Pubblicità

Il secolo della donna - Il '900 e il femminile

0
condivisioni

on . Postato in Per saperne di più | Letto 2846 volte

1 1 1 1 1 Votazione 0.00 (0 Voti)

Agli inizi di questo secolo Sigmund Freud scriveva: "La vita sessuale degli uomini è divenuta accessibile alla ricerca. Quella delle donne è nascosta dietro un'impenetrabile oscurità" (1).

Più tardi, in uno scritto del 1929 Freud (2) affermava che: "la vita sessuale della donna è il continente oscuro della psicoanalisi". Questa concezione tradizionale ed arcaica della donna e della sessualità femminile pervade tutta opera psicoanalitica di Freud. La psicoanalisi freudiana nasce su un modello maschile, su un aspetto fallico, sul complesso di Edipo e su quello di castrazione; ma nasce per curare e guarire l'isteria femminile. Per Freud la nevrosi è una malattia propria della donna.

Possiamo avanzare l'ipotesi che Freud avesse rimosso la figura del femminile, come peraltro avevano fatto prima di lui molti filosofi, psicologi, scienziati e tanti altri studiosi

Si può nutrire il ragionevole sospetto che la creazione della donna da una costola d'Adamo sia una favola, un'invenzione del tutto patriarcale, fatta dagli uomini a loro esclusivo vantaggio. Una bambina, a scuola, scrisse:

"Dio creò Adamo. Poi, guardandolo, Dio disse: "Credo che se mi ci provassi, potrei fare di meglio". E quindi creò Eva'. La bambina. inconsciamente, aveva avuto un'intuizione archetipica degli aspetti psicologici femminili.

Occorre arrivare a Jung per trovare nella storia del pensiero e nella storia della psicologia del profondo la rivalutazione dei valori matriarcali. o femminili ed una più corretta visione degli aspetti. patriarcali, o maschili. In verità il maschio nella storia degli ultimi tremila anni ha soverchiato, ha umiliato, ha mutilato, ha imprigionato, ha delimitato il "femminile" con evidenti ripercussioni sulla posizione sociale, politica, artistica e psicologica della donna.

Neumann afferma: "Solo l'impossibilità dell'esistenza maschile senza il femminile ha impedito l'estirpazione, altrimenti così accarezzata, del 'cattivo' gruppo umano (quello delle donne) costretto a portare su di sé la proiezione del pericoloso inconscio." (3).

Jung non si lascia intimorire dalla filosofia imperante e da un'eredità culturale millenaria. Per Jung nell'uomo c'è una controparte sessuale femminile che costituisce la sua idea di donna. Anzi, la sua idea è identificabile con la sua stessa Anima. L'anima dell' uomo è femminile, con i suoi attributi di madre, figlia, sposa, amante, figure che l'uomo si porta dietro inconsciamente e che entrano in funzione in ogni decisione che egli deve prendere nell'arco della sua vita. Quando perde questi aspetti, essi ricompaiono nei sogni e soltanto così l'uomo se ne riappropria.

Sono questi elementi inconsci della propria anima che provocano nell'uomo il bisogno del femminile. Inconsci e determinanti sono alcuni elementi che possiamo così riassumere: la necessita della protezione materna, il bisogno di affrancarsi dalla madre verso esperienze diverse come il processo dell' innamoramento, il bisogno di stabilire con la donna rapporti stabili e duraturi e la costituzione del nucleo familiare, il generare figli e il prendersi cura della prole.

Nella donna la controparte sessuale è maschile, è l'Animus. Jung afferma che "L' uomo fa fuoriuscire la sua opera dalla sua femminilità interiore, mentre gli aspetti interiori e maschili della donna, I 'animus, producono germi creativi che possono fecondare la femminilità del maschio (4).

A prima vista sembra che anche con Jung la donna ritorni ad essere la musa ispiratrice dell'uomo. È pur vero che dietro ad ogni grande uomo e alla sua opera sia sul piano artistico, sia su quello sociale, politico, scientifico, dobbiamo andare a scoprire la presenza di una donna che ha sacrificato in gran parte se stessa e la su a possibilità di espressione e di personale realizzazione a vantaggio del suo uomo. Ma per Jung il discorso e più articolato e occorre rifarsi ad altre parti della sua opera per comprendere appieno il significato del suo pensiero. Secondo Jung l'uomo è sostanzialmente portatore di un valore che è espressione del 'Logos", la donna è portatrice di valori che sono espressioni dell'""eros"".

Il Logos maschile le tende verso la scoperta del senso, la chiarezza del pensiero e del significato:

L'Eros femminile, che è un insieme di sentimento, di amore, di affetto e di creatività, tende verso l'intuizione delle situazioni, verso l'attribuzione di significato sensibile, verso la comprensione della totalità.

La donna è portatrice di elementi psichici indispensabili per la nostra civiltà.

La donna è un essere sensibile, sensoriale, ha luna visione globale del mondo e del reale. E' recettiva come la terra, è soggetto fertile in ogni campo, nella maternità corre nell'arte, nella scienza come nella ricerca. Ella è soggetto che basa la sua attività intellettiva soprattutto nell'intuizione.

Pubblicità

L'intuizione è un modo di conoscenza del tutto particolare: è illuminazione, è un modo di andare alla scoperta mediante ragionamento e sentimento fusi insieme saltando gli aspetti formali del pensiero deduttivo ed induttivo. Ella porta alla penetrazione della verità attraverso modi insospettati. La donna possiede questa particolare capacità di cogliere dentro se stessa e dentro le proprie forme inconsce elementi creativi ed innovativi di grande importanza sia sul piano individuale sia su quello collettivo.

La donna è soggetto che si basa sull'esperienza e che della vita coglie gli aspetti più segreti e reconditi. La donna sa pertanto rapportarsi concretamente alle cose ed alle situazioni. Al contrario, nell' uomo, sono maggiormente presenti aspetti come la capacità di argomentare (o" vizio" di argomentare), la sua tendenza all'intellettualismo, a scapito della sensibilità che viene spesso rimossa, soppressa o negata, e pertanto confinata in recessi angusti e molto nascosti della propria psiche.

Gli aspetti notturni della donna vanno colti cd interpretati nella loro positività: essi producono germi vitali non per l'uomo soltanto. ma anche e soprattutto per il femminile. Gli aspetti notturni o lunari della donna portano alla segretezza delle cose, all'inconscio, alle determinazioni meno appariscenti e più nascoste, ma più essenziali e più vitali per il genere umano. Gli aspetti solari dell'uomo sarebbero poi del tutto privi di sensibilità se non accompagnati dagli elementi femminili appartenenti alla donna. Diventa allora decisamente indispensabile parlare dì complementarità tra maschile e femminile, alla interdipendenza dell'animus e dell'anima e alla loro fusione (5).

Da un punto di vista psicologico l' Eros femminile risveglia la Psiche dell'uomo l'aspirazione, il desiderio, la tensione. Invece l'Eros pretende, esige, desidera.

L' Eros è possessività, ma anche bisogno di dar piacere, di accontentare, di identificarsi (6). Nel fare e nell'agire sociale la donna porta tutti i suoi poteri coscienti ed inconsci. L'uomo, nel fare quotidiano, fa uso soprattutto delle sue doti coscienti. Se vi immette l'inconscio, addolcisce la sua azione. Deve tuttavia prestare attenzione che i poteri dell'inconscio non prevalgano, perché in tal caso il Suo pensiero verrebbe travolto.

Ma gli aspetti femminili vanno al di là di categorizzazioni, per quanto possibili e credibili esse siano. Questo è stato il secolo del risveglio della donna, il tempo in cui la donna ha conquistato il proprio posto nel mondo, nella cultura e nella società.

E' stato questo il secolo che ha visto grandi donne affacciarsi al mondo della storia, della politica. della scienza, dell'arte. La donna, in questo secolo. ha determinato la crescita culturale dell'umanità in ogni campo e in ogni espressione della vita.

Non possiamo fare un elenco delle grandi donne che hanno avuto un ruolo preponderante nel nostro secolo. Possiamo (lui ricordarne alcune, con il rincrescimento di far torto a tante altre.

Ricordiamo che il secolo si apre con la comparsa nel mondo della scienza di Maria Montessori La prima donna italiana laureata in medicina. Dalle sue ricerche, dalle sue intuizioni, dalle sue esperienze, ella ha tratto una grandiosa opera psicologica e pedagogica che ha permeato ed influenzato tutto il pensiero e l'azione pedagogica italiana del '900 e, valicando i nostri confini. ha ispirato l'opera di pedagogisti, psicologi, scienziati, sociologi e riformatori di ordinamenti scolastici di molte nazioni. La Montessori è stata considerata ovunque la prima e più importante artefice dei metodi per il recupero dei soggetti portatori dì handicap. Da questo metodo, o teoria generale, è scaturito poi un metodo specifico per l'educazione di tutti i bambini delle scuole materne e di quelle elementari. Sia il metodo studiato a favore dei soggetti portatori di handicap. sia quello applicato a soggetti normali, costituiscono con Lei e dopo di Lei, un eccezionale punto dì riferimento per le scuole italiane. di altre nazioni e di altre culture. Jerome Bruner, davanti alla crisi della scuola americana, dopo aver espresso ampie critiche a John Dewey che aveva impostato le scuole dell'ordinamento scolastico americano, contrappone al pensiero del grande filosofo le intuizioni, le teorie e le applicazioni di Maria Montessori (7).

Il secolo si chiude con un'altra grande donna e scienziata: Rita Levi Montalcinì. le sue ricerche sono state di grandissimo rilievo e dì somma importanza nel campo della medicina e della biologia ed hanno avuto un grandissimo riconoscimento da tutto il mondo accademico e da quello che si dedica alla lotta contro i mali dell' organismo umano.

Se la Montessori si è rivolta alla ricerca di terapie per combattere i mali psichici, la Montalcini ha dedicato la sua vita alla ricerca di terapie per sconfiggere i mali fisici. Sia nella Montessori che nella Levi Montalcini c'è qualcosa di grande: gli aspetti femminili si sono fatti strada con la forza dell'animus, in un mondo pensato, organizzato e costruito tutto al maschile. I loro elementi psichici femminili hanno influito notevolmente nel determinare importantissimi mutamenti nel campo della scienza, della ricerca e degli studi antropologici.

Nel mezzo del secolo c'è una terza grande donna da ricordare: Madre Teresa dì Calcutta. In lei è preminente soprattutto il sentimento, espressione propria dell'archetipo della Grande Madre, della soccorritrice, della sorella, della femminilità che guarisce, che allevia ad un tempo i tormenti del corpo e dell'anima. Il suo impegno sul piano sociale è stato cosi pieno di valori spirituali ed umani, da costituire un punto di riferimento per governanti, per donne che si sono votate alla cura degli infermi e per tutta l'umanità. La sua opera ha suscitato, anche in personalità di grande rilievo e di massima importanza, profonde riflessioni che hanno ispirato programmi volti al ritrovamento della spiritualità nascosta, appannata o perduta da parte delle generazioni attuali.

Queste donne hanno raggiunto alte mete nello sviluppo della propria persona, cogliendo nella loro femminilità quegli elementi psicologici necessari per affinare l'intuizione e per sviluppare la creatività su cui si è fondata la loro opera, trovando ad un tempo nel loro animo le energie indispensabili per combattere ciclopiche battaglie centro i mali psichici, fisici e spirituali dell'umanità. Se per Jung l'ultima tappa dello sviluppo psicologico della persona è quello che porta verso il processo dì "individuazione" queste tre donne hanno trovato la loro strada, l'hanno percorsa sino in fondo sviluppando, ognuna a suo modo, il proprio spirituale cammino, per lasciare all'umanità un'eredità ricca e straordinaria che continuerà a vivere a lungo nel tempo e, probabilmente, non verrà mai dimenticata.

Note

  1. S. Freud, Tre saggi sulla teoria della sessualità (1905), Boringhieri, vol. 5^. IV op. o. 1970
  2. S. Freud, La questione della situazione analitica, Boringhieri, brine, voi. X, 1970
  3. E. Neumann, Gli stadi psicologici dello sviluppo femminile, Marsilio, 1974
  4. C. G. Jung.L'io e l'inconscio e Psicologia dell'inconscio, Boringh. cit.. Torino. '973
  5. C. G. Jung, L'io e l'inconscio, cit.
  6. E. Neumann, Gli stadi psicologici, cit.
  7. J. Bruner. Dopo Dewey e Verso una teoria dell'istruzione. Armando. Roma, 1967

 

 

Dott. Antonio Vita, Psicologo - psicoterapeuta

(Pubblicato su ""VITA DELL'INFANZIA"" , n. 1 anno 2000)

 


Scrivi articoli di psicologia e psicoterapia e ti piacerebbe vederli pubblicati su Psiconline?
per sapere come fare, Clicca qui subito!
 
Pubblicità
Stai cercando un pubblico specifico interessato alle tue iniziative nel campo della psicologia?
Sei nel posto giusto.
Attiva una campagna pubblicitaria su Psiconline
logo psicologi italiani
Vuoi conoscere la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia adatta alle tue esigenze? O quella più vicina al tuo luogo di residenza? Cercala su logo.png




 

 

0
condivisioni

Guarda anche...

Pubblicità

Pubblicità

I Sondaggi di Psiconline

Come reagisci allo stress?

Pubblicità

Le Risposte dell'Esperto

Pensiero ossessivo (1624140870…

Fabio, 34 anni     Gentile Dottoressa/Dottore! Mi chiamo Fabio e 5 anni fà ho commesso un errore di tipo erotico.Ho cominciato a scambiare dei...

Problemi con marito [162342796…

Viola, 38 anni     Buongiorno, avrei bisogno di un consulto per dei problemi con mio marito.Mio marito è molto irascibile ma oltre a urlare no...

Ansia e paura nella guida [162…

Clarissa, 22 anni       Salve, vi scrivo perchè da un paio di mesi sto facendo le guide in autoscuola ma la sto vivendo un po' male...

Area Professionale

La trasmissione intergenerazio…

Modificazioni epigenetiche nei figli di sopravvissuti all’Olocausto I figli di persone traumatizzate hanno un rischio maggiore di sviluppare il disturbo post-t...

Il Protocollo CNOP-MIUR e gli …

di Catello Parmentola CNOP e MIUR hanno firmato nel 2020 un Protocollo d'intesa per il supporto psicologico nelle istituzioni scolastiche. Evento molto positiv...

Come gestire il transfert nega…

Per non soccombere alle proiezioni negative del transfert, lo psicoterapeuta deve conoscere con convinzione ciò che appartiene alla psiche del paziente e ciò ch...

Le parole della Psicologia

Folie à deux

La folie à deux è un disturbo psicotico condiviso, ossia una “follia simultanea in due persone”.  Essa è una psicosi reattiva che insorge in modo simultane...

Rimozione

Nella teoria psicoanalitica, la rimozione è il meccanismo involontario, cioè un’operazione psichica con la quale l’individuo respinge nell’inconscio pensieri, i...

Ansia da separazione

La causa alla base di questa esperienza nel successivo sviluppo di un disturbo mentale non ha più significato senza l’interazione di altri fattori che contribui...

News Letters

0
condivisioni