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Albani, 18
Ciao!Sono una ragazza di 18 anni.
Vi scrivo per avere un consiglio riguardo alla mia situazione. Ormai è da 3 anni che ho disturbi alimentari.
Albani, 18
Ciao!Sono una ragazza di 18 anni.
Vi scrivo per avere un consiglio riguardo alla mia situazione. Ormai è da 3 anni che ho disturbi alimentari.
Cristina, 47
Buongiorno, ho una sorella di 49 anni (madre di tre figli di 18, 15 e 6 anni) che, dopo varie situazioni personali, è evidentemente rientrata in un periodo di disturbo alimentare. Dico rientrata perché già da adolescente ha passato una fase sia di anoressia che di bulimia.
L'ipotesi di partenza che ha ispirato il libro è che le pazienti che soffrono di anoressia e bulimia presentino un deficit nella regolazione delle emozioni e che i sintomi costituiscano delle modalità disfunzionali atte a regolare le emozioni stesse.
Quindi il testo propone un modello di trattamento finalizzato ad aiutare le pazienti a prendere contatto con le proprie emozioni conflittuali inconsce e a esprimerle in seduta.
Anonima 17
Salve,sono una ragazza di 17 anni e da circa un anno e mezzo soffro di disturbi alimentari. Ho iniziato un anno fà a ridurre le quantità di cibo,a mangiare di meno. Dopo mesi ho iniziato a stare 5 giorni a dieta (mangiando tutto ad eccezione del pane, pasta e dolci) e 3 giorni in cui mangiavo ciò che volevo, qualsiasi cosa. Avanti col tempo a iniziato a modificare i 5 giorni di dieta in 5 giorni di digiuno, mangiando solo yougurt magro e 1 frutto..Nei giorni di digiuno ero triste nervosa, quando poi mangiavo ero più forte ma piena di sensi di colpa!
La bulimia è, insieme all’anoressia, uno dei più importanti disturbi del comportamento alimentare. L’etimologia della parola “bulimia” deriva dai termini greci boús= bue e limόs = fame, cioè “fame da bue”, il che indica le ricorrenti abbuffate dei soggetti che soffrono di questo disturbo, capaci di introdurre fino a 5000 calorie in un solo pasto.
Durante queste abbuffate, l’ingestione del cibo è compulsiva, con una scarsa attenzione ai sapori.
Aiutatemi! Avevo dei problemi di peso fino a un mese fa, poi sono andata da un nutrizionista ed ho perso 10 chili, ne dovrei perdere ancora 7 (così dice il nutrizionista).
Il problema è che circa due settimane fa ho iniziato a non provare più fame, non avevo più voglia di mangiare... poi, adesso, sono circa tre-quattro giorni che mi abbuffo tantissimo con qualsiasi cosa c'è nel frigo e dopo ho dei sensi di colpa terribili e vorrei prendere dei lassativi, ma poi ci ripenso.
Introducendo il tema dei Disturbi Alimentari Psicogeni dobbiamo sottolineare che ci riferiamo ad una serie di problematiche che più di altre sono espressione del tempo e della società in cui viviamo.
E' noto che tali disturbi siano praticamente sconosciuti in tutte quelle zone del mondo lontane dal consumismo e dal benessere economico.
Noir, 35
Salve,
mi sono resa conto, da un po' di tempo, anche dando uno sguardo su internet, che soffro di bulimia nervosa, infatti purtroppo soddisfo tutti i criteri della categoria: ossessione per il cibo, causa scarsa autostima legata a qualche kg in eccesso; alterno periodi di restrizione e dieta ferrea ad abbuffate esagerate, perdo completamente il controllo quando mi ingozzo, per poi ritrovarmi a sentirmi male fisicamente e con un senso di colpa esagerato, al quale tento di porre rimedio con digiuni ed abuso di lassativi.
Carolina, 22
Buonasera,
scrivo perché ho bisogno di un consiglio. Quando avevo 14/15 anni ho iniziato a sviluppare un disturbo alimentare, causato probabilmente dall'ossessione di mia madre per il fisico e le diete.
Sono stata bulimica fino ai 17, ho trascorso poi un anno all'estero che mi ha fatto smettere di pensare al cibo come un "nemico", ma tornando in Italia ho ricominciato a sfogarmi col cibo (sono alternati periodi di bulimia ad altri di BED, credo si definisca così).
Sempre più spesso si osservano oggigiorno forme psicopatologiche legate alla alimentazione; soprattutto in alcune fasce di età giovanili, dai 13-14 anni ai 18-20 ed oltre, le difficoltà psicologiche dell’individuo (in maggioranza di sesso femminile: il rapporto con i maschi è all’incirca di 10 a 1) sembrano trovare una espressione diretta attraverso il cattivo rapporto con il cibo e per mezzo di comportamenti alimentari qualitativamente e quantitativamente alterati.
Nel complesso, le persone affette da DCA non riconoscono l’esigenza fisiologica di fame o sazietà bensì vengono guidate da stati psicologici ed emozionali negativi quali ansia, tristezza o depressione perdendo il controllo del loro comportamento alimentare.
I DCA possono insorgere in qualsiasi periodo della vita ma solitamente compaiono durante l’adolescenza o la giovane età adulta, compromettendo in modo significativo la qualità di vita.
Costituiscono un rilevante problema di salute pubblica e, secondo i dati forniti dal Ministero della Salute, risultano essere in costante aumento e presenti perfino in fasce di età pre-adolescenziale con gravi conseguenze sullo sviluppo psicofisico del soggetto. Se non adeguatamente trattati, tali disturbi si possono cronicizzare danneggiando severamente la salute e nei casi più gravi possono anche condurre alla morte.
I saggi contenuti in questo volume ripercorrono la riflessione teorico-clinica che ha portato Massimo Recalcati ad affermarsi come voce di riferimento della psicoanalisi italiana.
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