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L'uso del materiale erotico e pornografico nella terapia sessuale

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E’ nostra intenzione, con il presente contributo, operare un excursus ed una riflessione teorico-pratica sull’utilizzo del materiale erotico e pornografico nella terapia sessuale.

Nella letteratura, in genere, tale argomento viene trattato in maniera piuttosto superficiale e viene spesso relegato a ruolo di puro sostegno rispetto al corpus centrale delle tecniche di terapia.

Ma se lo schema concettuale di base su cui si fonda il nostro lavoro clinico è multicasuale ed ecclettico come afferma Helen Kaplan (1976) è necessario ampliare il campo di conoscenza e le ipotesi d’uso relativi a tali materiali.

Nella nostra cultura esistono pesanti condizionamenti nella espressione e nella fruizione dello stimolo erotico e pornografico.

La realtà sessuofobica dominante ha impedito al singolo individuo di sviluppare in maniera armonica ed articolata i propri desideri e le proprie pulsioni costringendolo a disconoscerle oppure a trasformarle in realtà socialmente accettabili.

Da tutto questo deriva una marcata difficoltà a vivere in prima persona un qualsivoglia stimolo, sia esso erotico che pornografico, volto alla ricerca di una personale crescita sessuale cercata e vissuta attraverso le diverse forme di espressione erotico-sessuale. Ciò nonostante l’erotismo è presente nei campi più diversi quali l’arte, la musica, la fotografia e tende sempre più ad emergere ed occupare nuovi spazi.

Tutto ciò appare positivo se lo si rapporta a quello che può essere il concetto di salute sessuale, sia del singolo che della coppia, poichè attraverso una maggiore diffusione delle conoscenze e delle possibilità di crescita e di espressione della propria sessualità tendono ad eliminarsi parte dei problemi e delle difficoltà, spesso dovute ad ignoranza ed a pesanti condizionamenti, che intervengono nella genesi del disturbo sessuale.

Ai fini della terapia sessuale l’esistenza di ausili esterni erotici e/o pornografici può essere di particolare aiuto per svariati motivi.

Infatti se con erotico si definisce il contenuto sessuale, implicito o esplicito, di un qualsivoglia mezzo di espressione e la possibilità che esso stimoli desideri di natura sessuale (Heiman et al.,1984), possiamo ben comprendere come l’uso di tali mezzi aiuti una coppia in difficoltà oppure stimoli ripulsa in un paziente rivelando così specifiche inibizioni.

Poichè l’effetto evidente dell’uso di stimoli erotici è rappresentato dall’eccitamento sessuale è presupponibile che l’individuo reagisca come partecipe della situazione con un conseguente aumento del desiderio sessuale ed una predisposizione fisica a compiere l’atto stesso.

Ma essi sono anche collegati ad altre risposte quali l’ansia, la paura, la collera determinati dall’apprendimento e da condizionamenti precedenti.

Numerosi studi hanno cercato di conoscere le diverse motivazioni che sottostanno alla difforme modalità di reazione dei singoli e si è visto che le reazioni emotive possono essere classificate approssimativamente in quattro categorie (Money,Musaph, 1978):

  • PROSESSUALE, con alta reazione affettiva positiva e bassa reazione affettiva negativa;
  • ANEMOTIVO, con bassa reazione positiva e bassa negativa;
  • AMBIVALENTE, con alta reazione positiva e alta negativa;
  • ANTISESSUALE, con bassa reazione positiva e alta negativa.

D’altra parte quello che si era largamente creduto e cioè l’esistenza di una differente risposta fisica, maggiore nei maschi rispetto alle femmine, è stato dimostrato infondato verificandosi invece una identica reazione agli stimoli erotici.

E’ però diversa, tuttora, la risposta affettiva. Infatti l’educazione costruita sulla base di una doppia morale condiziona maggiormente le donne che tendono ad associare in misura maggiore sensazioni di ansia, disgusto ed altri stati emotivi negativi.

Ciò nonostante se nella terapia sessuale le esperienze iniziali che tendono a favorire il manifestarsi della risposta di piacere non si dimostrano sufficienti a modificare il livello di base del desiderio all’interno della coppia si può intervenire suggerendo l’uso di materiale erotico e/o pornografico con il duplice scopo di stimolare sensazioni erotiche in un contesto di approvazione e fare in modo che, attraverso la visione di un film, di una rivista o la lettura di un libro, si possa dare spazio alla fantasia.

Nella pratica clinica varie sono le modalità d’uso di questi stimoli esterni : principalmente essi vengono usati in terapia comportamentale e nelle nuove terapie sessuali.

Nella desensibilizzazione sistematica l’individuo impara a modificare il proprio comportamento mediante l’associazione di stimoli dati con reazioni affettive piacevoli.

In particolare il paziente con una reazione d’ansia sessuale viene posto di fronte a stimoli erotici progressivi collegati con l’oggetto della sua ansia , tendenti a diluire e modificare nel tempo gli effetti negativi provati ed a sostituirli con reazioni di tipo positivo.

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Ad esempio, attraverso il mostrare scene diverse, sempre più impegnative, di un rapporto coitale, associandole ad una situazione di rilassamento generalizzato ed a un ambiente positivamente permissivo, si modifica la reazione di rifiuto ansioso e di timore della penetrazione in una paziente con tali difficoltà.

Nella nuova terapia sessuale, (Kaplan 1981) viene consigliato l’uso di materiale erotico alla coppia con lo scopo di ottenere un aumento del desiderio sessuale da un lato e dall’altro favorire l’emergere dei meccanismi che bloccano il rapporto e la comunicazione e quindi, attraverso la loro interpretazione e conoscenza, fare in modo che si attenuino o scompaiano del tutto.

In maniera particolare l’uso di materiale erotico dà al paziente la sensazione di poter provare, in quanto prescrittigli, stimoli erotici ; di rendersi conto dei meccanismi inibitori presenti e della loro attivazione ; della necessità e della possibilità di esplorarli in terapia ed infine di conoscere quali sono le situazioni che maggiormente lo eccitano.

Nella coppia l’uso congiunto di materiale , permette l’emergere delle reciproche inibizioni e difficoltà di espressione e quindi favorisce la comunicazione e lo scambio reciproci sbloccando spesso , in un ambito volutamente privo di giudizi e di forzature moralistiche, la capacità di introspezione e riducendo così l’ansia e il senso di colpa.

In ogni caso l’uso di materiale erotico e/o pornografico in terapia sessuale, se presentato e proposto nei modi e nei tempi opportuni, favorisce la modificazione del problema sessuale, stimola la conoscenza e la tolleranza individuale e reciproca, offre la possibilità di aprire la strada delle fantasie, migliora l’apprendimento della propria e altrui sessualità fornendo notevoli opportunità ad un’armonica crescita sessuale della coppia e dell’individuo.

 

 

Dott.ssa Anna Galliani - Psicologa - Psicoterapeuta - Consultorio Familiare ASL - Ortona (CH)
Dott. Luigi Di Giuseppe - Psicologo - Psicoterapeuta - Francavilla al Mare (CH)

 


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Tags: sessuologia terapia sessuale materiale erotico

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