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George Kaplan

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  1. Salve, la mia forse sembrerà una storia banale… un déjà-vu. Ma anche se fosse, sento di essere arrivato ad un bivio importante. Ho 43 anni, lei 41, siamo sposati da 9 anni e prima abbiamo convissuti 7 anni nel quale è anche nata mia figlia, per poi seguire mio figlio 4 anni dopo. Lei è un donna determinata e brillante ma anche fragile emotivamente e fortemente insicura. Io sono una persona molto socievole ma con un passato assai turbolente (abbandonato e cresciuto troppo in fretta). Il nostro rapporto si è costruito principalmente al fuoco del conforto vicendevole. Quando ci siamo incontrati, lei era infelicemente sposata (25 anni) e io ero in una relazione “funzionale” (27 anni). Ci siamo incontrati sul lavoro, e forse, vedendola smarita e in fuga, ho pensato bene credere che potevo aiutarla e probabilmente cosi assecondare il mio desiderio di sentirmi un “salvatore” a chi va poi riconosciuto “devozione ed amore” la sindrome del cavaliereJ. Cosi da un giorno all’altro, ho troncato il mio rapporto con la mia ex compagna per concentrarmi solo ed esclusivamente su lei. Lei, da suo lato, stava affrontando l’inizio d’un divorzio con tutto quello che comporta. In tutto questo il nostro rapporto si stava consumando in una forma strana… senza troppa intimità, ansi, praticamente niente, poco audacia, le nostre serate assomigliavano più ad un rituale coraggioso per affrontare la vita di domani tra passato e presente… e forse a me stava anche bene, forse ho pensato che quando si ritirerà questa coppola di malinconia e tristezza, quello che ne sarà non avrà paragoni nella sua bellezza. Non mi vergogno di dire che per me, l’intesa sessuale è un pilastro del rapporto di coppia, e non potevo veramente immaginare che la cosa più naturale del mondo diventasse poi la mia condanna nel potere essere pienamente felice. Ho sempre goduto da quanto mi possa ricordare, a ricche e piacevole esperienze sessuali, sia da single (sesso occasionale) che con le mie precedente partner. I problemi di coppia erano più che altro legate a divergenze caratteriali, sicuramente mai sessuali. Ormai il tempo è passato… ben 16 anni.. e oggi ho l’impressione che sono stato presso in giro… o meglio, non ho voluto guardare le cose come erano realmente dal principio prendendomi in giro da solo. Non litighiamo praticamente mai io e mia moglie… tranne… per il sesso. Sono 16 anni che siamo in discussione su quest’argomento.. lei mi dà dell’insensibile all’approccio, allora mi faccio un esame di coscienza, e cerco di migliorare quest’aspetto anche se non mi sembravo di essere cosi “crudo”. Poi mi dici che vado da lei solo perché sento un bisogno fisiologico e che non si sente amata… allora provvedo nuovamente a mettermi in gioco ( ma perché… lei voglia di farlo no??)… cerco di liberare con gran fatica il mio lato emotivo sincero ( dico gran fatica visto il passato… quasi due anni di terapia). Poi si discuterà sulle modalità e le iniziative… lunghe e lunghe discussioni… che per la maggiore finiscono sempre in parole e conseguenze pesante. Ne consegue anche una visitina dal psicologo di coppia…tempo sprecato. Poi, tra una prestazione sessuale bimestrale ed un’altra, un giorno al lavoro, una ragazzetta di 27 anni mi fece delle avance. Sembrava interessata a me… intrattengo una settimana di messaggi di “conoscenza”, niente di squallido, mai c’è stato un accenno a qualcosa di più, si parlava per lo più della vita in generale, ma lei era proprio interessata a me… e io ero arrabbiato… arrabbiato che la prima fanciulla che si faceva avanti sapeva meglio cosa fare per farmi “sentire vivo” che la donna accanto a me da 16 anni. Cosi, decise di confessare questa “relazione” a mia moglie… li dicessi che probabilmente ero innamorato d’un’altra, che lei mi interessava, li dicessi anche il suo nome, non li ho nascosto nessun dettaglio di quello che stava accadendo, e ciò, senza mai avere ne baciato ne tantomeno consumato qualsiasi tipo di rapporto fisico con l’altra… perché l’ho fatto? Probabilmente per provocarla, per farli capire che qualcosa non va, per costringerla ad interessarsi con un altro sguardo alla situazione. Ha proseguito mesi d’inferno… pianti, urli, spiegazioni, un castello di carta caduto a pezzi… si parla di tradimento… d’infedeltà… si passa da tutti i stati del DSM5. Poi, ne segue un periodo di forte complicità intima… una cosa mai vista prima… forse gli unici momenti in 16 anni in cui mi sono sentito appagato…durata… 3 settimane… ma il lupo perde il pelo… è passato quasi 1 anno da quel episodio, e siamo tornati punto a capo, ansi… forse peggio… io ormai non trovo neanche più la forza di cercare di rendere semplice ciò che dovrebbe esserselo naturalmente. Preferisco evitare qualsiasi discussioni in merito, anche perché l’ultima è stata a dire poco umiliante. Lei mi ha proposto un contratto… un contratto gente! Dove lei si impegna un giorno alla settimana a prendere “delle iniziative” e io avrei dovuto fare altrettanto in un altro giorno!... ma dico… ma dove diavolo stiamo andando…è una soluzione questa? Costringersi? Impegnarsi? Sembrano i turni per portare giù il cane… ansi no.. il cane va giù due volte al giorno! E mi direte… “si.. ma questo è un bisogno naturale quello del cane… sennò la fa’ a casa!”… perché.. il sesso no? cosa succede se uno non fa sesso per più d’un mese avendone voglia? Adesso vivo in uno stato di confusione totale… vacillo tra forse quello che potrebbe essere definita una crisi dei 40 anni ( per forza… ho aspettato) o semplicemente la voglia d’uscire da questo circolo vizioso. Senza nulla togliere al fattore principale! Abbiamo 2 figli…e comincio a pensare seriamente che se oggi sono davanti a queste righe, è probabilmente perché loro ci sono con tutto l'amore e l'affetto che ci danno, sennò probabilmente, le cose avrebbero presi un’altra piega. Mi sento con le spalle al muro, devo mettere da parte una delle cose più preziose che ha un uomo come la sua libido? devo farmi un’amante? Devo lasciarla? Cosa devo fare… mi sento confuso…
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