Salò. Museo of Madness (follia): interessante nell'allestimento.
Follia deriva da follus, follis: mantice, pallone pieno di vento per giocare, muoversi di qua e di là; nella bassa latinità assunse il significato metaforico di fatuo, stolto, di persona con la testa vuota, piena di vento. E' una mostra sulla “follia”, non sulla malattia mentale o il disagio psichico.
Dipinti come quelli di Ligabue, Goya, Becon, Zinelli, Alessandrini, video sugli Ospedali Psichiatrici Giudiziari o su l'Ospedale Psichiatrico di Trieste sono pungenti e opportuni.
Il concetto di follia della mostra tiene ma deborda quando l'occhio cade sul dipinto senza titolo di Adolf Hitler.
E' il dipinto di un criminale che merita di essere posto su una parete da solo e studiato come oggetto psicopatologico. Associare o accostare il dipinto di costui con la sana, allegra e fantastica fauna e flora di Ligabue o il delirio colorato maniacale di Carlo Zinelli o la voce di Alda Merini con quell'oscuro dipinto è un errore concettuale etimologico inaccettabile.