Vai al contenuto

La leggenda degli uomini che fanno gli straordinari


Messaggi consigliati

Che ne pensate della nuova trovata dei findustriali per affrontare i problemi "del Paese"?

Io tutto il male possibile...

Link al commento
Condividi su altri siti

 

Pubblicità


 
Che ne pensate della nuova trovata dei findustriali per affrontare i problemi "del Paese"?

Io tutto il male possibile...

hanno deciso finalmente di osservarli senza pregiudizi :flowers2::huh::fireworks:

Link al commento
Condividi su altri siti

 

Un'analisi della bella trovata:

Straordinari, una misura che conviene di più alle imprese

Rispetto a un'ora di lavoro ordinaria, il costo per l'azienda è il 28% in meno e il guadagno per il lavoratore il 41% in meno

di Carlo Clericetti

Se doveva essere il modo di rimediare al problema dei bassi salari, avrà probabilmente un'efficacia paragonabile a quella di

un'aspirina per curare il cancro. E' davvero difficile pensare che il provvedimento sulla detassazione degli straordinari possa

segnare una svolta dal punto di vista del reddito dei lavoratori. (continua qui)

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Un'analisi della bella trovata:

Straordinari, una misura che conviene di più alle imprese

Rispetto a un'ora di lavoro ordinaria, il costo per l'azienda è il 28% in meno e il guadagno per il lavoratore il 41% in meno

di Carlo Clericetti

Se doveva essere il modo di rimediare al problema dei bassi salari, avrà probabilmente un'efficacia paragonabile a quella di

un'aspirina per curare il cancro. E' davvero difficile pensare che il provvedimento sulla detassazione degli straordinari possa

segnare una svolta dal punto di vista del reddito dei lavoratori. (continua qui)

Ste, tu fai bene a postare queste info, anzi ti ringrazio...

Il problema è che il 90% delle persone si rifiuta di usare il cervello...vaglielo a dire che dovrebbero pretendere l'aumento degli stipendi, invece di essere tutti contenti di lavorare più ore...

E che magari, visto che c'è bisogno di straordinari...vuol dire che lavoro ce n'è, e sarebbe il caso che si assumessero altre persone...

E' un po' il discorso dell'ICI...tutti contenti perché non pagano più l'ici...poi aumenteranno le addizionali comunali o le tasse sui rifiuti... O ci martelleranno di multe, come fanno certe grandi città...

ma vuoi mettere? hanno tolto l' ICI...

Link al commento
Condividi su altri siti

 
 
Ste, tu fai bene a postare queste info, anzi ti ringrazio...

Il problema è che il 90% delle persone si rifiuta di usare il cervello...vaglielo a dire che dovrebbero pretendere l'aumento degli stipendi, invece di essere tutti contenti di lavorare più ore...

E che magari, visto che c'è bisogno di straordinari...vuol dire che lavoro ce n'è, e sarebbe il caso che si assumessero altre persone...

E' un po' il discorso dell'ICI...tutti contenti perché non pagano più l'ici...poi aumenteranno le addizionali comunali o le tasse sui rifiuti... O ci martelleranno di multe, come fanno certe grandi città...

ma vuoi mettere? hanno tolto l' ICI...

Il mio timore è che non abbiano bisogno di straordinari, ma di solo abbattere i costi e di aumentare il potere sul personale

(non serve solo per farle lavorare di più, ma anche per liquidarle più facilmente).

Link al commento
Condividi su altri siti

 

Anche questo è interessante. La cosa curiosa è che "contro" ci sono quelli di Lavoce.info, che non sono propriamente

dei comunisti, mentre i sindacati e l'opposizione "de sinistra" sembrano quasi contenti... Mah... misteri della fede...

CONTRO LA DETASSAZIONE DEGLI STRAORDINARI

di Matteo Richiardi 13.05.2008

Nonostante sembri mettere tutti d'accordo, il provvedimento ha evidenti conseguenze negative. Svantaggia i lavoratori più deboli

che fanno comunque meno straordinari e che avranno più difficoltà a trovare un lavoro. A guadagnarci saranno soprattutto le imprese,

che riusciranno per questa via a ottenere un abbassamento del costo del lavoro e una maggiore flessibilità di utilizzo della manodopera.

Se si vuole rendere più competitivo il nostro paese intervenendo sul costo del lavoro, si può farlo in modi diversi e più efficaci.

Per esempio, abbassando le tasse sul lavoro. [...]

Eppure, le conseguenze negative di un tale provvedimento dovrebbero essere evidenti a chiunque mastichi un po’ di economia.

I punti principali per cui la detassazione degli straordinari è sbagliata sono diversi: (1) la misura introduce una distorsione nel

funzionamento del mercato; (2) tale distorsione penalizza i lavoratori più deboli e avvantaggia invece quelli più forti, riducendo

la progressività del sistema fiscale; (3) in ultima analisi a guadagnarci sarebbero soprattutto le imprese, che riuscirebbero per

questa via a ottenere non solo un abbassamento del costo del lavoro, ma anche una maggiore flessibilità di utilizzo della

manodopera (4) ciò configurerebbe l’ennesimo esempio di riforma “al margine”, ovvero una riforma che invece di rimediare a

eccessi e distorsioni della normativa, trova scappatoie che introducono nuove distorsioni e nuovi problemi; (5) la riforma sembra

ispirata da una visione ideologica della società e del ruolo dei cittadini, in cui “lavorare è bene e lavorare di più è meglio”, a

prescindere da una seria analisi che evidenzierebbe al contrario come i workaholics andrebbero invece disincentivati, se si guarda

al benessere. (tutto l'articolo qui)

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Il problema è che il 90% delle persone si rifiuta di usare il cervello...vaglielo a dire che dovrebbero pretendere l'aumento degli stipendi, invece di essere tutti contenti di lavorare più ore...

E che magari, visto che c'è bisogno di straordinari...vuol dire che lavoro ce n'è, e sarebbe il caso che si assumessero altre persone...

quoto

Link al commento
Condividi su altri siti

 

Tra l'altro, questa brillante idea è stata decisa per affrontare questo problema qui:

piloralavoratauq2.jpg

Cioè... se il problema è che la produttività di ogni ora lavorata è andata crollando nel tempo

(soprattutto negli anni con al governo "il più bravo imprenditore" ... tafazz tafazz tafazz...)

la soluzione è lavorare più ore... :D:Men, at work!

Link al commento
Condividi su altri siti

 

Un altro articolo.

E LE DONNE RESTANO A CASA

di Daniela Del Boca 16.05.2008

Nel rapporto di Save the Children l'Italia è agli ultimi posti fra i paesi europei per condizioni di salute, lavoro e pari

opportunità delle madri. Quoziente familiare e detassazione degli straordinari aumentano il divario tra lavoratori e

lavoratrici. Mentre con costi simili si potrebbero detassare le spese delle famiglie con figli in cui le madri lavorano e

usano servizi, in un percorso volto a modificare la struttura familiare italiana, caratterizzata da ruoli fortemente

tradizionali. Altrimenti, il rischio è di rendere ancora più grave il binomio donne a casa e culle vuote.

Nel giorno della festa della mamma è stato pubblicato il nono rapporto di Save the Children dal titolo “State of the

World’s Mothers” (www.savethechildren.org) che mostra un ranking per molti paesi sviluppati e non, sulla condizione

di salute, lavoro e pari opportunità delle madri. L’Italia è al diciannovesimo posto, ultima o quasi dei paesi europei.

(continua qui).

Link al commento
Condividi su altri siti

 
tutte lucciole per le allodole

Tutte lucciole per lanterne. :;):

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Un'analisi della bella trovata:

Straordinari, una misura che conviene di più alle imprese

Rispetto a un'ora di lavoro ordinaria, il costo per l'azienda è il 28% in meno e il guadagno per il lavoratore il 41% in meno

di Carlo Clericetti

Se doveva essere il modo di rimediare al problema dei bassi salari, avrà probabilmente un'efficacia paragonabile a quella di

un'aspirina per curare il cancro. E' davvero difficile pensare che il provvedimento sulla detassazione degli straordinari possa

segnare una svolta dal punto di vista del reddito dei lavoratori. (continua qui)

Parliamoci chiaro: fra gli statali, durante gli straordinari, si lavora assai poco, no? :;): (Adesso certamente si arrabbieranno le "eccezioni").

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Parliamoci chiaro: fra gli statali, durante gli straordinari, si lavora assai poco, no? :;): (Adesso certamente si arrabbieranno le "eccezioni").

Degli statali so solo per via indiretta, ma parliamoci chiaro: non è che le aziende private siano davvero come le dipingono nelle brochure pubblicitarie...

Ma privato o pubblico che sia, il punto di fondo è: spingere sugli straordinari serve? E se serve, a cosa serve?

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Degli statali so solo per via indiretta, ma parliamoci chiaro: non è che le aziende private siano davvero come le dipingono nelle brochure pubblicitarie...

Ma privato o pubblico che sia, il punto di fondo è: spingere sugli straordinari serve? E se serve, a cosa serve?

Straordinari? beh, una volta si diceva: LAVORARE MENO, LAVORARE TUTTI. Però si pretendeva, lavorando meno, uguale stipendio...comunque il lavoro è una condanna in sé. Pensate a quanta gente può dire di avere veramente "scelto" il proprio lavoro, e non di esserci in qualche modo stata costretta. E pure se lo hai scelto, non sembra un po' una condanna dover svolgere sempre gli stessi compiti per 35, 40 anni? Quanti sono quelli che sono contenti di recarsi ogni mattina al proprio lavoro affrontando lo smog e il traffico?

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Straordinari? beh, una volta si diceva: LAVORARE MENO, LAVORARE TUTTI. Però si pretendeva, lavorando meno, uguale stipendio...comunque il lavoro è una condanna in sé. Pensate a quanta gente può dire di avere veramente "scelto" il proprio lavoro, e non di esserci in qualche modo stata costretta. E pure se lo hai scelto, non sembra un po' una condanna dover svolgere sempre gli stessi compiti per 35, 40 anni? Quanti sono quelli che sono contenti di recarsi ogni mattina al proprio lavoro affrontando lo smog e il traffico?

Molti di più di quelli che sono contenti del rischio di perderlo, immagino (la disoccupazione è stata indicata come una delle cose più

temute da circa il 70% degli italiani... fa più paura di Manu Chau, checché ne dicano i media...).

Ma nota una cosa interessante, Mau. La ricetta-slogan "de sinistra":

- "lavorare meno, lavorare tutti",

assume la stessa premessa di partenza della ricetta-slogan "de destra":

- "lavorare di più per produrre di più",

e cioè che la relazione tra ore lavorate e produzione (cioè torta di reddito da spartire) sia lineare:

- "se il lavoro di 1 ora produce 1, allora il lavoro di 10 ore produce 10, il lavoro di 10.000 ore produce 10.000 ore eccetera...".

Una premessa che chiunque abbia lavorato un po' nella vita, facendo attenzione ai risultati, sa essere una xxxxxxx sesquipedale... però non

è tanto la sua fallacia la cosa interessante, ma il fatto che la visione del mondo alla base delle due ricette è la stessa, uguale identica.

Link al commento
Condividi su altri siti

 

Certo sappiamo benissimo che ogni lavoro, per così dire, "fa storia a sé", che può valere più un'ora lavorata per certi fini che dieci "lavorate" per altri. Rimane la realtà di quella che un tempo si chiamava "alienazione" da lavoro. Sono spariti i vecchi termini, la realtà non è cambiata, anzi, è peggiorata.

Sentirsi utili e creativi è la massima aspirazione dell'essere umano, l'unica cosa per cui valga la pena di vivere. La realtà del lavoro ci toglie questa sensazione. E sopravvivere per portare a casa uno stipendio che ci dia un piatto di minestra è allucinante, come situazione.

Link al commento
Condividi su altri siti

 

Si, e vero, è alienante ed è anche frustrante una volta che hai compreso che nemmeno rende al sistema nel suo complesso.

Ma non è solo una questione di creatività o di differenza di produttività tra alcune ore e altre ore... la produttività è anche e

soprattutto una questione di interazione. La maggior parte dei lavori che si fanno, anche se per molte cose sono "storia a sè",

non sono svolti isolatamente, ma il loro risultato dipende fortemente dalla qualità dell'interazione tra le persone coinvolte

direttamente o indirettamente nell'attività, oltre che dalla natura del lavoro stesso.

Tu, da insegnante "navigato", questa cosa l'avrai sicuramente constatata molte volte nel tuo lavoro... per quanto tu possa

essere bravo e riuscire a raggiungere comunque un risultato di insegnamento accettabile, probabilmente con certi alunni e

in istituti gestiti in certi modi ci metti di meno che con altri alunni e in istituti gestiti in altri modi. Cioè, il risultato puoi essere

bravo comunque a raggiungerlo, anzi più bravo date le difficoltà, ma se lo si misurasse con il solo freddo numero risultato/ore

spese, ne verrebbe fuori un'immagine distorta, se non addirittura ribaltata del tuo impegno in situazioni difficili rispetto a quello

in situazioni facili. Appariresti fannullone quando sgobbi e gran lavoratore quando scarichi barili!

Poi c'è da osservare anche che la qualità delle interazioni, indipendentemente dall'impegno delle persone che lavorano e che

dirigono, tende fisiologicamente a diminuire quando aumenta il numero di persone coinvolte. Nel mio lavoro, ad esempio, si

fa un errore molto comune (sempre più comune!) che è spiegato bene in questa sottolineatura:

"L'errore più comune è credere che aumentando il numero delle persone impegnate in un progetto

si riducano i tempi di elaborazione. Ciò è falso per due ragioni: l'attività di sviluppo spesso non può

essere frazionata e le interdipendenze impongono che talune attività siano eseguite in sequenza.

Come osserva Fred Brooks: "Per fare un bambino ci vogliono nove mesi, indipendentemente dal

numero di donne impegnate". Inoltre, aumentando il numero degli addetti, aumenta notevolmente

il tempo dedicato alle comunicazioni."

Non credo che sia diverso da tanti altri lavori, sotto questo punto di vista...

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Tutte lucciole per lanterne. :Applause:

si, mi sa che ho sbagliato proverbio. :;):

cmq quello che volevo dire e' che "lui" lega un'esca artificiale al lamo, poi tutti noi abbocchiamo come se fosse una cosa positiva... stesso discorso per ici,canone rai bollo auto ecc..... la gente si fa prendere dall'euforia della bella o presunta tale notizia ma non esamina a fondo perche' non sa e perche ha paura di scoprire una vera o falsa verita!

Link al commento
Condividi su altri siti

 
si, mi sa che ho sbagliato proverbio. :;):

cmq quello che volevo dire e' che "lui" lega un'esca artificiale al lamo, poi tutti noi abbocchiamo come se fosse una cosa positiva... stesso discorso per ici,canone rai bollo auto ecc..... la gente si fa prendere dall'euforia della bella o presunta tale notizia ma non esamina a fondo perche' non sa e perche ha paura di scoprire una vera o falsa verita!

Già... t'avevo corretto non tanto per pignoleria ma perché mi sembrava proprio il proverbio più adatto... e allora ho colto l'occasione

data del lapsus (sempre utile!) per rispondere. Lucciole per lanterne: scambiamo questi geniacci per "illuminati" (lanterne...) mentre

invece mi sa che sono altro (lucciole...). :Applause:

Link al commento
Condividi su altri siti

 

Anche qui c'è un altro articolo interessante.

Art. 36.

Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro

e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa.

La durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge.

Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi.

(il resto degli articoli lo si può trovare qui)

Link al commento
Condividi su altri siti

 
  • 5 weeks later...

Il lavoro, le aziende e la produttività.

di Luciano Gallino, da la Repubblica, 27/2/2008.

Nel quotidiano parlare di economia sembra che la produttività abbia soppiantato la flessibilità. Del lavoro, è evidente.

Non c´è intervento dei dirigenti confindustriali, del governatore di Bankitalia, di esperti radiotelevisivi, di manager,

di politici dei maggiori schieramenti, che non rimarchi la necessità assoluta di aumentare la produttività del lavoro.

Per far salire le retribuzioni, reggere la competizione con i paesi emergenti, rilanciare il tasso di crescita del paese.

Quel che nella discussione sovente non è chiaro è che cosa realmente si intenda per produttività del lavoro. Non è

questione da poco. Infatti, a seconda del significato che si attribuisce a questa parola, le azioni da intraprendere in

varie sedi saranno assai differenti, così come lo saranno le conseguenze per i lavoratori.

La definizione più appropriata di produttività del lavoro vede in essa il valore aggiunto (o frazione di Pil) prodotto per

ora lavorata. Prendiamo due lavoratori, Carlo e Luigi, di pari età e competenza professionale. Il lavoro di Carlo, tutto

compreso, costa 30 euro lordi l´ora, mentre il prodotto che lui realizza in un´ora vale 50 euro. In questo caso il valore

aggiunto è di 20 euro. Il lavoro di Luigi, dipendente da un´altra azienda, costa di più, 40 euro l´ora, ma quel che produce

ne vale 65. Poiché il suo valore aggiunto tocca i 25 euro, la produttività del lavoro di Luigi è maggiore di quella di Carlo.

Supponiamo ora che il suo capo dica a quest´ultimo che se proprio vuole un aumento di salario deve aumentare la

produttività: additandogli, per stimolarlo, l´esempio di Luigi. Che cosa deve fare Carlo per soddisfare una simile richiesta?

A rigore, ha una sola scelta: lavorare più in fretta. Accelerare i movimenti. Come il suo omonimo Charlot in Tempi moderni.

Deve avvitare più freneticamente i bulloni che il nastro trasportatore gli fa scorrere davanti, senza saltarne uno, a costo di

finire anche lui nel ventre della macchina che li muove – con qualche rischio in più a paragone del personaggio del film.

Prima di mettersi ad emulare Charlot, Carlo potrebbe però avanzare qualche obiezione... (... continua qui).

Link al commento
Condividi su altri siti

 

lavora come uno schiavo a ritmi da psichiatria e ti do un aumento di 20 euro al mese.

stipendi bassi? meno tasse sul lavoro e meno imprenditori ingordi!!!

ci sono lavori stressanti proprio per la frenesia e velocita' con cui ti fanno lavorare..... si parla tanto di come vengono sfruttati i cinesi e noi che facciamo? li imitiamo.

Link al commento
Condividi su altri siti

 

Italia, salari inferiori del 20%

Se si confronta il potere di acquisto, la differenza sale al 22%. E si lavora 30 ore all'anno in più degli altri Paesi

MILANO - In Italia i salari sono inferiori di quasi il 20% alla media Ocse, ma se si guarda il potere d'acquisto il divario sale

al 22%. Lo afferma un rapporto dell'Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, che raggruppa i

Paesi più industrializzati del mondo). Il rapporto smentisce un altro luogo comune, cioè che gli italiani lavorano poco. Al

contrario nel 2007 in Italia si è lavorato in media 1.824 ore, dieci in più dell'anno prima e trenta in più della media Ocse.

(continua qui)

<_< Qui i baroni non tornano...

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Il lavoro, le aziende e la produttività.

di Luciano Gallino, da la Repubblica, 27/2/2008.

Nel quotidiano parlare di economia sembra che la produttività abbia soppiantato la flessibilità. Del lavoro, è evidente.

Non c´è intervento dei dirigenti confindustriali, del governatore di Bankitalia, di esperti radiotelevisivi, di manager,

di politici dei maggiori schieramenti, che non rimarchi la necessità assoluta di aumentare la produttività del lavoro.

Per far salire le retribuzioni, reggere la competizione con i paesi emergenti, rilanciare il tasso di crescita del paese.

Quel che nella discussione sovente non è chiaro è che cosa realmente si intenda per produttività del lavoro. Non è

questione da poco. Infatti, a seconda del significato che si attribuisce a questa parola, le azioni da intraprendere in

varie sedi saranno assai differenti, così come lo saranno le conseguenze per i lavoratori.

La definizione più appropriata di produttività del lavoro vede in essa il valore aggiunto (o frazione di Pil) prodotto per

ora lavorata. .....

Prima di mettersi ad emulare Charlot, Carlo potrebbe però avanzare qualche obiezione... (... continua qui).

La conseguenza dei non investimenti in tecnologie e metodi da parte degli industriali spinge ad una sempre maggiore individualizzazione del lavoro. In altre parole, conviene essere tutti proprietari, facendo fare il lavoro vero a immigrati e disperati. Questa è una visione ideologica del mercato, perchè non è la condizione di ottimo paretiano di massimo sfruttamento delle risorse di un paese, nè di spinta all'innovazione conquistando quote di mercato grazie ad essa. Risultato: meno soldi e servizi da erogare a tutti e poca o nessuna crescita del PIL. Occorre rendere più conveniente gli investimenti in metodi e tecnologie, in modo da aumentare la produttività, invece che raschiare il barile del lavoratore, specie quando è ultimo grado della catena produttiva, del potere contrattuale e decisionale.

Link al commento
Condividi su altri siti

 

Unisciti alla conversazione

Adesso puoi postare e registrarti più tardi. Se hai un account, registrati adesso per inserire messaggi con il tuo account.

Ospite
Rispondi

×   Incolla come testo formattato.   Incolla invece come testo normale

  Sono permesse un massimo di 75 faccine.

×   Il tuo link è stato inserito automaticamente.   Visualizza invece come link

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato.   Editor trasparente

×   Non puoi incollare le immagini direttamente. Carica o inserisci immagini dall'URL.

  • Navigazione recente   0 utenti

    • Non ci sono utenti registrati da visualizzare in questa pagina.
×
×
  • Crea nuovo/a...

Informazione importante

Navigando questo sito accetti le nostre politiche di Politica sulla Privacy.