Intervista a Gabriella Pravettoni sul libro WEB PSYCHOLOGY
Gabriella Pravettoni, docente di Psicologia generale e della personalità presso l'Università di Torino, ed autrice di cinque libri nell'ambito psicologico, ha appena pubblicato il libro-manuale "Web Psychology", presso Angelo Guerini Editore.
Psiconline:
I libri che trattano di Internet sono numerosi, ma questo affronta l'argomento da un punto di vista particolare. Professoressa, perché uno psicologo della personalità si interessa a Internet? Che cosa vuole trovare?
Prof.ssa Pravettoni:
In effetti i miei studi sono rivolti a comprendere la Rete intesa come luogo mediante il quale e nel quale si realizzano interazioni sociali e interazioni uomo-macchina. Quando si chatta, quando si comunica in una classe virtuale, quando si condividono idee ed emozioni con delle persone in un ambiente mediato dal computer, si vive un'esperienza in cui è difficile tracciare dei confini netti tra ciò che è reale e ciò che è virtuale. Il libro vuole valutare come la vita prende forma nella Rete, analizzando gli attori che vi interagiscono, i loro comportamenti e gli ambienti della comunicazione mediata dal computer.
Psiconline:
Ha parlato di emozioni. Secondo Lei è quindi possibile vivere emozioni reali rimanendo seduti davanti al proprio computer?
Prof.ssa Pravettoni:
Sì, l'individuo si emoziona, si colloca in uno stato passionale che coinvolge il suo corpo dietro lo schermo. Quando digita, inscrive nel testo un mondo emotivo in grado di far circolare l'affetto nel discorso e che viene provato dall'individuo ricevente il messaggio. Noi non digitiamo per comunicare, ma comunichiamo per digitare, per esistere oltre la tastiera, per essere reali oltre lo schermo. Questo perché desideriamo il desiderio dell'altro, perché vogliamo sedurlo. Perché vogliamo soddisfare un bisogno di legami sociali.
Psiconline:
In quali contesti della Rete si può sedurre?
Prof.ssa Pravettoni:
La seduzione può essere una delle parti di un gioco, per esempio nei giochi di ruolo. Può avvenire in uno spazio di discussione orientato al gioco erotico, come una chat sulla seduzione. Oppure si può verificare in uno spazio di discussione generico.
Psiconline:
La Rete può soddisfare un bisogno di legami sociali. Spesso sentiamo parlare di comunità virtuali. Ci può spiegare che cosa sono?
Prof.ssa Pravettoni:
La comunità virtuale è un gruppo formato da persone che sono entrate in contatto grazie a Internet, si percepiscono come parte di un gruppo, vi partecipano, comunicano, creano relazioni interpersonali con gli altri membri. A differenza del gruppo, in cui l'interazione è tanto più intensa quanto più il gruppo è ristretto, nella comunità virtuale le possibilità di interazione e di influenza reciproca aumentano con l'aumentare del numero dei membri. Le ragioni costitutive delle comunità virtuali sono in genere gli interessi, gli ideali e gli obiettivi, ma è necessaria una partecipazione attiva per sviluppare senso di appartenenza. Altrettanto importante è la definizione, consapevolizzazione e interiorizzazione delle regole della comunità…
Psiconline:
Luca Console, prefatore del testo ed esperto di Intelligenza Artificiale sottolinea, tra gli ampi obiettivi del suo testo, quelli di: "stimolare la ricerca, di migliorare la comprensione delle nuove realtà digitali al fine di far vivere meglio gli uomini che poi, in fondo, sono ciò per cui la Rete esiste e ciò a cui la Rete deve ritornare, con tutta la sua ricchezza". Internet può davvero far vivere meglio le persone?
Prof.ssa Pravettoni:
In effetti l'interazione in Rete presenta vantaggi e rischi. I vantaggi della Rete, a mio parere, sono comunque più numerosi rispetto agli svantaggi. L'individuo può estromettere o modificare aspetti negativi della propria identità, mentre gli aspetti positivi possono essere meglio espressi e sviluppati. D'altra parte, proprio perché in Rete si può essere ciò che si desidera, esiste il rischio che la percezione di un contatto potenziale con il resto dell'umanità possa alimentare un senso di onnipotenza virtuale. Dalla presenza si passa alla tecnopresenza più esaltante e disinibitoria perché prevede un coefficiente di rischio minore. Ma il ritorno al reale non può essere senza conseguenze…
Psiconline:
A volte, quando si parla dei rischi di Internet, si parla di pedofilia. Perché? Esiste un legame?
Prof.ssa Pravettoni:
Internet non va intesa come un demone creatore di nuove forme di pedofilia, quanto piuttosto come una possibilità in più per i pedofili che, già attivi, hanno trovato nella Rete un luogo di smistamento di materiale per la loro perversione. Nel libro descrivo come la Rete favorisca fattori organizzativi ed individuali dei gruppi pedofili. E' tuttavia sufficiente seguire alcuni consigli per una navigazione sicura: Internet è come il mondo reale, ci sono cose buone e cose cattive. E' importante che i navigatori, specie i più piccoli, ne siano consapevoli. La presenza dei genitori e degli educatori è molto significativa, quanto a questo punto.
Psiconline:
Attraverso Internet è possibile acquistare beni e servizi. Molte persone sono però diffidenti. Perché alcune persone acquistano on-line e altre temono questo tipo di transazioni?
Prof.ssa Pravettoni:
L'acquisto on-line permette di dare visibilità al proprio status, di garantirsi una posizione rispetto a chi è privo di accesso. Acquistare attraverso la tecnologia è un'affermazione del proprio Sé, delle proprie capacità, dato che, oltre al denaro, richiede anche una minima competenza informatica. Entrano in gioco aspetti riguardanti emotività, socialità, personalizzazione e razionalità. Spesso gli utenti temono di essere derubati del loro numero di carta di credito, di non ricevere assistenza nel caso il prodotto acquistato avesse dei problemi, oppure di non ricevere il prodotto acquistato. Le paure sono legittime, dato che si acquista in un ambiente virtuale pagando con denaro reale! L'utente deve dare la propria fiducia a Internet, all'azienda che gestisce il sito, alle strutture del sito, al prodotto. Ci sono molte tecniche per limitare queste paure e le aziende che vogliono vendere su Internet non possono trascurarle…meglio un commesso noioso, ma che garantisce per noi, che un commesso inesistente!
Intervista alla Prof.ssa Gabriella Pravettoni sul libro "WEB PSYCHOLOGY" a cura della Dott.ssa Silvia Guberti
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