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Dare significato alle coincidenze

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La nostra vita è costellata di eventi che consideriamo coincidenze. La coincidenza indica due o più eventi che avvengono insieme(co-incidenza). Accadono due, o più, fatti collegati tra loro, ma in modo non causale, ossia senza rapporto di causa-effetto.

dare significato alle coincidenzeQuesti eventi possono essere azioni, fatti, sogni, ricordi, frasi, letture, film, incontri, telefonate, viaggi, immagini, fotografie...

Insomma, i termini della relazione che creano una coincidenza possono essere molto differenti tra loro, ma ugualmente importanti.

Alcune di queste coincidenze assumono ai nostri occhi importanza, suscitano il nostro interesse e non le consideriamo “semplici coincidenze”, ma vi intravediamo un significato. Due eventi ci paiono collegati tra loro in modo acasuale, attirano la nostra attenzione, poiché suscitano in noi un’emozione intensa.

La sensazione è quella di assistere a un piccolo miracolo, poiché la probabilità che quella contemporaneità si verificasse è statisticamente molto bassa.

Questo tipo di coincidenza “significativa” è stata studiata per primo dallo psicoanalista Carl Gustav Jung, il quale l’ha definita “sincronicità” e l’ha spiegata come “la contemporaneità di due eventi connessi quanto al significato, ma in maniera acausale”.

Un evento sincronistico è una coincidenza dotata di significato soggettivo per la persona a cui accade. Per Jung una coincidenza significativa ha tre caratteristiche:

  1. i fatti che la caratterizzano sono collegati senza un rapporto di causa-effetto,
  2. essa è sempre accompagnata da un’intensa reazione emotiva soggettiva,
  3. il contenuto dell’esperienza ha sempre un carattere simbolico. Le parole chiave sono “soggettività” e “emozione”.

Ciò che è interessante è che il considerare le coincidenze nella nostra vita, sposta il nostro punto di vista dalla logica di causa- effetto, a un’attenzione per ciò che ci succede in quanto significativo per noi. Ciò è difficile soprattutto nella nostra cultura, dove tutto ciò che accade deve essere sotto il nostro controllo e deve sempre avere spiegazioni razionali. Soffermarci sulle coincidenze significative, può invece farci concentrare sul nostro mondo interno, sul perché quella è per noi una sincronicità, che significato vi abbiamo visto e perché. Infatti l’attribuire a due eventi un carattere sincronistico, vuol dire che qualcosa è successo in noi, ci sono motivi psicologici consci, ma più spesso, inconsci, se noi l’abbiamo notato.

La coincidenza significativa si caratterizza per il tono emotivo, è accompagnata dalla sensazione di essere in presenza di qualcosa che supera i limiti umani per avvicinarsi al divino. In effetti chi l’ha provato sa a cosa mi riferisco, la sensazione è davvero quella di essere in presenza di un potere soprannaturale e c’è chi ritiene sia in effetti così!

L’accento va posto sul tipo di reazione emotiva molto particolare e profonda che il soggetto innegabilmente prova. Il suggerimento è quello di soffermarvisi. Non superare l’esperienza con cinismo, ma fermarsi a riflettere su ciò che proviamo, cercando di capire perché proprio quella coincidenza ci pare “numinosa”, ossia con un carattere quasi “divino”, che cosa possiamo capire di noi e della nostra vita attraverso di essa. E’ un’occasione che ci viene offerta per conoscerci meglio e per riconoscere un segnale circa la direzione da dare alle nostre scelte future.

Come per l’analisi dei sogni, anche le altre coincidenze, avendo un carattere soggettivo, possono essere capite solo dalla persona che le vive, solo a lei spetta svelarne il significato. E’ un’esperienza personale e il suo senso può essere deciso, in ultimo, solo da colui che ne è il soggetto-oggetto.
Cerchiamo di capire meglio. Jung osservava come, nella sincronicità, uno stato psichico sia simultaneo, avvenga insieme, ad uno o più eventi. Quindi un fenomeno interno, psichico, si collega a un evento esterno, un fatto reale. L’occasione è quella di cogliere tale collegamento e di rendere conscio un elemento inconsapevole.

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Sigmund Freud comprese che l’analisi dei sogni rende conscio l’inconscio, tale affermazione può essere estesa a tutti i fenomeni di sincronicità. Ciò è particolarmente vero nei momenti di crisi. Tutti noi ci siamo ritrovati in periodi di empasse, dove prendere una decisione era molto complesso, in cui due soluzioni parevano entrambe foriere di cambiamento e di rischio. Basti pensare a crisi emotive legate alla scelta di un nuovo lavoro, all’ affrontare una separazione, un viaggio lontano dai propri cari. Ciascuno ha avuto situazioni in cui sapere cosa sia giusto per sé non era facile. In tali frangenti, notare una sincronicità può essere il modo di uscire dall’empasse.

Può accadere che un evento, oppure un sogno, un libro “fortunosamente” trovato, un’informazione ricevuta, siano la risposta che aspettavamo per prendere quella decisione importante per la nostra vita. L’occasione per effettuare trasformazioni anche radicali nelle nostre esperienze, svolte in grado di modificare in profondità il nostro mondo.

Prendiamo questo esempio tratto dalla mia esperienza come psicoterapeuta:
Una paziente sognò se stessa, sua madre e sua nonna. Pochi giorni dopo scoprì una gravidanza inattesa. La coincidenza tra il “sogno delle tre madri” e la gravidanza aiutò la donna ad accettare il suo stato, lesse il sogno come un segnale. Forse non era preparata ad essere madre a livello consapevole, ma il suo inconscio le fece capire che sarebbe stata una buona madre, le indicò di essere pronta per questa esperienza.
 Esso mostra bene come l’aver notato una coincidenza significativa, abbia assunto un significato simbolico per la persona in concomitanza con un cambiamento importante per la sua vita.

Rivedendole dopo un po’ di tempo, ci si accorge che le svolte importanti della vita sono state spesso o sempre annunciate da coincidenze significative. A volte, pur avendole riconosciute, non abbiamo dato loro il giusto valore nel momento in cui accadevano, e, solo in un secondo tempo, siamo in grado di riconoscerne la rilevanza. Questo poiché tendiamo a privilegiare la razionalità e a notare solo i rapporti di causa-effetto. Spostando l’attenzione, invece, sulle relazioni acausali, possiamo riconoscere i momenti cruciali della nostra vita e avvantaggiarci di un utile punto di vista non convenzionale.

Lo scrittore Frank Joseph ci aiuta ad approfondire il significato evolutivo e “spirituale” delle coincidenze. Egli, rifacendosi al mondo greco, distingue tra “fato” e “moira” ed è a quest’ultima che ricollega il fenomeno della sincronicità.

I greci antichi distinguevano tra un destino inferiore, il fato, e un destino superiore, la moira. Quest’ultima concerne il seguire i suggerimenti del proprio cuore a dispetto delle regole, dei dettami sociali, di ciò che è ritenuto essere giusto dai più. Implica il seguire il proprio intuito, seguire la voce interiore che porta a fare ciò che si pensa adatto, ciò per cui ci si sente portati, destinati appunto. Non importa “cosa”, non importa il valore attribuito socialmente, importa l’intuitività ad esso legata. Possiamo definirla “vocazione”, è una chiamata interiore. Sta a noi accettare la chiamata, accorgercene e farla nostra volontariamente. Il fato è coercitivo, ma la moira no. Può essere la nostra occasione di “elevarci”, di seguire il nostro io profondo o anima.

Nel XXI secolo, sappiamo bene che il destino inferiore, il fato, non esiste, poiché siamo consapevoli del nostro libero arbitrio e dell’importanza che esso riveste. Se siamo liberi di decidere, se non esiste predestinazione, la responsabilità della nostra vita è nelle nostre mani. Diverso è per la moira, che invece, come si è visto, implica una scelta consapevole. Siamo noi a forgiare il nostro destino superiore.

A questo proposito studi effettuati da psicologi americani, hanno mostrato come per essere autenticamente felici, occorra esercitare le proprie potenzialità, ossia quelle capacità che ci riconosciamo e che esercitando le quali ci sentiamo pieni di energia. Quando ci si immerge in queste attività, si entra in uno stato di serenità, di forza, il tempo non esiste più, si sta davvero bene. Se ci dedichiamo a ciò che ci gratifica, la nostra vita migliora e si riempie di significato. In psicologia questo stato si chiama “flow" o esperienza ottimale.

Esistono test che aiutano a capire quali siano le potenzialità personali di ciascuno, ma anche solo dedicando un po’ di tempo, ci si può autoanalizzare e trovare, più o meno facilmente, i nostri punti di forza (“signature strenghts”). Le potenzialità personali sono molte e differenti, vanno da attività intellettuali, a capacità artistiche, sportive, spirituali, all’amore per la natura, all’impegno nel sociale, al volontariato…

Frank Joseph afferma che le coincidenze significative, indicandoci il cammino dal destino inferiore a quello superiore, ci mostrano se le attività in cui siamo impegnati sono la nostra vocazione, se siamo sulla via per il nostro “destino superiore”. Se notiamo sincronicità, possiamo avere la conferma delle nostre scelte. Come una guida che costantemente ci ricorda di seguire la voce del cuore, per trovare la nostra via autentica e crescere. Si tratta di un aiuto dal mondo interno a quello esterno e viceversa. E’ l’occasione in cui la psiche viene in aiuto al nostro scopo. Agendo a livello del non razionale, noi possiamo modificare, del tutto o in parte, il nostro “destino”, ossia possiamo partecipare alla creazione della nostra vita, sentendoci meno in balia degli eventi esterni.

Più concentriamo l’attenzione sulle coincidenze significative, più iniziamo a notarne altre e a lasciarci guidare da un senso ulteriore, l’intuito entra in gioco e trovare il significato a ciò che ci accade diviene via-via più semplice. Domandarsi “Che significato ha per me questo co-incidere di eventi?” attira la spiegazione, fornisce la risposta giusta per noi in quel momento. Così facendo, ci arricchiamo di informazioni utili per la nostra vita. Aumentiamo la capacità di comprendere la nostra via, il nostro modo di essere a questo mondo e ci sentiamo più forti e, soprattutto, più sereni.

A questo proposito, un altro aspetto da considerare è che, in una situazione di difficoltà, riconoscere una sincronicità e attribuirvi un senso, può avere, tra l’altro, un effetto catartico. La persona può, attraverso il carattere intimo e simbolico della coincidenza, capire aspetti di se stessa e delle persone a lei care, dando il via a una presa di coscienza con effetti terapeutici. Capire il significato di ciò che ci accade, può aiutare a svincolare un’emozione bloccata, dando il via a una reazione liberatoria, di scarica, “purificatrice” appunto. Può essere il momento in cui si comprendono errori commessi, fraintendimenti, colpe attribuite o lasciateci attribuire, scelte effettuate in passato e mai a pieno capite. Un’occasione per sbloccare parti più o meno profonde del nostro psichismo. Il momento per voltare pagina e cambiare, almeno in parte, la nostra vita. Un modo per agire più consapevolmente in futuro dopo aver compreso l’agire passato.

All’inizio, come per tutte le cose, non è semplice capire e, soprattutto, trovare il senso utile di ciò che ci accade, ma con il tempo diventa più immediato. Quando si nota il co-incidere di due o più eventi, bisogna sempre domandarsi qual è il messaggio contenuto in esso. Occorre ricordare che tale messaggio ci riguarda, è il nostro messaggio e che quindi è più facile comprenderlo con una sorta di illuminazione piuttosto che con un lungo scervellarsi razionale. L’intuito è un’ arma utilissima che dobbiamo imparare (re-imparare!) ad utilizzare. In effetti è probabile che, prima del predominio della scienza e del metodo scientifico newtoniano, all’intuito si desse molto valore. Sicuramente si prestava maggiore attenzione al sentire, all’emotività, al mondo interno fatto di sogni, premonizioni, sensazioni, intuizioni, sesto senso.

Appena prestiamo attenzione alla sincronicità accade che gli eventi a cui attribuire un senso aumentino, questo perché abbiamo iniziato a spostare lo sguardo dall’esterno all’interno. Siamo pronti ad abbandonare la causalità per abbracciare una visione più intima di noi stessi. Quando una serie di coincidenze si sussegue, quello è il momento per comprendere cosa sta succedendo, per scegliere il percorso adatto da seguire nella nostra esistenza. Quelli sono i segnali che noi stessi ci diamo per capire il nostro cammino. Sentire se stiamo bene, se siamo soddisfatti di noi stessi, di ciò che facciamo, oppure no. Le coincidenze notate possono confermarci le scelte o al contrario dirci che il sentiero preso al bivio non era quello adatto a noi, che è meglio tornare sui nastri passi e risintonizzarci per effettuare una scelta differente.

Riassumendo, le coincidenze sono dunque un’occasione per:

  • riconoscere segnali interiori e affiancare le emozioni al pensiero;
  • riflettere su di noi e fare un’autoanalisi;
  • aiutare lo scioglimento di un blocco emotivo (catarsi);
  • valutare le scelte future;
  • cogliere un segnale per effettuare un cambiamento;
  • trovare segni che la via che si sta percorrendo è quella giusta per noi (moira);
  • riconoscere (unitamente ad altri elementi) lo scopo della nostra vita;
  • affidarsi all’intuito

Chiaramente, tutti gli aspetti, o comunque molti, sono intrecciati tra loro in un unico intento di guida e aiuto per la nostra vita.

 
 
 Articolo a cura della Dottoressa Giacomina Rienzo

 

 


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Tags: coincidenze casualità

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