L’isolamento sociale nella personalità schizoide ed evitante
I disturbi di personalità schizoide ed evitante sono stati classificati come tipi separati e distinti perchè sono diverse le motivazioni che si pensa siano alla base del loro isolamento sociale.
La mancanza di ricerca sulla personalità schizoide ha determinato una maggiore trascuratezza e comprensione delle importanti dinamiche interne di questa personalità.
L'assenza di attenzione verso tale disturbo può incorrere nel rischio di divenire diagnosticamente irrilevante.
A tal proposito, molti studiosi e ricercatori hanno sostenuto che questo è il risultato della comparsa del disturbo di personalità evitante.I disturbi di personalità schizoide ed evitante sono stati classificati come tipi separati e distinti perchè sono diverse le motivazioni che si pensa siano alla base del loro isolamento sociale.
Secondo il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5, APA, 2013), gli individui con disturbo di personalità schizoide non desiderano rapporti a causa di deficit nella capacità di relazionarsi significativamente ad altri, mentre gli individui con disturbo di personalità evitante desiderano le relazioni, ma temono il rifiuto, la vergogna e l'umiliazione.
Da questa concezione scaturiscono due sottotipi di introversione anormali e disadattivi: il ritiro schizoide e il ritiro evitante.
Si assiste ad un ritiro sociale caraterizzato da ansia e timore per il soggetto evitante, e un ritiro sociale caratterizzato da apatia, anedonia, indifferenza e solitudine per il soggetto schizoide.
Gli individui isolati, distaccati e ritirati non sono sempre stati visti come separabili sulla base della sensibilità alla valutazione degli altri o il potenziale per esperienze emotive positive nelle interazioni sociali.
Infatti, semmai è vero il contrario. L'ipersensibilità e il distacco sono stati sempre concettualizzati come caratteristiche anormali e disadattive dell'introversione.
Il dibattito sulla validità della distinzione tra personalità schizoide ed evitante si è incentrata sulle diverse manifestazioni comportamentali descritte da Kretschemer.
Egli sosteneva che individui timidi, piatti, o ostili accompagnati da un'esperienza interna di ipersensibilità e tendenza a rifugiarsi nei proprie pensieri, potevano riflettere diversi tipi di disturbi o dei sottotipi di una sindrome comune come l'introversione anormale e disadattiva.
C'è sempre stato un forte interesse all'interno di discipline come la psicologia clinica e la psichiatria nel voler comprendere gli individui ritirati, isolati e distaccati socialmente:
Kraepelin sosteneva che una personalità con caratteristiche disadattive di introversione poteva essere ricondotta allo spettro schizofrenico; Bleuler coniò successivamente il termine “schizoide” per riferirsi al costrutto di Kraepelin; Hoch preferì invece il termine di “chiusura della personalità”, e Kretschmer sottolineò invece la sensibilità interna degli schizoidi nonostante caratteristiche esteriori di freddezza.
Data l'importanza storica del disturbo di personalità schizoide per la ricerca sulla patologia dello spettro schizofrenico, è sorprendente quanto la ricerca abbia valutato poco la distinzione tra il disturbo di personalità evitante e schizoide.
Winarick & Bornstein hanno però riscontrato che il disturbo di personalità schizoide e le caratteristiche del disturbo di personalità evitante mostrano modelli unici di correlazioni con tratti teoricamente rilevanti.
Elementi come il bisogno di appartenenza e attaccamento ansioso sono stati unicamente e significativamente correlati al disturbo evitante di personalità, mentre elementi come anedonia sociale e bassa empatia erano invece correlati al disturbo di personalità schizoide.
Questa scoperta supporta la validità della diagnosi differenziale nel DSM-5. Tuttavia, in entrambi i disturbi alcune caratteristiche come la sensibilità al rifiuto e vergogna interiorizzata erano significativamente correlati.
I disturbi appaiono quindi caratterizzati da elementi differenti:
Nel disturbo evitante di personalità si riscontra un attaccamento ansioso-evitante, caratterizzato da rifiuto della sensibilità, internalizzazione della vergogna, stili difensivi adattivi e bisogno di appartenenza.
Nel disturbo schizoide di personalità si riscontra invece un attaccamento evitante, caratterizzato da anedonia sociale, internalizzazione della vergogna, assenza di empatia e stili difensivi disadattivi.
Sulla base di tali informazioni, e nonostante le distinzioni presentate, è però probabile che tutti i soggetti schizoidi otterranno una diagnosi di disturbo di personalità evitante o schizotipica.
Se la scarsità della ricerca sul disturbo di personalità schizoide continuerà, allora vi è una buona probabilità che verrà realizzata la proposta del DSM-5 di eliminare tale diagnosi. La richiesta infatti di ri-accoppiare l'anedonia sociale con l'ansia e l'ipersensibilità sposterebbe così il sintomo dalla personalità schizoide a quella evitante.
Tratto da PsychologyToday
(Traduzione e adattamento a cura della Dottoressa Giorgia Lauro)
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