Il #MeToo è un’occasione per riflettere su se stesse e su tutte le volte che ognuna di noi è stata molestata, si è sentita invasa e non ha avuto la forza o la capacità di reagire, ha ricevuto un trattamento indegno dell’essere umano che è. Non ha nulla a che fare, tutto questo, con il “corteggiamento”, con il desiderio reciproco e, per dirla tutta, nemmeno con il “provarci” in modo spontaneo e senza pretese di colleghi, amici, sconosciuti.
Dottoressa Valeria Bianchi Mian
“Con #MeToo non siamo più vittime” dichiara l’attrice (e regista) Asia Argento a un seminario sul ruolo delle donne nei media. E si commuove.
La sua commozione al Parlamento di Bruxelles il 7 marzo scorso è stata accolta con un applauso e io, in tutta sincerità, sono con lei. Mi sento vicina a questa quasi mia coetanea, una donna che, a distanza di tanti anni, ha avuto la voglia e la forza, il coraggio e magari anche lo sghiribizzo, o quel che sia, di indicare al mondo il volto e il nome dell’uomo che, per deformazione viziosa del proprio mestiere, in passato aveva abusato di lei e di molte altre ragazze.