Quali fattori influenzano la nostra memoria?
Un nuovo studio suggerisce che i fattori che influenzano la nostra memoria e il modo in cui i ricordiamo le cose includono il genere, la personalità e le strategie utilizzate per moderare i sentimenti.
Tutto quello che viviamo quotidianamente viene elaborato e immagazzinato sotto forma di ricordi emotivi. Alcuni di questi sono positivi, mentre altri, negativi, sono quelli che preferiremmo dimenticare.
“Stiamo osservando tratti che sono associati al modo in cui le persone elaborano il mondo emotivo e il modo in cui rispondono ad esso”, ha dichiarato il Professor Florin Dolcos, Docente di psicologia all'Università dell'Illinois.
“Volevamo guardare non solo a come i tratti della personalità potrebbero influenzare come la gente ricorda, ma anche a esaminare come ciò influisce sul loro successivo stato emotivo”.
Precedenti studi della personalità e il suo rapporto con la memoria autobiografica tendono a concentrarsi solo sulle donne e solo su ricordi negativi. I ricercatori sono stati attratti dalle donne perché hanno maggiori probabilità di ricevere diagnosi legate all'umore come ansia o depressione, che sono associati ad una maggiore attenzione alle emozioni negative.
Il team di ricerca ha scoperto che gli individui con un forte comportamento nevrotico, ossia la tendenza a concentrarsi sulle emozioni negative, in particolare nei momenti di stress, sono anche più predisposte a sviluppare un disturbo affettivo come la depressione e i problemi legati all'ansia.
Tuttavia, ricerche precedenti non hanno esaminato le differenze tra uomini e donne, la relazione tra memorie positive e negative, la frequenza con cui gli individui richiamano memorie specifiche e la vividezza dei loro ricordi.
Né la maggior parte di tali studi ha esaminato le strategie che le persone usano per regolare le proprie emozioni quando richiamano alla mente ricordi autobiografici positivi e negativi.
Tali strategie includono la soppressione (cercando di smussare o nascondere le emozioni negative) e la rivalutazione (cercando di adottare una nuova prospettiva su ricordi spiacevoli).
Nel presente studio, Dolcos e colleghi hanno esaminato tutte queste variabili con risultati che suggeriscono una complessa interazione di fattori che contribuiscono all'umore in giovani uomini e donne in buona salute.
I ricercatori hanno utilizzato questionari e segnali verbali per valutare la personalità e per ottenere più di 100 memorie autobiografiche in ciascuno dei 71 partecipanti, di cui 38 donne e 33 uomini.
Gli investigatori hanno appreso che sia gli uomini che le donne ad alto tasso di estroversione - socievole, assertiva, in cerca di stimoli - tendevano a ricordare eventi di vita più positivi che negativi.
Gli uomini con un alto grado di nevroticismo tendevano invece a ricordare una percentuale maggiore di ricordi negativi rispetto agli uomini che avevano punteggi bassi di nevroticismo, mentre le donne ad alto contenuto di nevroticismo tendevano a ritornare agli stessi ricordi negativi ancora e ancora, un processo noto come “ruminazione”.
La ruminazione è associata spesso alla depressione. “Le persone depresse ricordano quei ricordi negativi e di conseguenza di sentono tristi. E come risultato di sentirsi tristi, la tendenza è di avere ricordi più negativi. È una specie di circolo vizioso”, afferma l'autore dello studio.
Sebbene nessuno dei partecipanti allo studio presentasse una diagnosi psichiatrica, sia i partecipanti maschi che quelli della controparte femminile avrebbero avuto verosimilmente un umore inferiore dopo aver ricordato eventi negativi.
In genere, le memorie positive predicavano un umore più positivo, sebbene il collegamento fosse indiretto e influenzato dall'estroversione.
Le differenze più pronunciate tra uomini e donne riguardavano gli effetti delle strategie emotive che utilizzavano quando richiamavano ricordi autobiografici negativi.
Gli uomini che tendevano a sforzarsi di pensare in modo diverso ai loro ricordi probabilmente richiamavano ricordi più positivi dei loro coetanei, mentre quelli che cercavano di sopprimere le loro risposte emotive negative non presentavano alcun effetto pronunciato sui ricordi, sia positivi che negativi.
Nelle donne, tuttavia, la soppressione era significativamente associata al richiama di ricordi negativi e ad un umore più basso in seguito.
“Penso che la cosa più importante qui è che abbiamo davvero bisogno di guardare in modo concomitante alle differenze relative al sesso e alla personalità e riconoscere che questi fattori hanno un impatto diverso sul modo in cui registriamo i nostri ricordi, su ciò che stiamo facendo con i nostri ricordi, e più tardi, come ciò che stiamo facendo con i nostri ricordi sta influenzano il nostro benessere emotivo”, ha affermato la Dottoressa Sanda Dolcos, co-autrice e ricercatrice dello studio.
Le scoperte sono istruttive per uomini e donne. Essere più estroversi, interrompere la ruminazione e ricorrere alla rivalutazione sembra funzionare meglio per entrambi i generi come strategia per affrontare i ricordi negativi e coltivare quelli positivi.
A cura della Dottoressa Giorgia Lauro
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