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Red Wine

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  1. Per carità, per me può avere mille fidanzati ma lei non si fidanza perché ama il sesso, o ama gli uomini ecc. ma solo perché deve sbattere in faccia che ha il fidanzato. Adesso è single ed è in una crisi assurda perché non ha un maschio che può definire fidanzato. Se io fossi sua madre mi sarei posta almeno qualche domanda perché ha molti comportamenti anormali. Sono d'accordo con Gazza quando dice che mi sono "accontentata". È vero, ma allo stesso tempo non avrei mai il coraggio di rompere definitivamente. So cosa vuol dire stare da soli e sentirsi esclusi per questo non accetto l'atteggiamento dei miei colleghi che arrivano a bloccarla su whatsapp solo perché ha fatto una domanda riguardo un esame. Questa gente """"normale""" non la digerisco proprio, e se è vero che devo scegliere meglio le mie amicizie, di sicuro mai e poi mai vorrei avere un rapporto con questi individui. Oggi mi ha detto che vuole lasciare la facoltà, che è tutto inutile, che magari si potesse farla finita, che non c'è lavoro ecc.. E non è la prima volta che fa discorsi del genere. So che è un'altra delle sue strategie per mettersi in mostra: perché lei è sempre qualcosa in più degli altri. Soffre di più, ha problemi più, fa più ore in facoltà ecc, come se gli altri non avessero i propri problemi che in realtà nel 90% dei casi sono più gravi dei suoi. Scusate lo sfogo, a volte è ingestibile e avete ragione a dire che dovrei costruirmi una certa distanza. È faticoso starle accanto. La rispetterò sempre, come si deve rispettare chiunque ma deve staccarsi un pò da me perché è stressante ed un'amicizia normalmente non dovrebbe causare stress.
  2. Grazie per la risposta :) La cosa che più mi lascia perplessa riguardo i miei colleghi è il fatto che alcuni di loro sono delle brave persone, disponibili e pronte ad aiutare gli altri. Ma quando hanno capito che l'atteggiamento di questa ragazza non era semplicemente una "questione" di carattere ma un vero problema, hanno iniziato ad evitarla. E' come se loro vivessero in un mondo "perfetto", fatto di persone che possono avere personalità diverse ma in cui non c'è spazio per chi ha dei disagi e delle difficoltà che non siano il semplice "oggi ho perso l'autobus e sono arrivata in ritardo" o il "non penso che passerò questo esame"; almeno questa è l'unica spiegazione che riesco a darmi. Suppongo che i suoi genitori facciano meno di zero per aiutarla. Loro sono a conoscenza di tutto quello che fa, non ha segreti con la madre, eppure nonostante siano consapevoli del disagio non hanno mai fatto nulla, che io sappia. La lasciano libera di fare quello che vuole, senza metterle alcun paletto. Ad esempio, da quando la conosco io (1 anno e mezzo) avrà cambiato un 6/7 fidanzati senza contare le cottarelle. In questo non ci sarebbe niente di male in teoria, se non che ogni santa volta doveva essere per sempre, ogni volta mi parlava di fedine e di matrimoni. Poi ogni relazione finiva nel nulla, con lei che, appena scoppiava una lite da niente, mollava il malcapitato e passava all'altro. Ha una vera e propria ossessione per l'argomento "fidanzati": è gelosa se vede qualche coppietta per la strada e sospettosa se vede parlare un ragazzo e una ragazza. Proprio qualche giorno fa, quando mi aveva detto che i colleghi non le rivolgevano la parola, lei si stava riferendo in particolare alla scena di un nostro collega che parlava con una ragazza. Ora, questo ragazzo è tutto "casa e studio", ha tante amiche femmine, ma che io sappia mai con nessuna è andato oltre. Ma secondo lei, lui ci stava provando con questa sua amica, altrimenti se fossero stati solo amici perché non includeva anche lei nella conversazione? Ritornando al discorso dei genitori: perché non fanno nulla pur sapendo tutto? Loro hanno saputo di tutte le sue relazioni e di tutte le sue speranze riguardo ad esse e di come poi si sono rivelate vuote e prive di sentimenti. Possibile che non le abbiano fatto almeno un discorsetto, come io ho fatto diverse volte? Per quanto riguarda la socializzazione penso anch'io che devo trovare persone simili a me, per fortuna sono stata in grado di trovare un'altra ragazza che è riservata come me e che comunque non la tratta come se fosse un'appestata (anche se non hanno un ottimo rapporto, ma d'altronde ci vuole una pazienza di ferro per avere un buon rapporto con questa ragazza).
  3. Buonasera, spero di aver scelto la sezione giusta e di non aver combinato pasticci, il titolo è un po' sciocco ma non sapevo cosa altro scrivere Ho 20 anni e frequento l'università. Vorrei prendermi la libertà di non parlare dei miei problemi, ma di quelli di una mia amica che, in un certo senso, si ripercuotono anche su di me. Io sono una ragazza molto chiusa e spesso mi è difficile relazionarmi agli altri, nonostante questo sono riuscita a costruire un paio di amicizie con i miei colleghi. Una di queste amicizie l'ho costruita con una ragazza che a prima vista appare molto socievole e divertente, ma col tempo l'ho conosciuta meglio e ho notato che aveva degli atteggiamenti "particolari". Lei ama stare al centro dell'attenzione, ama parlare di se stessa (anche a perfetti estranei), ama l'idea di avere un fidanzato (ne ha avuti parecchi, tutti finiti male, per questo credo che non abbia mai amato davvero nessuno) e ha un'idea distorta di se stessa. Lei crede di poter essere una di quelle ragazze brillanti e simpatiche che attirano l'attenzione della comitiva: in realtà è goffa, poco intelligente e infantile. Qualche tempo fa si era "innamorata" di un mio collega e mi ha letteralmente tartassata di chiacchiere e chiacchiere su questo ragazzo. Io le dicevo che era inutile che ne parlasse con me e che piuttosto doveva avvicinarsi ai suoi amici. Lei mi ha presa alla lettera e l'ossessione si è allargata anche agli amici del ragazzo. Chi ne faceva le spese ero io, perché ero io a sorbirmi parole, parole e parole su questi ragazzi. Non è assolutamente riuscita a legare con loro. Per un po' di tempo l'hanno accettata con loro, perché, come dicevo prima, all'inizio è divertente e al massimo la si prende per una stupidotta. La prendevano in giro, in pratica. Io cercavo di aprirle gli occhi, parlandole anche in maniera piuttosto diretta, ma lei non voleva vedere. A quel punto penso di aver davvero capito che lei non era solo un po' "originale", ma che aveva un qualche disturbo. Cercando su internet, il disturbo più simile ai suoi "sintomi" è l'istrionismo, ma a volte ho la sensazione che ci sia anche un qualche ritardo. Non sa usare bene le posate, non va mai in bagno (e in facoltà ci stiamo dalla mattina al pomeriggio), è totalmente disorganizzata. All'epoca dell'innamoramento, ogni tanto mi parlava del fatto che non aveva amici (pur essendoci io che non ho mai rifiutato la sua compagnia) e proprio qualche giorno fa mi diceva di come i nostri colleghi non le rivolgessero la parola. Quando mi dice queste cose io non so cosa rispondere. La cosa più brutta è che ormai tutti la prendono in giro. Tutti la escludono e cercano di evitarla. E' diventata il terrore dei miei colleghi che, per paura che gli si attacchi addosso (ha la tendenza ad essere appiccicosa), la tengono bene a distanza. Io ormai sono l'unica che non la evita come la peste, ma mi sento a disagio quando io sono con i colleghi e arriva lei. Scende il gelo tra loro e io vorrei che lei non fosse lì in quel momento. E' un pensiero orribile, lo so, ma ho paura che loro inizino ad evitare anche me a causa sua. Come ho scritto all'inizio, ho molta difficoltà a socializzare e il fatto che abbia costruito dei rapporti o anche il solo scambiarsi quattro chiacchiere per me è una vittoria enorme e non voglio assolutamente che questo sia rovinato da questa ragazza. Dall'altro lato però lei mi fa pena e non mi piace l'atteggiamento dei nostri colleghi che così facendo non fanno altro che peggiorare la sua situazione. Non penso ci sia una soluzione a questa storia, sono consapevole che continuerà così fino alla laurea, ma spero che qualcuno possa offrirmi uno spunto per poter prendere più serenamente questa situazione. Grazie a chiunque leggerà :)
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