L'economia oggi, quella consacrata sugli altari dei network, dei guru, composta da una schiera di chierici, come se fosse tolta da un congelatore all'azoto, elenca una serie di comandamenti, regole, norme indispensabili per definire quello che dovrebbe fare l'homo oeconomicus, l'homo finantiàrius, l'homo ipermoderno per governare lo sviluppo sociale e la quotidianità.
L' economia, prima ancora della biologia, della fisica e della matematica, è il nuovo sacro fondante per sapere come comportarsi di fronte alla tumultuosità del caso e dell'incertezza.
La voce sacrale non subisce il fascino indiscreto e seduttivo dell'incertezza, del caos: coloro che si lasceranno sedurre dalla diversità cadranno nel baratro della miseria e della povertà.
La povertà, la miseria sono il sintomo di una 'conversione isterica' per non avere ascoltato la voce del sacro e investito in modo appropriato le energie: questo è quello che sostiene il pensiero dominante che abita il sacro.