Pubblicità

La correlazione fra ansia e intelligenza

0
condivisioni

on . Postato in Per saperne di più | Letto 12478 volte

4 1 1 1 1 1 Votazione 4.00 (5 Voti)

Le ricerche dimostrano un concreto collegamento tra Ansia e Quoziente intellettivo alto.

La correlazione fra ansia e intelligenzaBeata ignoranza!”: è un modo di dire che esiste da anni. Quello che significa, in realtà, è che quando le persone sono inconsapevoli delle cose – situazioni, eventi, circostanze – non hanno niente che possa procurar loro preoccupazione ed Ansia.

Le nuove ricerche, però, sembrerebbero indicare che questi individui potrebbero avere un quoziente intellettivo più basso, viceversa, quelle persone che soffrono d’Ansia e preoccupazione cronica, tendono ad avere un punteggio più alto nei test che valutano il QI.

Cosa dicono le ricerche recenti?

Uno degli studi più recenti viene dalla Lakehead University in Canada, il quale ha dimostrato che gli studenti che indicavano di soffrire, in maniera marcata, di Ansia e preoccupazione, avevano anche un QI verbale più alto.

Un altro studio, condotto da psicologi israeliani, osservò i comportamenti degli studenti rispetto ad un evento altamente ansiogeno. Nel dettaglio:

  1. Furono selezionati per lo studio sia gli studenti con QI alto, che quelli con QI più basso, e fu detto loro che il compito era di valutare un’opera d’arte, che veniva presentata attraverso un programma al computer.
  2. Uno per uno gli studenti aprivano il programma ed immediatamente attivavano un terribile virus. Il monitor nella stanza gli indicava di andare a cercare subito assistenza tecnica.
  3. Fu osservato, così, il comportamento di ciascun studente.
  4. Mentre attraversava il corridoio, egli incontrava quattro “ostacoli”, come, ad esempio, qualcuno che lo stoppava per fare un’intervista, o qualcun altro che faceva cadere un’intera pila di fogli sul pavimento.
  5. Gli studenti che mostravano di avere un’ansia sempre più grande, mentre cercavano di arrivare all’ufficio dell’assistenza tecnica, furono gli stessi ad avere un QI più alto.

In una precedente ricerca, questi stessi psicologi, Tscahi Ein-Dor e Orgad Tal, hanno trovato che gli studenti con il QI più alto erano anche più attenti a rilevare i potenziali pericoli, come la puzza di fumo.

Pubblicità

Uno psichiatra del SUNY Medical Center, inoltre, ha condotto uno studio sugli individui che avevano un Disturbo d’Ansia Generalizzato e Cronico, dimostrando che i pazienti, i cui sintomi erano più gravi, avevano un QI più alto.

I neuropsicologi del National Institutes of Health (NIH), effettuando delle scansioni MRI sui soggetti più ansiosi, hanno dimostrato, infine, che coloro che avevano un QI alto e quelli che soffrivano d’Ansia avevano tutti un’anomalia cerebrale simile, nello specifico la deplezione di un certo elemento nella materia grigia di una parte del cervello.

Quindi, perché tutto questo è importante?

È vero: tutti conosciamo studenti di successo, che sono abbastanza rilassati e non si lasciano colpire dalle vicende della vita. E ne conosciamo anche altri molto tesi, che si preoccupano di tutto e raggiungono lo stesso bei traguardi.
Lo stesso accade per qualsiasi professione. Ci sono dottori, avvocati, ingegneri, ricercatori, insegnanti e ministri religiosi, che hanno un grande successo e che possono soffrire, o meno, di Ansia.

Quindi, se, da una parte, quegli individui che soffrono regolarmente di preoccupazione ed Ansia possono farsi coraggio perchè la ricerca ha dimostrato che essi hanno un’intelligenza maggiore, dall’altra parte è importante considerare che, anche se intelligenza ed ansia potrebbero essere correlate, esse non predicono il successo che avrà una persona.

Il lato negativo di intelligenza ed ansia

Le persone intelligenti hanno forti capacità di analisi e di pensiero critico. Quando questo è combinato con alti livelli di ansia, comunque, può essere un po’ paralizzante. L’intelligenza, infatti, permette di pensare a tutti i possibili scenari negativi dell’azione che si sta considerando  e la preoccupazione che ne deriva può causare inerzia.

Inoltre, le persone intelligenti che soffrono d’ansia tendono a rimuginare. Questo significa che sono più inclini ad essere ossessionate dagli eventi del passato, così come per il futuro, il che li porta a scorrere, nelle loro teste, tutti gli scenari possibili di queste vicende.

Pubblicità

Il lato positivo di intelligenza ed ansia.

Alcuni di questi studi hanno mostrato che quando intelligenza ed Ansia sono entrambe presenti, gli individui tendono ad evitare le situazioni che li mettono a rischio, soprattutto per quel che riguarda l’incolumità fisica.

Questo “sintonizzarsi” sul pericolo, d’altro canto, può comportare un’allerta maggiore, assente negli individui meno ansiosi, che permetterà ai primi di vigilare anche per i secondi.

Concludendo

Anche se la ricerca non è esaustiva su questo tema, essa sembra supportare il concetto, per il quale le persone che sono ansiose hanno un’intelligenza maggiore, ma non l’opposto, cioè che le persone che non ne soffrono sono meno intelligenti.

In più, bisogna considerare che nessuna delle due predice il successo, né a scuola, né a lavoro.

Quindi, se soffri d’Ansia, e vieni rimproverato spesso per questa ragione, ora puoi rispondere che essa è segno di intelligenza. Lo dice la scienza!

 

(a cura della Dottoressa Alice Fusella)

 

 


Scrivi articoli di psicologia e psicoterapia e ti piacerebbe vederli pubblicati su Psiconline?
per sapere come fare, Clicca qui subito!
 
Pubblicità
Stai cercando un pubblico specifico interessato alle tue iniziative nel campo della psicologia?
Sei nel posto giusto.
Attiva una campagna pubblicitaria su Psiconline
logo psicologi italiani
Vuoi conoscere la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia adatta alle tue esigenze? O quella più vicina al tuo luogo di residenza? Cercala su logo.png




 

 

Tags: ansia intelligenza quoziente intellettivo

0
condivisioni

Guarda anche...

Pubblicità

Pubblicità

I Sondaggi di Psiconline

Ritieni che la tua alimentazione possa influenzare il tuo umore?

Pubblicità

Le Risposte dell'Esperto

Pensiero ossessivo (1624140870…

Fabio, 34 anni     Gentile Dottoressa/Dottore! Mi chiamo Fabio e 5 anni fà ho commesso un errore di tipo erotico.Ho cominciato a scambiare dei...

Problemi con marito [162342796…

Viola, 38 anni     Buongiorno, avrei bisogno di un consulto per dei problemi con mio marito.Mio marito è molto irascibile ma oltre a urlare no...

Ansia e paura nella guida [162…

Clarissa, 22 anni       Salve, vi scrivo perchè da un paio di mesi sto facendo le guide in autoscuola ma la sto vivendo un po' male...

Area Professionale

La trasmissione intergenerazio…

Modificazioni epigenetiche nei figli di sopravvissuti all’Olocausto I figli di persone traumatizzate hanno un rischio maggiore di sviluppare il disturbo post-t...

Il Protocollo CNOP-MIUR e gli …

di Catello Parmentola CNOP e MIUR hanno firmato nel 2020 un Protocollo d'intesa per il supporto psicologico nelle istituzioni scolastiche. Evento molto positiv...

Come gestire il transfert nega…

Per non soccombere alle proiezioni negative del transfert, lo psicoterapeuta deve conoscere con convinzione ciò che appartiene alla psiche del paziente e ciò ch...

Le parole della Psicologia

Aggressività

In psicologia indica uno stato di tensione emotiva generalmente espresso in comportamenti lesivi e di attacco. Nel corso degli anni l’aggressività è stata co...

Empatia

Il termine empatia si riferisce alla capacità di una persona di partecipare ai sentimenti di un'altra, nel “mettersi nei panni dell’altro”, entrando in sintonia...

Paranoia

La paranoia è una psicosi caratterizzata dallo sviluppo di un delirio cronico (di grandezza, di persecuzione, di gelosia, ecc.), lucido, sistematizzato, dotat...

News Letters

0
condivisioni