Il Metodo dell'atleta e le fasi del Problem Solving
Un nuovo studio, condotto attraverso tecniche di neuroimaging, identifica 4 fasi nascoste del Problem Solving
Ogni volta che si è sicuri su come è meglio procedere al fine di raggiungere un obiettivo o il risultato desiderato vengono messi in atto meccanismi di problem solving.
Per problem solving si intende un'attività di pensiero messa in atto da un individuo per raggiungere una condizione desiderata a partire da una condizione data; esso rappresenta un aspetto fondamentale dei processi di pensiero quotidiano.
Ma, quali sono le esatte fasi coinvolte in questo processo?
I ricercatori della "Carnegie Mellon University "(CMU) hanno utilizzato tecniche di neuroimaging per far progredire la comprensione sulle specifiche fasi mentali del problem- solving, attraverso la combinazione di dati di neuroimaging e risoluzione di compiti complessi matematici.
Obiettivo principale dello studio è quello di tracciare una linea temporale che associa il corso dei dati di imaging cerebrale in tempo reale al fine di ottenere informazioni su quello che succede momento per momento durante la fase di problem solving.
Anderson e colleghi hanno identificato quattro fasi distinte di cognizione coinvolti nella risoluzione di un problema:
- la codifica;
- la pianificazion;
- la risoluzione;
- la risposta.
Il focus della ricerca di Anderson è quello di comprendere al meglio la struttura del livello superiore di cognizione, attraverso un processo di decostruzione. Il lavoro dei ricercatori si concentra sulle "teorie unificate della cognizione."
Come sarebbe previsto, una volta che si codificano i vari aspetti della risoluzione di un problema di matematica, i ricercatori hanno notato che la fase di pianificazione tende ad essere più lunga se il problema richiede maggiore pianificazione, la fase solving, invece, tende ad essere più lunga quando la soluzione è più difficile da eseguire.
Individuare la lunghezza di queste durate ha permesso di tracciare una mappa sulle varie tappe di cognizione coinvolte nella risoluzione di un problema specifico.
In conclusione la ricerca dimostra che:
- La Soluzione di un problema avviene attraverso prove di errori e richiede l'attivazione della corteccia orbitofrontale (OFC);
- l'apprendimento migliora la plasticità strutturale lungo il raggio di assoni della "corteccia frontale"
Per questa ricerca, sono state catturate immagini del cervello durante la fase di apprendimento attivo in tempo reale, fotografando il cervello dei topi mentre imparavano a risolvere i problemi attraverso tentativi ed errori; i topi hanno svolto compiti di foraggiamento di mattina, e sono stati registrati cambiamenti cerebrali durante il pomeriggio.
I ricercatori sperano, in un prossimo futuro, che le loro scoperte possano essere utilizzate per incrementare la progettazione di metodi educativi più efficaci.
Le conoscenze acquisite da questo tipo di ricerca potrebbero essere utilizzate anche per aiutare gli studenti a estendere la loro conoscenza cristallizzata al di là del compito, aumentando la loro intelligenza fluida e flessibilità cognitiva.
Tratto da Psycology Today
(Traduzione e adattamento a cura della Dottoressa Addorisio De Feo Ilaria)
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Tags: risposta ridotta obiettivo codifica pianiificazione risoluzione decostruzione