Psicologia delle folle
Psicologia delle folle è del 1895, un’opera che avrebbe avuto un’importanza decisiva nel secolo entrante, Il Novecento. E’ noto che il giovane Mussolini, e non solo, ma anche l’anarchico Sorel, e il sociologo Pareto dedicarono alla sua lettura un’attenzione assolutamente non occasionale.
Il libro in realtà introduceva con largo anticipo il tema della comparsa delle masse sul proscenio della storia. Ma a ben guardare, anche l’emersione della pubblica opinione e quindi della sua malleabilità, come ci dice poi Lipperman un famoso saggio del 1923.
Le Bon dipinge le folle come una forza distruttiva, priva di una visione d’insieme, indisciplinata e portatrice di decadenza, mentre esalta, viceversa, il peso delle minoranze in quanto forze capaci di creare. Nella sua visione, la massa - permeata da sentimenti autoritari e di intolleranza – genera una sorta di inconscio collettivo attraverso il quale l’individuo vive una sensazione di deresponsabilizzazione.
Ciò rende le folle facilmente orientabili da fattori esterni, in particolar modo dal prestigio e dal carisma di singoli individui all’interno della massa stessa. “Nell’anima collettiva, le attitudini intellettuali degli uomini, e di conseguenza le loro individualità, si annullano. L’eterogeneo si dissolve nell’omogeneo e i caratteri inconsci predominano”.
Gustave Le Bon
Psicologia delle folle
2019, Pagine: 172
EAN: 9788897109709
Prezzo: € 8,50
Editore: ShaKe
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