L'orda, sotto un cielo plumbeo di stelle, si è radunata in una grande e moderna arena capace di accogliere moltitudini di genti provenienti da ogni angolo del continente per accedere nello spazio sacro e celebrare il rito del sacrificio.
Al centro dell'arena però non c'è il magnifico toro bianco incarnato da Zeus che sedusse e fecondò, dopo essersi trasformato in aquila, la bella Europa, figlia di Agenore, re di Tiro.
No, al centro dell'arena c'è una sfera, una palla simbolo di perfezione.
La sfera è il Totem capace di attrarre attorno a sé una folla indistinta senza appartenenza sociale, classe, religione, lingua, razza, sesso, età.
Il Totem contiene in sé il tutto e cancella le differenze, le disuguaglianze, le lingue, è ambivalente include ed esclude, unisce, contrappone amici, avversari. Il Totem per essere totemico deve essere posseduto, introiettato, conquistato, per questo è indispensabile un sacrificio tra parti, una sfida tra amici/nemici, una lotta che stabilisca una identità vincente.