Gli aspetti sociologici dei social network
Le teorie sociologiche ci aiutano a pensare ad internet e ai social network come una piattaforma per presentare se stessi e relazionarci, più o meno efficacemente, con il mondo che ci circonda.
I sociologi usano il termine diversità culturale per catturare la varietà culturale che esiste tra le persone che si ritrovano a condividere uno spazio fisico o virtuale.
Un indicatore approssimativo della diversità culturale all'interno di un paese è rappresentato dal numero di lingue parlate dai suoi residenti.
Le teorie sociologiche - funzionalista, conflitto e interazionismo simbolico - ci aiutano a pensare ad internet come una piattaforma per presentare se stessi.
I funzionalisti si concentrano su come le parti della società funzionano in modi previsti e inaspettati per mantenere l'ordine sociale esistente.
Inoltre, prestano attenzione a come le parti interrompono l'ordine esistente in modi previsti e inaspettati. Naturalmente l'uso dei siti di social networking come piattaforma per presentare se stessi agli altri è la parte della società che attualmente viene analizzata.
Alcune funzioni previste o evidenti dei social network sono che facilitano le connessioni con familiari, amici e conoscenti; consentono ai membri di condividere foto e video; facilitano le discussioni con persone che hanno gli stessi interessi; e aiutano gli utenti a pianificare incontri faccia a faccia con gli amici.
Inoltre, consentono agli utenti di stabilire e mantenere i contatti con un numero molto maggiore di persone rispetto a quanto è in genere possibile fare nella vita normale.
Una funzione inaspettata o latente dei social network è che molti offrono agli utenti la possibilità di connettersi con persone con cui hanno perso i contatti.
È anche uno strumento che i dipartimenti di polizia utilizzano per raccogliere informazioni o prove incriminanti.
Una disfunzione manifesta dei social network è che non c'è modo di dire se le persone presentino un profilo di sé reale o “fabbricato”.
Come sostiene un critico, “c'è una sensazione generale che il social network sia una sorta di farwest nella gestione dell'identità”.
Molte persone creano una pagina Facebook allo scopo di incontrare amici con la stessa mentalità o rimanere in contatto, non pensando che i potenziali datori di lavoro possono vedere i loro post per raccogliere indizi su di loro, oltre che valutare il curriculum o il colloquio.
Una disfunzione inattesa o latente dei social network è che una volta che qualcosa viene pubblicato per gli altri, non c'è modo di controllare come verrà usato.
I teorici del conflitto cercano di identificare le varie tipologie di gruppi che si creano all'interno delle piattaforme di social network, nel tentativo di descrivere come i gruppi promuovono e proteggono i loro interessi.
Per quanto riguarda le piattaforme sociale, questi teorici si chiedono:
“chi controlla in ultima analisi questi siti? E chi beneficia di questo accordo e a spese di chi?”.
I teorici del conflitto sostengono che i gruppi avvantaggiati comprendono coloro che possiedono i social network, gli inserzionisti, i potenziali datori di lavoro e altre parti interessate alla vendita di prodotti.
Indipendentemente da quanto gli utenti ritengono di beneficiare dei social netowrk, in ultima analisi sono i gruppi svantaggiati, soprattutto, a credere erroneamente di controllare le informazioni che hanno pubblicato.
Facebook, ad esempio, chiarisce che “tutti i contenuti del Sito e disponibili attraverso il Servizio, inclusi progetti, testi, immagini, grafici, video, informazioni, applicazioni, software, musica e via dicendo, sono proprietà esclusiva della società”.
MySpace avverte che potrebbe utilizzare “cookie e strumenti simili per personalizzare il contenuto e la pubblicità ricavati dalle informazioni fornite al programma”.
Infine, gli interazionisti simbolici studiano l'interazione sociale e si concentrano sull'auto-consapevolezza, sui simboli e sull'ordine negoziato.
Questi si chiedono: “come fanno le parti coinvolte a sperimentare, interpretare, influenzare e rispondere a ciò che loro e altri stanno dicendo e facendo?”.
Gli interazionisti simbolici sono interessati ad apprendere come le piattaforme di social network fungono da specchio, offrendo agli utenti, in particolare agli adolescenti, la possibilità di essere notati dagli altri e di ricevere feedback.
Questo gruppo di studiosi che analizzano Facebook e altre piattaforme familiarizzano con il vocabolario ed i simboli che le persone usano per comunicare intenti e stati d'animo con parole come “blocco” (impedire ad un utente di stabilire un contatto o visualizzare un profilo) e “aggiungere” (avere un nuovo amico).
Da questo breve excursus si può quindi comprendere come l'impatto sociale dello sviluppo di nuove reti di comunicazione implichi la creazione di nuove forme di azione e interazione nel mondo sociale, nuovi tipi di relazioni sociali e nuovi modi di relazionarsi con gli altri e con se stessi.
In poche parole, l'uso dei social newtork ha trasformato l'organizzazione spaziale e temporale della vita sociale creando nuove forme di azione e interazione, e nuove modalità di esercizio del potere che non sono più legate alla condivisione di un luogo comune.
A cura della Dottoressa Giorgia Lauro
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Tags: internet social network