Momo 0 Share Inserito: 21 luglio 2009 Ciao. Sono uno "scienziata" o , meglio, una ricercatrice. L'anno scorso - dopo anni di precariato - sono riuscita ad andarmene dall'Italia trovando un buon lavoro presso un centro di ricerca straniero. Tutto bene? No: il programma di ricerca a cui lavoro è co-finanziato da un'azienda italiana: e qui incominciano i dolori. I miei 'colleghi' italiano mi stanno facendo una guerra feroce: tutto quello che faccio non va bene, non collaboro, mi fanno telefonate maleducatissime in cui non fanno altro che ribadire che cio che faccio io non vale nulla, mentreloro sì che fanno le cose giuste ecc. Cercano il controllo totale, mi telefonano fuori dall'orario di lavoro per farmi ramanzine, mi chiedono report infiniti che non leggono nemmeno e mi riprendono ad ogni occasione. Cercano continuamente di ridurre il mio lavoro e relegarmi a mera passacarte con richieste inutili al lavoro. I miei capi (quelli perr cui lavoro qui all'estero) invece elogiano molto il mio lavoro, tant'è che hanno deciso che io debba fare da "battistrada" nel progetto, infatt grazie a me si sono risolte questioni tecniche insolute da almeno due anni, ma questo non ha fatto altro che inferocire di più i miei aguzzini. Mio marito, che ha lavorato in un'azienda italiana dove il mobbing è istituzioanlizzato, mi incita a ribattere con durezza e a non accettare la situazione. Questi qui (due, maschio e femmina, rampanti, ma non molto esperti) sono molto in carriera e lei mi sembra proprio che voglia il mio posto. Aiutaatemi: non voglio perdere ciò che ho raggiunto in tanti anni di fatiche e sacrifici. momo Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Ste 0 Share Inserita: 21 luglio 2009 Minchia... ma ti rincorrono anche all'estero adesso? Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Ste 0 Share Inserita: 22 luglio 2009 Momo, stavo pensando... e se te ne tornassi a casa? Se 'sti accalappiacani italioti si mettono a inseguire le prede anche all'estero, si potrebbe escogitare una strategia del tipo che uno scappa all'estero, loro lo rincorrono, poi con mossa barbina rientra rapidamente, li chiudiamo fuori e poi rimettiamo in sesto il paese! Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Spirito libero 0 Share Inserita: 23 luglio 2009 Ciao Momo,ma come si permettono di dire che ciò che fai tu non vale nulla, io avrei arrvutat! Ma perchè permetti loro di trattarti come uno straccio da piedi? Quand'è che tiri fuori le palle e li metti apposto,perchè nessuno si deve permettere di mancarti di rispetto! Ti vogliono rendere la vita un'inferno e tu rendila peggio a loro! soprattutto a quella che vuole prendere il tuo posto perchè non l'avrà mai!Ma che si credono,che tu ti fai piccola piccola e stai a subì! A rinunciare ad un posto che è tuo e ti è costato tanta fatica. Mia cara lotta con le unghie e con i denti. Fagli vedere che donna con le palle sei! Fai la guerra non dargliela mai vinta,finchè non saranno estenuati. Munisciti di elmo e di spada! Poi registrati le chiamate che ti fanno e vedi che sicuramente quello che fanno a te l'avranno fatto e lo faranno anche ad altre,procurati i testimoni,le prove,rivolgiti ad un bravo avvocato e insomma dagli dentro a sti bastardi! Ma poi ti chiamano fuori dall'orario di lavoro,ma come osano! Se loro vogliono renderti la vita difficile a te tu rendigliela molto peggio! Mitragliali,bombardali! ahaah Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
nelgarage 0 Share Inserita: 30 settembre 2009 Io sono una vittima di mobbing estremo e spregiudicato anche a causa mia perché sono un tipo onesto. Ho una brutta notizia e una buona: Il mobber non si fermera' mai finché non ti avra' eliminato. Purtroppo non hai altra scelta se non quella di trasformare la cosa in un duello, o tu o lui. Metti in conto di perdere e combatti con ogni mezzo necessario. Lascia perdere le guide che ti dicono di pazientare e documentare perché tanto finirai per impazzire molto prima... Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
tex- 0 Share Inserita: 30 settembre 2009 Ciao. Sono uno "scienziata" o , meglio, una ricercatrice. L'anno scorso - dopo anni di precariato - sono riuscita ad andarmene dall'Italia trovando un buon lavoro presso un centro di ricerca straniero. Tutto bene? No: il programma di ricerca a cui lavoro è co-finanziato da un'azienda italiana: e qui incominciano i dolori. I miei 'colleghi' italiano mi stanno facendo una guerra feroce: tutto quello che faccio non va bene, non collaboro, mi fanno telefonate maleducatissime in cui non fanno altro che ribadire che cio che faccio io non vale nulla, mentreloro sì che fanno le cose giuste ecc. Cercano il controllo totale, mi telefonano fuori dall'orario di lavoro per farmi ramanzine, mi chiedono report infiniti che non leggono nemmeno e mi riprendono ad ogni occasione. Cercano continuamente di ridurre il mio lavoro e relegarmi a mera passacarte con richieste inutili al lavoro. I miei capi (quelli perr cui lavoro qui all'estero) invece elogiano molto il mio lavoro, tant'è che hanno deciso che io debba fare da "battistrada" nel progetto, infatt grazie a me si sono risolte questioni tecniche insolute da almeno due anni, ma questo non ha fatto altro che inferocire di più i miei aguzzini. Mio marito, che ha lavorato in un'azienda italiana dove il mobbing è istituzioanlizzato, mi incita a ribattere con durezza e a non accettare la situazione. Questi qui (due, maschio e femmina, rampanti, ma non molto esperti) sono molto in carriera e lei mi sembra proprio che voglia il mio posto. Aiutaatemi: non voglio perdere ciò che ho raggiunto in tanti anni di fatiche e sacrifici. momo la virtu' ha sempre prevalso contro il furore percio' continua la tua strada e falli crepare. Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Messaggi consigliati
Unisciti alla conversazione
Adesso puoi postare e registrarti più tardi. Se hai un account, registrati adesso per inserire messaggi con il tuo account.