Sessualità e teoria dell’attaccamento
Una ricerca condotta presso la Deakin University, Australia, ha cercato di approfondire e delineare l'eventuale relazione tra lo stile di attaccamento e la sessualità in età adulta.
Gli aspetti caratterizzanti i nostri rapporti più stretti, sia quelli intimi che familiari, riflettono le caratteristiche della nostra personalità, e ciò è vero anche per quanto riguarda la sfera sessuale.
Con il raggiungimento dell'età adulta, ognuno di noi tende a formare diversi sistemi di credenze e ipotesi circa i nostri rapporti interpersonali.
Molte di queste credenze si sviluppano durante l'infanzia, andando a riflettere l'insieme delle relazioni oggettuali interiorizzate, come conseguenza delle modalità con cui gli altri si sono presi cura di noi.
Una ricerca condotta presso la Deakin University, Australia, ha cercato di approfondire e delineare l'eventuale relazione tra lo stile di attaccamento e la sessualità in età adulta.
La teoria psicodinamica tradizionale evidenzia come aspetti disfunzionali sviluppati con le figure di attaccamento nell'infanzia, tendano ad essere proiettate sui partner sessuali attuali.
La prospettiva psicoanalitica classica, di cui Freud fu il precursore, sottolinea come attraverso il complesso di Edipo per i ragazzi, e il complesso di Elettra per le ragazze, si sviluppino dei desideri sessuali rispetto al genitore di sesso opposto.
Ovviamente attraverso la crescita l'uscita da questa fase, caratterizzante secondo Freud, lo sviluppo psicosessuale di ognuno di noi, avverrebbe attraverso l'interiorizzazione di norme sociali, il cosiddetto Super-Io, all'interno della propria personalità.
Da adulti, i desideri sessuali si trasferiscono sui propri coetanei e si sviluppano così delle relazioni sessuali sane; coloro i quali regrediscono o restano “fissati” ad una fase specifica dello sviluppo psicosessuale, cercano di ricreare quelle storie d'amore che avrebbero voluto avere con le loro madri o padri.
La teoria contemporanea della personalità ha messo in evidenza l'importanza del ruolo delle relazioni precoci nel plasmare la sessualità adulta.
La teoria dell'attaccamento sottolinea che le immagini mentali interiorizzate rispetto al rapporto cone le figure genitoriali non sono specificamente di natura sessuale, ma riflettono le caratteristiche di sicurezza o insicurezza acquisite attraverso il rapporto con i caregiver.
Se da piccoli si è sperimentato un senso di accoglienza, presenza, contenimento e attenzione fisica ed emotiva da parte dei genitori, questo si tramuta in un attaccamento sicuro che si rifletterà nelle relazioni intime adulte.
Se invece si è sperimentato un disinteresse, negligenza fisica ed emotiva, nonché un'assenza di cure da parte dei genitori, l'attaccamento insicuro che si sviluppa verrà riportato nelle relazioni affettive e intime adulte.
All'interno della sessualità, questi sentimenti di sicurezza o insicurezza potrebbero avere un potente effetto su ciò che accade nei rapporti intimi.
Secondo Stefanou e McCabe, lo stile di attaccamento e la sessualità si completano a vicenda in maniera reciproca: “In particolare, il buon funzionamento del sistema sessuale coinvolge il coordinamento reciproco delle motivazioni e dei comportamenti sessuali di entrambi i partner”.
Due sono le tipologie di disfunzioni che coinvolgono lo stile di attaccamento, svolgendo un ruolo delicato nella relazione sessuale tra i partner.
Nell'iperattivazione sessuale, il Partner A cerca continuamente il Partner B al fine di avere rapporti sessuali; se il partner B non vuole, automaticamente A si sentirà ferito e rifiutato.
L'insicurezza che il partner A avverte si traduce in una costante vigilanza rispetto alla sensazione di essere rifiutato nuovamente.
La disattivazione sessuale, al contrario, si verifica quano uno o entrambi i partner inibiscono il loro desidersio sessuale, evitano di pensare al sesso, rimandano il messaggio di non essere interessati al sesso, e inibendo la loro eccitazione e il piacere di raggiungere l'orgasmo.
Dopo un'attenta review della letteratura, Stefanou e McCabe hanno trovato 15 studi che hanno coinvolto un campione molto vasto di adulti, in cui è stata “misurata” la sessualità in termini di frequenza, soddisfazione, disfunzionalità e stile di attaccamento.
La maggior parte di questi studi ha utilizzato l'Attachment Style Questionnaire in cui veniva chiesto ai partecipanti di scegliere una tra tre modalità per esprimere come si sentono all'interno del proprio rapporto sentimentale:
a. mi sento un po' a disagio nell'essere vicino agli altri; trovo difficile fidarmi completamente, nonché dipendere dagli altri. Sono nervoso quando qualcuno si avvicina troppo, e spesso, gli altri vogliono che io sia più intimo rispetto a quello che mi fa sentire bene.
b. trovo relativamente facile avvicinarmi agli altri e mi sento a mio agio quando sono con loro o quando dipendono da me. Non mi preoccupo di essere abbandonato o che qualcuno si avvicini troppo a me.
c. trovo che gli altri siano riluttanti quando vogliono avvicinarsi più di quanto io voglia. Spesso mi preoccupo che il mio parner in realtà non mi ami o voglia stare con me. Voglio essere molto vicino al mio partner, e questo a volte spaventa la gente.
Dopo aver scelto l'alternativa che meglio li descrive, i partecipanti effettuano un'ulteriore valutazione sulle tre alternative, assegnando un punteggio da 1 (disaccordo) a 7 (fortemente d'accordo).
Le persone che hanno il punteggio più alto nella risposta A sono considerati evitanti, nei senso che sono riluttanti ad avvicinarsi agli altri per la paura di essere abbandonati.
Le persone che hanno il punteggio più alto nella risposta B sono considerati sicuri, il che significa che vivono bene il rapporto con gli altri e che si sentono a loro agio.
Le persone che hanno il punteggio più alto nella risposta C riflettono uno stile di attaccamento ansioso ed esperiscono una tendenza a diventare dipendenti, appiccicosi nonché paura ad essere lasciati soli.
Altri studi hanno invece utilizzato l'Experiences in Close Relationships Measure, il quale contiene 36 item indaganti lo stile di attaccamento evitante e ansioso.
Le persone con attaccamento evitante prediligono item come “preferisco non mostrare al mio partner come mi sento veramente”, mentre coloro con attaccamento ansioso scelgono item come “mi preoccupo di essere abbandonato”.
La ricerca condotta da Stefanou e McCabe ha prodotto risultati interessanti, in quanto, i soggetti con stili di attaccamento ansioso ed evitante hanno avuto esperienze sessuali meno soddisfacenti a prescindere dalla tipologia di relazione, sia essa eterosessuale o omosessuale.
Le donne con stili di attaccamento evitante e ansioso hanno inoltre mostrato un certo numero di disfunzioni sessuali che vanno dalla diminuzione dell'eccitazione, difficoltà di lubrificazione, assenza di orgasmo e dolore sessuale.
Gli uomini con attaccamento evitante e ansioso riportano invece come problematica sessuale la disfunzione erettile.
In generale le persone con attaccamento evitante che rimangono in un rapporto intimo hanno meno probabilità di impegnarsi in un rapporto sessuale, in quanto si sentono a disagio rispetto all'intimità che da esso ne scaturisce.
Al contrario, le persone con attaccamento ansioso hanno una maggiore tendenza a equiparare il sesso con l'amore romantico; usano il sesso come modalità per ridurre le loro insicurezze e cercare di portare il partner più vicino a loro. In tal senso, il sesso li fa sentire amati e valorizzati.
Altre ricerche hanno inoltre evidenziato che anche le fantasie sessuali delle persone riflettono in modo simile i loro stili di attaccamento.
Le persone chiaramente portano non solo le loro personalità in camera da letto, ma soprattutto i loro desideri di ciò che vorrebbero fare in camera da letto.
Dai risultati di questa ricerca possono quindi essere estrapolati alcuni consigli pratici; innanzitutto se si ha un attaccamento ansioso, si potrebbe iniziare a esaminare, come suggerisce lo studio, se si ricorre al sesso per ridurre la paura di essere abbandonati.
Quanto più si mette in atto questo comportamento, tanto più potrà essere probabile che il vostro partner si allontani, soprattutto se quest'ultimo ha tendenze che riflettono un attaccamento evitante.
Il coinvolgimento troppo “facile” in relazioni aventi lo scopo di praticare sesso continuamente potrebbe ulteriormente ferire un'autostima che già di per sé, alla base, si presenta come fragile.
Se invece si ha un attaccamento evitante, il confinarsi all'esterno, ossia il rimanere “fuori” dall'intimità, potrebbe determinare l'instaurarsi di un rapporto conflittuale e questo, a sua volta, ripercuotersi sulla salute fisica, come anche evidenziato dalla ricerca sulle relazioni tra i problemi coniugali e l'obesità.
Attraverso il supporto di un professionista della salute mentale si può quindi divenire consapevoli del proprio stile di attaccamento, nonché dei problemi sessuali che questo crea, e lavorare sulla costruzione di un legame sicuro che potrà aiutare a raggiungere il “successo” sia all'interno che all'esterno della camera da letto!
Tratto da PsychologyToday
(Traduzione e adattamento a cura della Dottoressa Giorgia Lauro)
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Tags: sessualità teoria dell'attaccamento psicologia di coppia