La psicologia del lavoro. Intervista al Dottor M. Barattucci
Sabato 10 ottobre si è svolto il primo Open Day della Psicologia presso il MuMi (Museo Michetti) di Francavilla al Mare. Intervista esclusiva al Dottor Barattucci.
All’evento, organizzato per divulgare approfondimenti tematici volti a promuovere e valorizzare i nuovi spazi informativi della Psicologia, ha partecipato come partner esterno anche Psiconline. Per formare ed informare professionisti e pubblico generico circa i nuovi ambiti della Psicologia abbiamo condotto una breve intervista al Dottor Massimiliano Barattucci, che si occupa professionalmente dell’area lavoro, organizzazione e formazione. Il Dottore con grande disponibilità, si è prestato a rispondere alle nostre domande illustrando in modo chiaro e diffuso l’ambito psicologico nel quale opera quotidianamente.
Di che cosa si occupa e qual è l’utenza alla quale si riferisce?
Lo psicologo del lavoro è al servizio dell’azienda, quindi principalmente ci occupiamo di aziende ed organizzazioni; ma lo psicologo si occupa anche di performance, carriera, selezione del personale e cambiamento; quest’ultimo si riferisce sia alla carriera che al livello personale e professionale.
Gli ambiti di interesse principali della psicologia del lavoro sono:
- Performance e valutazione del personale
- Motivazione, interesse organizzativo e gestione dei conflitti
- Profili professionali, mestieri e mercato del lavoro
- Processi di organizzazione del personale, cioè come è possibile migliorare l’organizzazione del lavoro
- Ricerca e selezione del personale
- Formazione e aggiornamento
- Aggiungerei anche un ambito che in Italia ultimamente sta muovendo i primi passi, mentre all’estero è già molto sviluppato, che è quello della comunicazione e del marketing
Di quali strumenti vi servite nel vostro ambito applicativo?
Gli ambiti e gli approcci sono tanti e quindi anche gli strumenti e le strategie sono a loro volta tanti. Vi mostro, ad esempio, una scheda di rilevazione di dati di un colloquio di lavoro, fornita di una serie di parametri valutativi della persona: dal modo di presentarsi alla motivazione e all’interesse che ciascuno ha nei confronti del lavoro, permettendoci così un giudizio complessivo del candidato in modo da valutarlo come adeguato o meno a quel lavoro.
Gli strumenti dello psicologo del lavoro sono tanti: utilizza colloqui ma anche assessment di gruppo; quindi occorre una specifica metodologia per garantire l’efficacia di tale intervento e per ridurre al minimo la discrezionalità bisogna usare metodologie rigorose. Esiste una scheda che riassume le variabili da osservare nei diversi candidati.
Tra gli altri strumenti la testistica è specifica nel campo del lavoro; molti test, tra cui il Big Five che è il più utilizzato nell’ambito organizzativo, hanno tarature specifiche relative proprio a questo campo. La specificità è giustificata dal fatto che c’è un’alta desiderabilità sociale quando ci si vuole candidare per una certa posizione lavorativa e quindi sono essenziali tali accorgimenti metodologici su questi strumenti.
Per i giovani psicologi e i neolaureati che si affacciano oggi al mondo del lavoro, quali sbocchi lavorativi offre il vostro campo?
Gli ambiti di applicazione sono tanti e spesso poco conosciuti dagli psicologi stessi. I giovani possono lavorare nelle agenzie del lavoro, in società di formazione, ma anche all’interno di aziende che hanno un ufficio del personale che si occupa di formazione, stipendi, gestione del personale e aggiornamento
Dove operate in concreto?
Come professionista opero a Pescara, ho uno studio personale, ma collaboro come consulente nelle agenzie per il lavoro. In passato mi sono occupato di selezione del personale e formazione in alcune aziende.
Ringraziamo il Dottor Massimiliano Barattucci per la sua disponibilità e collaborazione e invitiamo tutti voi che ci leggete a cercare sul sito il video integrale dell’intervista che ci ha rilasciato.
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