Abuso sessuale e sue conseguenze. Intervista a M.Giordano
Margherita Giordano è autrice di Abuso sessuale e dinamiche familiari, recentemente pubblicato da Edizioni Psiconline, è psicologa, si occupa di psicologia e psicopatologia dello sviluppo ed è specializzata in ArtCounseling e tecniche di rilassamento.
Nel testo cerca di svelare i giochi familiari tipici delle famiglie abusanti e incestuose e di ricostruire e capire le dinamiche interattive che caratterizzano tali famiglie “patologiche”, soffermandosi prima però sui fattori predisponenti l’abuso sessuale, l’incesto o il maltrattamento all’interno del nucleo familiare. Nella intervista che segue ci presenta il suo volume da poco in libreria.
D. Sembra che negli ultimi anni si stia parlando sempre più di frequente di abuso sessuale, è un argomento di attualità o è sempre esistito?
R. È certamente un argomento di grande attualità, ma in fondo è un fenomeno che esiste sin dall’antichità. La differenza è che oggi c’è una maggiore conoscenza e consapevolezza di quelle che sono le ripercussioni negative vissute e subite dalle vittime di abuso e questo ha portato ad un notevole aumento di denunce e quindi ad una maggiore tutela della vittima sia a livello psicofisico che giudiziario.
D. Quando si può affermare di trovarsi di fronte a un caso di abuso sessuale?
R. Quando è possibile rilevare ed accertare determinati indicatori fisici, psicologici e comportamentali, ma talvolta questi indicatori non sempre costituiscono un elenco completo e certo sul quale poter desumere con esattezza se l’abuso si è realizzato oppure no. Sono molti, infatti, i casi in cui la sintomatologia clinica non è troppo esaustiva e dove rimangono molti dubbi.
D. Nei casi accertati o sospetti di abuso sessuale, quali sono gli operatori coinvolti?
R. Nel momento in cui è stato accertato o sospettato un caso di abuso sessuale, è indispensabile che ci sia un lavoro di equipe professionale che coinvolga diversi operatori (giudiziari, socio-sanitari, psicologi, medici), in modo da tutelare la vittima sia da un punto di vista giuridico che psico-fisico.
D. Chi è coinvolto nell'abuso sessuale e chi va "curato" e nei casi di abuso in ambito familiare quali persone sono coinvolte?
R. Generalmente è coinvolta l’intera famiglia e quindi la cura, l’assistenza e il sostegno psicologico riguardano non solo la vittima abusata, ma anche i suoi familiari, nonché l’abusante.
Di fronte ad un caso di incesto è coinvolta l’intera famiglia, poiché oltre alla vittima abusata ci sono i familiari denominati “osservatori” (coloro che sanno), che mantengono il segreto e tra questi vi è ovviamente anche l’abusante.
D. Quali sono le dinamiche familiari delle famiglie abusanti, e quali sono i fattori predisponenti l'abuso sessuale?
R. Il fattore predisponente principale dell’abuso sessuale è il cosiddetto “ciclo ripetitivo dell’abuso”, ovvero la ripetizione di questo atto “patologico” di generazione in generazione, in cui solitamente la vittima abusata potrebbe diventare un eventuale adulto abusante, a causa di un processo inconscio di identificazione con l’abusante. Le dinamiche familiari delle famiglie abusanti sono patologicamente rigide ed è proprio questa rigidità che favorisce l’instaurarsi e il mantenimento del “segreto”, elemento tipico del’incesto. Infatti una dinamica familiare caratterizzante delle famiglie incestuose è il cosiddetto “triangolo rigido” costituito dalla vittima, l’abusante e l’osservatore.
D. Quali sono le conseguenze dell'abuso sessuale?
R. Un abuso sessuale provoca soprattutto nella vittima gravi conseguenze negative da un punto di vista fisico, psicologico, comportamentale, affettivo, relazionale, familiare, sociale a breve e a lungo termine.
D. Cosa si potrebbe/dovrebbe fare per prevenire i casi di abuso e intervenire tempestivamente nei casi accertati per aiutare la vittima ma anche i familiari?
R. Bisognerebbe imparare a saper rilevare tempestivamente i primi indicatori psico-fisici e comportamentali della potenziale vittima, in modo da accertare subito il caso e avviare il prima possibile un intervento adeguato.
D. Come si interviene quando si è di fronte a un caso a rischio di abuso?
R. L’intervento primario è quello giudiziario che accerta il caso, in un secondo momento è fondamentale intervenire soprattutto a livello psicologico con la vittima di abuso, la famiglia e l’abusante, attraverso un percorso psicoterapeutico adeguato e individualizzato.
D. A chi è rivolto il libro?
R. Il libro è rivolto a Psicologi, Psicoterapeuti, studenti in psicologia, Educatori, Mediatori, Medici, Assistenti sociali e a tutte le persone interessate all’argomento.
(Intervista a cura di Arianna Ciamarone)
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