Aspetti psicopatologici delle cefalee primarie
Le cefalee primarie rappresentano delle sindromi multifattoriali: i tipi più frequenti sono la cefalea tensiva, l’emicrania, la cefalea a grappolo e la cefalea cronica.
Le cefalee primarie rappresentano delle sindromi multifattoriali: i tipi più frequenti sono la cefalea tensiva, l’emicrania, la cefalea a grappolo e la cefalea cronica.
Il paradigma (ovvero il modello di riferimento) alla base di questo tipo di fobie è rappresentato dalla fobia degli animali (zoofobia): serpenti, insetti, uccelli, pipistrelli, gatti, cani, topi, rane, vespe, calabroni.
Rosy, 27
Ho bisogno d'aiuto, non ce la faccio più a sopportare questa situazione, non riesco a capire perchè tutte le volte che inizio a sentirmi con una persona inizialmente va bene ma quando le cose potrebbero diventare veramente serie inizio ad avere forti attacchi d'ansia e di panico.
Matteo, 18
Perché non riesco a socializzare con gli altri? Non so mai di cosa parlare.
Caro Matteo,
innanzitutto non posso non notare il fatto che la sua problematica si rifletta anche in questa stessa richiesta così breve. Avendo davvero pochi dati in merito, risulta difficile rispondere al suo quesito, ossia identificare la motivazione della sua difficoltà di socializzazione.
L’incapacità a relazionarsi con gli altri potrebbe sottendere problematiche di diversa natura: per esempio una difficoltà caratteriale dovuta alla timidezza, oppure, un comportamento di evitamento chiamato fobia sociale, nella quale, a causa dell'ansia che si manifesta anticipatamente per paura di venir giudicati, si evita tutte quelle situazioni in cui si potrebbe venir esposti socialmente.
Se lei ipotizza che la sua problematica possa rientrare in quest’ultimo caso, o se non le è ben chiaro la tipologia di malessere provato, è consigliabile che il problema venga affrontato in modo più approfondito da un professionista per fare in modo che l’evitamento non cronicizzi.
Tuttavia, nonostante per natura l’uomo sia un “animale sociale” e quindi socializzare risulta essere una vera e propria esigenza, ci sono tante persone che trovano complicato costruire relazioni gratificanti, soprattutto fra i giovani.
Al giorno d’oggi le modalità con cui si socializza sono cambiate rispetto ad una volta, le persone sempre più usano i social network per comunicare con gli altri, anche con parecchie persone contemporaneamente ma che in realtà non si conoscono se non superficialmente.
Tutto ciò, se da una parte questa modalità può far sentire una persona connessa maggiormente col mondo al di fuori di sè, dall’altro può portare ancora di più a isolarla. Infatti la rete può si aiutare a conoscere nuove persone, ma porta anche al rischio di diminuire le capacità di rapportarsi all'interno della società.
Per il fatto che non le viene mai di cosa parlare le motivazioni possono essere anche qui molteplici. In ogni caso, non sempre può venir visto come qualcosa di negativo, dipende soprattutto dal contesto.
Infatti se le mancate parole compromettono la vita sociale e lavorativa può essere vista come una problematica invalidante, se invece non riesce a reggere le conversazioni perchè i discorsi non sono affini con lei, potrebbe semplicemente essere che il gruppo e/o l’ambiente in cui si trova non siano quelli maggiormente adatti alla suo essere.
In ogni caso, qualsiasi sia l’entità e la causa del suo malessere, fortunatamente le abilità sociali possono venir apprese nell’arco di tutta l’esistenza, sia semplicemente attraverso le esperienze di vita, che grazie a programmi come lo skills training, ossia un trattamento finalizzato a potenziare specifiche abilità socio-emotive necessarie per gestire efficacemente le proprie relazioni interpersonali.
(a cura della Dottoressa Eleonora Mercadante)
Pubblicato in data 02/02/2016
Astor, 43
Mi manca la voglia di andare avanti, ogni giorno è peggio e la notte la voglia di farla finita è sempre più frequente.
Fabio, 34 anni Gentile Dottoressa/Dottore! Mi chiamo Fabio e 5 anni fà ho commesso un errore di tipo erotico.Ho cominciato a scambiare dei...
Viola, 38 anni Buongiorno, avrei bisogno di un consulto per dei problemi con mio marito.Mio marito è molto irascibile ma oltre a urlare no...
Clarissa, 22 anni Salve, vi scrivo perchè da un paio di mesi sto facendo le guide in autoscuola ma la sto vivendo un po' male...
Modificazioni epigenetiche nei figli di sopravvissuti all’Olocausto I figli di persone traumatizzate hanno un rischio maggiore di sviluppare il disturbo post-t...
di Catello Parmentola CNOP e MIUR hanno firmato nel 2020 un Protocollo d'intesa per il supporto psicologico nelle istituzioni scolastiche. Evento molto positiv...
Per non soccombere alle proiezioni negative del transfert, lo psicoterapeuta deve conoscere con convinzione ciò che appartiene alla psiche del paziente e ciò ch...
Il termine inglese problem solving indica il processo cognitivo messo in atto per analizzare la situazione problemica ed escogitare una soluzione. E’ un'attivit...
Il termine Acting out , letteralmente “passaggio all’atto”, indica l’insieme di azioni aggressive e impulsive utilizzate dall’individuo per esprimere vissuti co...
I principali sintomi associati al Disturbo post-traumatico da stress possono essere raggruppati in tre specie: ...