La sindrome di Samo
La Sindrome di Samo indica il comportamento di persone con manifeste difficoltà nelle relazioni interpersonali che intrecciano storie erotico-sentimentali con soggetti che si trovano in una condizione di minore integrità fisica o psichica e/o sociale.
La Sindrome di Samo indica il comportamento di persone, spesso con storie di violenza subite nell'infanzia, deprivazione, abbandoni e con manifeste difficoltà nelle relazioni con le principali figure di attaccamento, che decidono di iniziare relazioni erotico-sentimentali, con un'altra persona, che si trova in una condizione di minore integrità fisica o psichica e/o sociale. Si escludono le persone che hanno già partner stabili da prima del contagio.
Il partner della persona con Sindrome di Samo, può essere portatore di una patologia infettiva e contagiosa come HIV, epatite C, sifilide eccetera e/o psichica invalidante, ad esempio è violento, schizofrenico, tossicodipendente, etilista, drogato o è caratterizzato da una condizione sociale grave, è disoccupato, socialmente emarginato, prigioniero ecc, o magari affetto da una patologia fisica grave, che può ostacolare la relazione affettiva o sessuale serena e libera con il partner "sano" con la Sindrome di Samo.
La persona con la sindrome di Samo è pienamente consapevole che la conseguenza di tale relazione è l'acquisizione, dal partner, di una malattia fisica contagiosa. Nel caso in cui esista semplicemente una minore integrità psichica e sociale nel partner, la persona con la sindrome di Samo è a conoscenza che tale relazione potrà mostrare molti ostacoli ed eventi stressanti a causa della scelta di iniziare un legame erotico-sentimentale con quel partner.
La sindrome compie quest'anno vent'anni dalla prima scoperta. Nasce dall'osservazione di coppie in cui una persona è HIV positiva all'infezione da virus Hiv con sintomi mentre l'altra è HIV negativa ed è consapevole della positività del proprio partner.
All'inizio dell'epidemia da virus HIV ci fu un caso famoso di una donna francese che si iniettò il sangue del suo ragazzo italiano ex tossicodipendente sieropositivo. Questo sollevò scalpore generale e invitò molti scienziati, a studiare il motivo di episodi simili che si ripetevano e gli assomigliavano.
Il nome, sindrome di Samo, deriva da un posto di Grecia nel 1800, era l'unico luogo, dove ai lebbrosi era permesso di stipulare matrimoni, con la popolazione locale. Così capitò che una ragazza di buona famiglia, di bell'aspetto e ricca, si innamorasse di un ragazzo malato di lebbra con bubboni altamente contagioso. Lei stessa non fece nulla per evitare il contagio.
Le persona con sindrome di Samo si sentono di solito sovente depresse, stanche di una vita che ritengono si sia mostrata vuota di affetti e sono alla ricerca di partner ideali. A volte c'è dietro una depressione o dei meccanismi borderline.
Esempi concreti ci sono forniti dalle donne, quasi sempre intelligenti, responsabili, con la loro fatale tendenza a convertire bevitori, giocatori criminali in modelli di virtù, fino all'ultimo impegnate a reagire con amore e dedizione verso il comportamento sempre uguale, dei loro mariti.
Ci sono donne che hanno scelto uomini problematici e deboli per potersi sacrificare nella vita. Con un uomo relativamente indipendente, il loro aiuto e quindi la loro presenza non trovano spazio sufficiente. Queste donne non sarebbero neppure necessarie. Quindi diventa amare troppo, quando il vostro partner non è quello giusto, non si occupa di voi, non è emotivamente disponibile e ciononostante non si riesce a lasciarlo anzi lo si desidera, lo si ama ancora di più.
Uno dei fattori decisivi è spesso un trauma infantile e quindi una mancanza di relazioni d'amore con le principali figure di attaccamento. Le persone che si ammalano d'amore, hanno talora sperimentato relazioni violente, caratterizzate da abusi psichici o sessuali soprattutto nell'infanzia.
La prima situazione di fiducia si manifesta, naturalmente tra il bambino e sua madre. La sopravvivenza del bambino dipende da questo, il suo atteggiamento verso la vita degli altri, dipende dal modo in cui tale compito viene assolto.
Ad esempio il Samo può legarsi ad una persona con handicap fisico psichico e sociale come risultato di relazioni familiari invischiate con genitori autoritari (siamo per esempio in un disturbo narcisistico di personalità). Oppure siamo in relazioni caotiche a causa di una depressione, o magari di un disturbo bipolare. Emerge una sorta di evento dissociativo nel momento in cui queste persone si trovano in un rapporto erotico sentimentale con il partner in condizioni di HIV oppure è violento.
La persona si trova in una condizione di intorpidimento emotivo e rivive i principali momenti dolorosi delle antiche relazioni con le figure di attaccamento. L'intorpidimento emotivo è una sorta di inibizione della capacità di difesa psichica e fisica del sé, nella persona con la sindrome di Samo. Ciò genera una condizione di ridotta autocritica, che impedisce al Samo di proteggersi da relazioni erotico sentimentali infelici mentre lo costringe ad una costante idealizzazione del proprio partner.
Ne consegue un errore nell'interpretazione emotiva della realtà interpersonali. Quando la persona con la sindrome di Samo è molto coinvolta nella relazione erotico sentimentale con il proprio partner essa può sentirsi come ipnotizzata e trascinata da memorie di flashback, post traumatiche. Poiché è in atto un processo di dissociazione emotiva, di mancanza di processi di mentalizzazione, la persona con sindrome di Samo forma costantemente relazioni patologiche, perché le ritiene logiche.
Nella persona con sindrome di Samo accade che la seduzione esercitata dalla possibilità di annullarsi nell'altro, condividendone le sorti e la malattia, è ben più forte di qualunque ragionamento logico-tecnico. Una sorta di velo psichico copre lo sguardo di entrambi i partner.
La persona con sindrome di Samo forse non conosce il vero valore della vita, e la persona malata, spaventata dall'abbandono e dalla solitudine cerca di tenere a sè il partner sano, per il resto della vita.
Se si hanno dei dubbi, ci si potrebbe chiedere: "tendo a innamorarmi o sono attratto da potenziali partner con problemi?". "Ho un partner sieropositivo o con altre malattie trasmissibili sessualmente e non adotto precauzioni?". "A volte rifiuto storie d'amore con partner cosiddetti normali, che confesso ho trovato un po' noiosi?". "Sebbene la mia relazione faccia acqua da tutte le parti, non me la sento di lasciare il mio partner?"
(a cura della Dr.ssa Silvia Parisi)
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