Buongiorno, sono nuova, mi chiamo Crizia e ho 42 anni. Ho letto un articolo di cui vi riporto alcuni passaggi, sperando che ne nasca un confronto e possibilmente un consiglio:
Se vogliamo bene a qualcuno, abbiamo alcune aspettative. Se l’altra persona non ci dà quello che ci aspettiamo, stiamo male. Il problema è che c’è un’alta probabilità che l’altro sia spinto ad agire in modo diverso da come vorremmo, perché non siamo tutti uguali. Ogni essere umano è un universo a sé stante.
Amare significa desiderare il meglio dell’altro, anche quando le motivazioni sono diverse. Amare è permettere all’altro di essere felice, anche quando il suo cammino è diverso dal nostro. È un sentimento disinteressato che nasce dalla volontà di donarsi, di offrirsi completamente dal profondo del cuore. Per questo, l’amore non sarà mai fonte di sofferenza.
Quando una persona dice di aver sofferto per amore, in realtà ha sofferto per aver voluto bene. Si soffre a causa degli attaccamenti. Se si ama davvero, non si può stare male, perché non ci si aspetta nulla dall’altro. Quando amiamo, ci offriamo totalmente senza chiedere niente in cambio, per il puro e semplice piacere di “dare”. Ma è chiaro che questo offrirsi e regalarsi in maniera disinteressata può avere luogo solo se c’è conoscenza.
Possiamo amare qualcuno solo quando lo conosciamo davvero, perché amare significa fare un salto nel vuoto, affidare la propria vita e la propria anima. E l’anima non si può indennizzare. Conoscersi significa sapere quali sono le gioie dell’altro, qual è la sua pace, quali sono le sue ire, le sue lotte e i suoi errori. Perché l’amore va oltre la rabbia, la lotta e gli errori e non è presente solo nei momenti allegri.
Amare significa confidare pienamente nel fatto che l’altro ci sarà sempre, qualsiasi cosa accada, perché non ci deve niente: non si tratta di un nostro egoistico possedimento, bensì di una silenziosa compagnia. Amare significa che non cambieremo né con il tempo né con le tormente né con gli inverni.
Amare è attribuire all’altro un posto nel nostro cuore affinché ci resti in qualità di partner, padre, madre, fratello, figlio, amico; amare è sapere che anche nel cuore dell’altro c’è un posto speciale per noi. Dare amore non ne esaurisce la quantità, anzi, la aumenta. E per ricambiare tutto quell’amore, bisogna aprire il cuore e lasciarsi amare.
Ammetto che gli errori che ho fatto nelle relazioni interpersonali sono sempre stati causati dall'attaccamento e dalle aspettative.
E' insito in me fin dall'infanzia, quando piangevo disperata se un'amichetta mi salutava dopo aver giocato con me.
La teoria la so, il casino è la pratica.
Come si fa ad amare nel vero senso delle parola? io quando non ho attaccamento/aspettative è perchè me ne frega il giusto della persona in questione....Oppure quando la "possiedo" come nel caso di marito e figli: so che vivono con me, che non "scappano" e quindi sono tranquilla.
Metteteci pure una certa dose di trauma dovuta alla morte improvvisa di alcune persone care.....Fprse conta anche il fatto che da piccola non ero granchè popolare, ero timida impacciata e bruttina e mi sono sentita spesso sola.
Insomma, so dare molto, ma riconosco anche di avere delle esigenze, di avere bisogno di un "ritorno". Ed è questa parte che vorrei modificare perchè mi fa vivere male, e a volte fa vivere male anche chi mi ama.