessuale e, contemporaneamente, emergono i primi comportamenti ed emozioni ad esso associati.
Queste trasformazioni definiscono un processo dinamico e integrato, in cui i livelli di funzionamento biologico, contestuale e psicologico sono pensati come “fusi”, ed esercitanti un’influenza sullo sviluppo del sistema personale e contestuale.
Da un punto di vista psicologico, i cambiamenti puberali mettono in discussione lo schema e le rappresentazioni che fino a quel momento lo avevano regolato, il rapporto dell’adolescente con il suo corpo, la famiglia e il gruppo dei pari, favorendo così l’integrazione delle pulsioni aggressive e sessuali rispetto alla pressione sociale e familiare.
In effetti, il contesto socio-familiare risponde ai cambiamenti fisici dell’adolescente, modificando i suoi atteggiamenti verso l’adolescente, in attesa di un comportamento più adulto.
Gli adolescenti possono, tuttavia, avere difficoltà a controllare i loro impulsi e regolare le loro espressioni di affetto in quanto caratterizzati da una personalità e funzionamento cognitivo che sono ancora parzialmente infantili, anche se manifestano modalità di funzionamento che si avvicinano a quelli di un adulto.
Gli adolescenti sono in grado di superare tali difficoltà quando riescono ad integrare i loro desideri e rappresentazioni sessuali di sé stessi in un rinnovato senso di identità personale che correla con le identificazioni precedenti.
Questo processo, spesso conflittuale, preannuncia altri cambiamenti, tra cui l’emergere di una nuova identità sessuale, l’apprendimento di un comportamento sessuale adeguato ed una rielaborazione dei legami familiari.
In altre parole, le modificazioni puberali rappresentano presumibilmente una nuova organizzazione evolutiva che guida l’adolescente verso il raggiungimento di un’organizzazione sessuale definitiva, in cui il contenuto di desideri sessuali e identificazioni edipiche sono integrate in un’identità sessuale irreversibile.
Secondo Buzwell e Rosenthal, l’identità sessuale, più in generale, è una dimensione che comprende “la percezione individuale delle qualità inerenti il dominio sessuale, cioè la percezione riguardo il proprio Sé sessuale, nonché le forme comportamentali sessuali dell’adolescente”.
Essa comprende l’autostima sessuale, l’auto-efficacia sessuale, e la rappresentazione sessuale soggettiva, che, a sua volta, è strutturata in quattro ulteriori caratteristiche: queste riguardano la percezione fisiologica della propria attivazione sessuale, il comportamento esplorativo legato alle pressioni dei desideri sessuali, la possibile ipersensibilità ansiosa al contesto sessuale, e, infine, le priorità interpersonali, che identificano le aree di impegno.
Si segnala inoltre che la sessualità di un soggetto non è limitata ad un’unica possibile espressione, ma in base a come questa viene espressa possono essere etichettate diversamente: ad esempio come sessualmente ingenua, sessualmente insicura, sessualmente avventurosa, sessualmente competente e sessualmente orientato.
Queste dimensioni possono essere correlate alle diverse qualità dell’identità sessuale e possono essere anche realizzate attraverso comportamenti sessuali a rischio.
Inoltre, durante la pubertà, l’aumento delle secrezioni di ormoni gonadici favorisce l’emergere del desiderio sessuale, inteso come “unità” di essere coinvolti in attività sessuali o ricerca di oggetti che possano soddisfare gli impulsi libidici.
L’intensità e la frequenza di questo desiderio può minacciare l’equilibrio dell’adolescente che deve farne esperienze per dare ad esso un senso, alla luce dell’idea di sessualità tramandata dalla propria famiglia, dalla società e dalla cultura.
Se, infatti, il desiderio sessuale favorisce il comportamento sessuale degli adolescenti, il processo decisionale che ne scaturisce si svolge secondo diverse modalità e cioè in relazione alle risorse che l’individuo ha a disposizione e in base agli eventi che si svolgono tra l’individuo e il suo spazio vitale.
In particolare, questo emerge dall’intreccio della scelta di due persone, le cui intenzioni di essere coinvolti in un rapporto sessuale sono meglio predette dai loro sistemi di credenze comportamentali, religiose, la pressione dei pari, norme genitoriali, comportamenti precedenti e la percezione di controllo verso il proprio comportamento.
Nonostante ciò, il comportamento manifesto è determinato dalla loro esperienza comportamentale precedente e dal controllo comportamentale percepito, più che dai desideri che essi esprimono.
Bonino e collaboratori sottolineano, in particolare, che l’attività sessuale gioca almeno tre ruoli diversi nello sviluppo generale degli adolescenti.
Il primo si riferisce allo status di adulto, allo sviluppo dell’autonomia e integrazione della componente sessuale nell’identità personale.
Il secondo è collegato alla necessità di esplorare, trasgredire e sperimentare, che caratterizzano l’adolescente; infine, il terzo riguarda le tendenze emulative e la necessità di essere accettati dal gruppo dei pari.
In relazione allo sviluppo emotivo, invece, i comportamenti sessuali offrono il “contesto” in cui i giovani adulti possono mettersi significativamente in gioco, costruendo il proprio modo di vivere ed esprimere le loro emozioni ed affetti il quale, però, resta comunque modellato dal sistema familiare e dal contesto sociale.
Le relazioni amorose, invece, offrono la possibilità e la motivazione per realizzare i propri desideri sessuali; in tal modo possono essere esplorate le emozioni sessualmente-orientate ed espressi i comportamenti sessuali.
In tale contesto, l’adolescente impara ad integrare, attraverso il rapporto con una persona della stessa età, le pulsioni sessuali che lui o lei sente, e sviluppare la competenza necessaria per stabilire future relazioni intime.
Questa competenza include l’essere in grado di rivelare sé stesso, la reciprocità, l’empatia verso i sentimenti e le sensazioni dei propri partner.
Ciò implica che, a poco a poco e contestualmente, gli oggetti sessuali sono percepiti come esseri umani dotati di desideri e bisogni autonomi, che devono essere presi in considerazione e tenuti presenti quando si esprimono i propri bisogni e desideri.
Relazioni sessuali in adolescenza
L’emergere di vicissitudini sentimentali costituisce, quindi, un aspetto centrale nello sviluppo adolescenziale, strettamente intrecciato con lo sviluppo sessuale e puberale.
All’interno di tale quadro, la negoziazione dell’intimità prende forma, e Reis e Shaver la definiscono come “un processo interpersonale all’interno del quale due partner interagiscono tra loro tramite l’esperienza e l’espressione dei sentimenti, comunicati verbalmente e non verbalmente, soddisfando le motivazioni sociali, aumentando o riducendo le paure, parlando e conoscendosi reciprocamente, divenendo così ‘intimi’”.
Ciò comporta lo sviluppo di competenze emotive, comportamentali e motivazionali, la cui acquisizione rappresenta un risultato esclusivamente adolescenziale.
Le relazioni affettive adolescenziali più mature sono infatti definite da cinque caratteristiche distintive, le quali, a loro volta, sono rappresentate dal grado di coinvolgimento, la scelta del partner, la tipologia del rapporto, la qualità del legame e i processi cognitivi ed emotivi sottostanti.
Queste si formano all’interno dei gruppi eterosessuali, dove gli adolescenti esperiscono nuove dimensioni di affetto e nuove modalità di stabilire dei rapporti.
Dubphy, in particolare, descrive un processo che, partendo da piccoli gruppi omosessuali (prima fase), porta alla formazione di un rapporto di coppia (quinta fase), passando attraverso tre stadi intermedi, in cui le interazioni eterosessuali diventano sempre più frequenti e profonde fino ad essere organizzate in relazioni sentimentali genuine.
Questo modello piuttosto datato è stato poi replicato, confermando che i giovani adulti iniziano a trascorrere più tempo con il gruppo dei pari, facendo esperienza anche dal punto di vista sessuale. Inizialmente sperimentano tali attività nel contesto del gruppo, ma vengono poi trasformate in autentiche relazioni diadiche.
Le relazioni sentimentali adolescenziali seguono quindi un percorso di crescita emotiva e sessuale, definito dall’orientamento verso l’altro, la comunicazione, l’impegno, la cura e la maturità sessuale.
Inizialmente, l’adolescente si concentra prevalentemente su sé stesso, sui propri desideri e bisogni, mentre vengono trascurati quelli del partner.
Quando si passa poi ad un livello centrato sul “ruolo” vi è invece una presa di coscienza, da parte del singolo, rispetto al fatto che, conoscere e rispettare il proprio partner è parte dell’essere un buon amico e un buon compagno.
Tuttavia, un’adeguata elaborazione del concetto di impegno emotivo o sentimentale ancora non esiste. Alcuni sentimenti vengono condivisi all’interno del rapporto, mentre altri non vengono espressi esplicitamente.
Questa fase delle relazioni romantiche rappresenta, in adolescenza, la base attraverso cui si andranno a sviluppare relazioni intime più stabili, raggiungendo così un livello di connessione con l’altro.
Gli individui che possiedono questa competenza all’interno della relazione, presentano una comprensione attiva di sé e degli altri, e riescono a creare relazioni stabili e soddisfacenti, muovendosi lungo le linee della tenerezza e della passione.
Pertanto, non è solo la natura delle relazioni sentimentali che cambiano durante l’adolescenza, ma ci si avvicina maggiormente a quelle tipiche del mondo adulto. I bisogni socio-emotivi che vengono soddisfatti attraverso tali relazioni subiscono un cambiamento significativo.
Successivamente, nella tarda adolescenza e la prima età adulta, la relazione di coppia procede avviandosi così verso lo sviluppo dei sistemi motivazionali di attaccamento e di cura, consentendo la trasformazione del partner nella figura principale di attaccamento.
Da questo momento in avanti, gli individui cominciano a contare sul proprio partner per il sostegno emotivo di cui hanno bisogno, modificando la gerarchia dei legami di attaccamento e trasferendo progressivamente tali funzioni dai propri caregiver ai partner attuali.
Le relazioni romantiche rappresentano quindi una delle declinazioni dello sviluppo adolescenziale, e allo stesso tempo, svolgono un ruolo primario nella definizione di altri domini dello sviluppo.
L’innamoramento adolescenziale supporta infatti lo sviluppo della sessualità e dell’identità sessuale, rappresentando il contesto primario in cui l’adolescente può esperire la prima relazione sessuale e incrementare così la sua conoscenza in questa area.
Gli adolescenti che si interrogano circa il proprio orientamento sessuale, infatti, ricercano supporto in una relazione che conferma o modifica le loro preferenze sessuali, scoprendo le caratteristiche di altri che possono attirarli e imparando così a discernere tra ciò che desiderano dai loro partner e ciò che il partner desidera da loro.
L’interesse sessuale verso l’altro, inoltre, aiuta gli adolescenti ad affrontare le emozioni legate al sentirsi inadeguati e rafforzano così positivamente l’immagine di sé come individuo.
Le esperienze romantiche influenzano inoltre lo sviluppo dell’identità adulta. Primariamente, attraverso i rapporti di coppia, gli adolescenti sviluppano una percezione distinta di sé dagli altri, che è differente da quanto hanno appreso dalla propria famiglia o amici, e andando a definirla sulla base della qualità della loro relazione romantica.
Secondariamente, le esperienze sentimentali aiutano a determinare l’autostima, la fiducia nelle proprie capacità e le aspettative di successo all’interno dei contesti scolastici e sentimentali.
Gli adolescenti coinvolti in un rapporto affettivo, percepiscono un maggiore benessere psicosociale e sono in grado di adattarsi alla loro condizione di sviluppo, beneficiando dei vantaggi offerti dallo sperimentare emozioni, e riducendo così la possibilità di impegnarsi in comportamenti sessuali a rischio.
Gli adolescenti che invece non esperiscono un rapporto affettivo ed emotivo, invece, presentano grandi aspettative di realizzazione personale nel campo scolastico, ma non in quello del benessere psicologico.
Essi sembrano meno disposti ad affrontare le attività tipiche dello sviluppo della loro età, come l’autonomia e la costruzione dell’identità adulta.
Infine, quegli adolescenti che si sono impegnati prematuramente nelle relazioni e hanno sviluppato comportamenti sessuali promiscui, percepiscono un maggior senso di malessere psicosociale, nella misura in cui hanno assunto solo le caratteristiche esterne di un adulto, alimentando così scarse aspettative di successo personale e scolastico.
Questo potrebbe poi portare alla sperimentazione di comportamenti a rischio e altri insuccessi. Le relazioni sentimentali producono inoltre un effetto diretto sulla sfera familiare e del gruppo dei pari.
Anche se la ricerca non è ancora in grado di indicare con chiarezza in quale direzione tale aspetto si materializza, è evidente, per esempio, che le relazioni di coppia, o amicali, riducono il tempo che gli adolescenti trascorrono con i loro genitori e determinano un significativo aumento dei livelli di conflitto tra questi e i figli.
Esistono però delle informazioni riguardanti i processi attraverso cui i rapporti con le figure parentali favoriscono lo sviluppo della competenza emotiva dei bambini.
In particolare, l’influenza dei sistemi operativi interni consentono agli adolescenti di costruire schemi di riferimento per la definizione dell’intimità e valutare la misura in cui saranno coinvolti in relazioni sentimentali.
La letteratura sottolinea, inoltre, quanto le dinamiche relazionali tra familiari e figli siano predittrici di quelle che l’adolescente instaurerà con il suo futuro partner, in particolare rispetto alla vicinanza, al supporto emotivo, l’adozione di modalità interpersonali che favoriscono l’autonomia e l’assertività, modalità per negoziare i conflitti, e più in generale le capacità comunicative e il livello di aggressività e l’ostilità sperimentato durante gli scambi interattivi.
Tuttavia, sembra che questa influenza è più evidente a partire dalla tarda adolescenza, quando le relazioni affettive di un adolescente assomigliano di più a quelle di un adulto.
Rispetto al gruppo dei pari, invece, l’instaurare una relazione romantica può gradualmente far “decadere” le relazioni amicali, divenendo spesso una fonte di conflitto tra l’adolescente e i propri amici. Da un punto di vista strutturale, la relazione modifica il gruppo dei pari, attraverso l’inserimento di nuovi membri che, a loro volta, facilitano i contatti con altri gruppi.
Questo processo tende però ad arrestarsi nella tarda adolescenza quando, in concomitanza alla trasformazione della relazione romantica in una relazione di attaccamento, il gruppo diviene sempre più piccolo e i contatti tra i membri diventano sempre meno importanti e frequenti.
Le relazioni amicali e di coppia, in ogni caso, sono caratterizzate da modalità di funzionamento analoghe, con particolare riferimento all’intimità, fiducia, e apertura delle rispettive dinamiche, alle abilità comunicative utilizzate durante le interazioni e al grado di ostilità e conflitto da cui essi sono caratterizzati.
La qualità delle amicizie e i processi di rappresentazione che si sono instaurati, attivano le abilità sociali acquisite nei rapporti con i coetanei per modellare la natura del rapporto di coppia.
Inoltre, un gruppo di amici tende ad orientare la scelta dei potenziali partner, sanzionare le norme e le regole di negoziazione delle relazioni intime e comportamentali iniziali.
Durante l’adolescenza, inoltre, la capacità di formare delle relazioni chiuse non è tanto un compito evolutivo, ma piuttosto una caratteristica evolutiva emergente che ancora è in fase di definizione.
È solo all’inizio dell’età adulta che l’intimità, nelle sue componenti emotive e sessuali, diventerà un processo chiave nella definizione della maturità dell’individuo, consentendo così di acquisire la capacità di formare relazioni sentimentali stabili.
Conclusioni
Come suggerito dalle considerazioni effettuate, lo sviluppo sessuale ed emotivo identifica una serie di processi profondamente intrecciati, che sono fondamentali per la definizione del viaggio dell’adolescente verso l’età adulta.
Per quanto riguarda lo sviluppo sessuale e il comportamento, una maggiore comprensione dei rapporti sessuali adolescenziali , comporterebbe una giustapposizione dello studio dell’espressione sessuale precoce ad un’analisi ecologica dei singoli processi di sviluppo, prendendo nota degli elementi di continuità che, come altri, caratterizzano questa dimensione dello sviluppo personale.
Inoltre, sarebbe opportuno adottare una visione più generale della sessualità adolescenziale, svincolandola dal concetto di pericolo, malattia e morte a cui spesso viene associata, e affiancandola, invece, all’idea di piacere, gioia e fiducia, favorendo così la consapevolezza degli aspetti normativi e di sviluppo adeguati sia per gli adolescenti che per la loro sessualità.
Articolo tratto dalla rivista “Social and Behavioral Sciences”
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(Traduzione e adattamento a cura della Dottoressa Giorgia Lauro)
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